L’ipotesi – anche se con toni bassi – è stata ventilata ieri da un articolo pubblicato da la Repubblica (Titolo: “Natale in zona rossa a Roma, controlli dei vigili anche nelle case”)
Ma davvero gli esponenti delle forze dell’ordine potrebbero entrare nelle abitazioni degli italiani per controllare il numero ei commensali? A noi sembra un po’ uno scenario che va oltre il ‘Grande fratello’, ma a leggere certi articoli vengono i brividi.
Eppure il titolo di un articolo di ieri de la Repubblica fa riflettere:
“Natale in zona rossa a Roma, controlli dei vigili anche nelle case”.
Possibile? Il sommario dell’articolo poi alleggerisce un po’ l’ipotesi:
“Difficile che gli agenti vadano di loro iniziativa a verificare che non ci siano più di due ospiti a tavola; però daranno immediata attenzione a ogni segnalazione e denuncia da parte di privati cittadini su situazioni a rischio Covid come assembramenti nelle abitazioni private o nelle strade”.
Insomma, se i cittadini denunciano eventuali assembramenti, le forze dell’ordine potrebbero intervenire.
Leggiamo sempre nell’articolo:
“La polizia locale di Roma Capitale si prepara alle feste di Natale con un piano speciale di potenziamento di agenti e controlli su strada e anche nelle abitazioni: sarà linea dura. Tanto sui locali finché potranno rimanere aperti quanto sulle abitazioni private dove non si rispettino le regole dettate dal decreto del governo antiCovid”.
E ancora:
“Sarà comunque difficile se non impossibile, anche per rispetto della privacy, che gli agenti vadano a controllare di loro iniziativa casa per casa a controllare che non ci siano più di due ospiti a tavola; però daranno immediata attenzione e pronto intervento a ogni segnalazione e denuncia da parte di privati cittadini in merito a situazioni a rischio Covid come assembramenti nelle case o nelle strade. Inoltre potranno intervenire anche di loro iniziativa se nei pressi delle abitazioni private vedranno comportamenti o situazioni potenzialmente a rischio come afflussi improvvisi di persone o di macchine nei pressi dell’abitazione: resta fermo però il rispetto della privacy e il guidatore, se fermato in macchina, non dovrebbe essere obbligato a rivelare il nome della persona che sta andando a visitare”.
La situazione non è molto serena. E non è da escludere che diventi più complessa con la mutazione del virus. Anche se a noi sembra improbabile che si arriverebbe ai controlli nelle abitazioni private.
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