Dalla telefonata integrale fra Trump e il Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperge, emerge uno scenario completamente diverso da quello che i Democratici hanno provato a strumentalizzare. La verità è che negli ultimi sette giorni le cose sono cambiate. E domani la seduta del Parlamento americano potrebbe riservare sorprese clamorose. A cominciare dalle dichiarazioni di Trump
Certo che ci vuole una bella faccia tosta per accusare Trump di voler vincere le elezioni in Georgia con il più classico del facite ammuina napoletano. Per chi ha seguito le elezioni americane bene, leggendo ogni giorno decine di siti e di giornali americani (più i siti e i piccolo giornali, in verità, perché quasi tutti i cosiddettI ‘Grandi giornali’ americani sono schierati contro Trump, in favore non di Joe Biden, ma del sistema di potere liberista che sta dietro i Democratici americani.
Credeteci: in Georgia è successo di tutto: circa 10 mila morti che hanno votato per posta, oltre 30 mila minorenni che risultano aver votato, quasi 50 mila persone che hanno votato due volte, oltre 10 mila persone non residenti nello Stato della Georgia che hanno votato pur non avendone il diritto. E poi l’interruzione durante lo spoglio, lo spoglio delle schede che viene interrotto, alcuni addetti allo spoglio che vanno via, altri che inspiegabilmente rimangono e cominciano a maneggiare le schede: tutto ripreso da telecamere che non avrebbero dovuto esserci e che invece c’erano…
E cosa si sono inventati negli ultimi giorni i Democratici? La telefonata fra Trump e il Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperge. Sapete cosa hanno fatto? Hanno estrapolato un passo della conversazione per far apparire Trump nei panni di chi chiede al Segretario di Stato, Raffensperge, di barare per trovargli i voti.
Ma la telefonata esiste per intero: registrata dallo stesso Trump. Dove – come racconta nel video Roberto Mazzoni – un giornalista italiano che vive in Florida – Trump fa un discorso del tutto diverso. Che noi sintetizziamo così: caro Raffensperge, sappiamo benissimo che in Georgia ho stravinto e sono spariti tantissimi voti in mio favore. Trova questi 11 mila e 870 voti e la chiudiamo qui, dice Trump al Segretario di Stato che dovrebbe essere Repubblicano, ma che Repubblicano non è più.
L’abilità di Trump – tutto registrato – sta nel fare negare a Raffensperge la presenza di brogli elettorali. E se con il bailamme che si dovrebbe aprire domani i brogli elettorali in Georgia verranno trovati e provati cosa succederà? Provate a indovinare…
Intanto domani è prevista la seduta delle due camere del Parlamento americano in seduta congiunta – Camera dei Rappresentanti e Senato – per certificare i voti dei grandi elettori. Sarà una seduta complicata, perché circa 140 deputati e 12 senatori (che forse potrebbero diventare di più) si opporranno all’elezione di Biden.
Contemporaneamente, fuori dal Parlamento, è prevista una grande manifestazione popolare in favore di Trump. Questo, per Trump, è un passaggio necessario ma insidioso: è necessario perché deve dimostrare che il popolo americano è con lui; insidioso perché qualcuno potrebbe provocare e creare incidenti per riversare la responsabilità sullo stesso Trump e sui suoi seguaci.
Ma, a quanto pare, Trump e i suoi avrebbero già preso le contromisure piazzando un sistema di rilevamenti che riprenderà i protagonisti di eventuali incidenti.
Che cosa potrebbe succedere domani non è facile prevederlo. Mike Pence, vice presidente di Trump, presiederà la seduta del Parlamento. Se, come si dice, ci saranno le obiezioni di 150 e forse più parlamentari alla validazione dei grandi elettori di Biden, lo stesso candidato Democratico non potrà essere proclamato nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Tra l’altro, c’è già all’ordine del giorno una proposta di 12 senatori del Partito Repubblicano dove si chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta che, per dieci giorni, dovrebbe indagare su eventuali brogli elettorali.
Su tale proposta si dovrà votare: cosa, questa, che metterebbe in difficoltà i Democratici: se voteranno no, dimostreranno che non vogliono fare chiarezza; se voteranno sì e dovessero emergere brogli elettorali (cosa molto probabile) in tanti finirebbero in galera (le pene previste per tale reato in America sono severissime).
E’ probabile che i parlamentari Democratici cercheranno qualche cavillo per non mettere ai voti la proposta di una commissione d’inchiesta su eventuali brogli elettorali: e qui si potrebbero ‘rompere i telefoni’.
Prima di lasciarvi al video di Roberto Mazzoni una cosa la dobbiamo dire: il maldestro tentativo di strumentalizzare una parte delle telefonata tra Trump e il Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperge, e il nervosismo in casa Dem lasciano capire che potrebbero materializzarsi sorprese, anche clamorose.
QUI IL VIDEO DI ROBERTO MAZZONI
Foto tratta da Avvenire