I Tram che fanno la spola tra la Stazione Notarbartolo e Borgo Nuovo, in molte ore del giorno con pochi passeggeri, sono la vera immagine di Palermo: un via vai eterno di sprechi e l’eterno ritorno della vecchia politica trasformista e affarista
Palermo. Quello che vi stiamo raccontando è avvenuto tra le 16 e 44 3 le 16 e 46 in via Leonardo da Vinci, sì e no 200 metri prima della rotonda. Ovviamente noi arriviamo in auto da via Notarbartolo, perché la strada è a senso unico. Siamo fermi al semaforo. Sulla nostra sinistra ci supera il Tram che va in direzione di Borgo Nuovo. Diamo un’occhiata: contiamo otto, forse nove persone.
Scatta il verde e, qualche secondo dopo vediamo il Tram che arriva da Borgo Nuovo. Contiamo i passeggeri: due, forse tre.
Quindi si tiene in piedi una linea di Tram che costa un ‘botto’ di soldi ogni anno per un numero di passeggeri che definire esiguo è un eufemismo. E purtroppo il Covid c’entra poco o nulla: è quasi sempre così anche in tempio di ‘pace’.
Pensiamo alle polemiche che hanno accompagnato il voto del Consiglio comunale che ha ‘bocciato’ un mutuo di una ventina di milioni di euro per le nuove linee di Tram.
Pensiamo ai veri costi delle future linee di Tram – centinaia e centinaia di milioni di euro! – illustrati dall’ingegnere Roberto Di Maria.
Pensiamo che, mentre sono stati trovati tutti questi soldi per un Tram che, fino ad oggi, è un fallimento a Palermo l’immondizia rimane nelle strade e nei marciapiedi, le strade sono in buona parte letti di dolore, le periferie sono abbandonate, il Parco della Favorita è un mezzo disastro, tasse e imposte comunali sono alle stelle a fronte, in molti casi, di servizi carenti, i cantieri eterni sono sempre più eterni, l’abbandono trionfa.
Pensiamo a tutto questo e osserviamo che non c’è alcuna possibilità di cambiamento politico e amministrativo: centrodestra e centrosinistra si scambiano personale e voti, i grillini sono una cocente delusione e gli ex grillini che hanno lasciato i grillini e hanno polemizzato con un’amministrazione targata PD, adesso vogliono allearsi con gli stessi grillini e con lo stesso PD.
L’eterno ritorno della vecchia politica ci attende con le ‘cosce di fuori’.
Tutto ciò osservato e considerato, arriviamo alla conclusione che a Palermo non abbiamo speranze. Spiace scriverlo, ma è così.