Si allarga la protesta contro l’ipotesi colonialista di trasferire in Sicilia le scorie radioattive delle centrali nucleari dismesse, delle industrie del Nord e le scorie radioattive mediche prodotte in altre Regioni italiane. No dei cinque deputati regionali di Attiva Sicilia e dei Comuni delle Madonie
Un secco “No” alla possibilità che le scorie radioattive di tutta Italia vengano depositate in Sicilia arriva dai cinque parlamentari regionali di Attiva Sicilia Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi e Matteo Mangiacavallo. E anche dai paesi delle Madonie.
“La Sicilia – dicono i cinque deputati di sala d’Ercole – ha già pagato un prezzo pesantissimo ospitando gli impianti petrolchimici senza avere mai in cambio un risarcimento di natura ambientale. Adesso non può ulteriormente sopportare che una porzione del suo territorio possa eventualmente essere usata per depositare le scorie radioattive prodotte altrove. Chi per i suoi scopi ha prodotto questi rifiuti e chi ha inquinato di più adesso si prenda anche le conseguenze di questi vantaggi”.
“Vigileremo su ogni atto che va in questa direzione e faremo di tutto – concludono i deputati regionali di Attiva Sicilia – per bloccare ogni tentativo di creare qualsiasi forma di deposito di scorie radioattive sull’Isola”.
Molto critico anche Franco Calderaro, sindaco di Castellana Sicula, paese delle Madonie, area montana vocata per l’agricoltura e per il turismo, no certo per seppellire le scorie radioattive delle centrali nucleari dismesse, delle industrie del Nord Italia e i rifiuti radioattivi medici sempre di altre Regi0oni italiane. Tutti i paesi delle Madonie sono pronti a ribellarsi a questa nuova trovata del solito Governo colonialista romano.
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