Agricoltura

Iniziata la raccolta di arance rosse, produzione in lieve aumento

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Tre anni fa il virus della Triteza ha messo in ginocchio una coltura che è un o dei fiori all’occhiello dell’agricoltura della Sicilia orientale. Oggi la situazione è in ripresa. L’intervista del presidente del Consorzio, Giovanni Selvaggi, a ITALFRUIT NEWS 

Tre anni fa, quando il virus della Tristeza ha colpito tante coltivazioni di Arancia rossa della Sicilia – arancia di grande pregio che si coltiva nella Piana di Catania, per lo più nella provincia etnea, in provincia di Siracusa e anche in qualche area dell’Ennese – si pensava a una strage. In effetti i danni sono stati tanti, ma l’impegno e la professionalità degli agricoltori di questa parte della nostra Isola hanno evitato il peggio.

I problemi ci sono stati e ci sono. Ma questo non sta impedendo agli agricoltori di queste contrade di reagire con intelligenza e lungimiranza.

Proprio in questi giorni è iniziata la raccolta delle arance rosse. Ne scrive ITALIFRUIT NEWS:

“E’ iniziata gli scorsi giorni, a partire da sabato 19 dicembre, la raccolta dell’Arancia rossa di Sicilia Igp. Subito prima di Natale si parte con la varietà Moro. Dal 2 gennaio toccherà al Tarocco e infine al Sanguinello, nella seconda metà febbraio”.

“Quella di quest’anno sarà una campagna indubbiamente condizionata dai cambiamenti climatici in atto – afferma il presidente del Consorzio Arancia Rossa Igp Giovanni Selvaggi -. I frutti avranno una pezzatura tendenzialmente di calibro inferiore a causa del clima particolarmente caldo dei mesi estivi. Tuttavia, le arance rosse di questa campagna che sta per iniziare sono di ottima qualità e arriveranno sulle tavole degli italiani già a Natale”.

Speriamo che arrivino anche nelle tavole dei siciliani che vivono nella parte occidentale dell’Isola. Negli ultimi tre anni, infatti – a causa della citata Tristeza, che come già ricordato ha creato molti problemi a questa coltura (ne abbiamo scritto tre anni fa in questo articolo) – nella parte occidentale della Sicilia di arance rosse non e ne sono viste tante. Non parliamo della varietà Moro, che nella Sicilia occidentale è da tempo una rarità, ma anche di arance rosse varietà Tarocco se ne sono viste poche.

Sarà così anche quest’anno? Vedremo.

ITALIFRUIT NEWS dedica ampio spazio a questa coltura siciliana:

“Il consorzio Arancia Rossa di Sicilia, che Selvaggi guiderà per il prossimo triennio, conta 45 mila ettari coltivati ad arancia rossa. I soci sono 450, di cui 70 sono confezionatori, e vanta 52 prodotti autorizzati all’uso del marchio Igp. Le province coinvolte nel consorzio sono tre: Catania, Siracusa e in parte anche Enna. La stagione 2020 si è chiusa in crescita di 26 mila tonnellate di Arancia Rossa Igp commercializzata rispetto alle 19 mila tonnellate del 2019 e alle 17.200 tonnellate del 2018”.

La situazione, dopo i problemi della Tristeza, è in miglioramento.

“Nei progetti dei nostri produttori c’è l’ampliamento degli agrumeti e son già in tanti ad aver piantato nuovi aranci, ma ci vogliono almeno cinque anni perché un agrumeto diventi produttivo – spiega il presidente Selvaggi – un lasso di tempo importante che, alla fine del processo di ampliamento, dovrebbe far raddoppiare la superficie di agrumeti certificati del consorzio entro il 2025”.

“Da due anni, inoltre, stiamo lavorando per il rinnovo del disciplinare del consorzio – racconta Selvaggi – uno strumento essenziale per regolamentare al meglio il prodotto e la sua commercializzazione. L’iter burocratico è lungo e complicato e sebbene il lavoro sia in fase avanzata non potrà esserci un nuovo disciplinare in tempi brevissimi”.

Il presidente del Consorzio parla anche della Tristeza e di quello che è stato fatto e si sta facendo per contrastare questa virosi:

“La Tristeza ha devastato gran parte degli agrumeti e molti produttori sono stati costretti a riconvertire tanti impianti – dice Selvaggi – contiamo non solo a far raddoppiare la nostra superficie certificata ma anche avere sempre un numero più alto di soci. Cerchiamo però solo persone che credono nel nostro progetto”.

“Tra le novità più significative del nuovo disciplinare – dice sempre Selvaggi a ITALFRUIT NEWS – l’inserimento dei portainnesti tolleranti al Citrus Tristeza virus (una malattia che distrugge gli agrumi), e dei nuovi cloni di arancia tarocco (tarocco Tdv, tarocco Ippolito, tarocco rosso Vcr, Lempso, Meli Sant’Alfio e altri cloni). L’inserimento dei nuovi cloni ci permetterebbe di allungare la nostra stagione fino a tarda primavera e questo vorrebbe dire più possibilità di commercializzare l’arancia rossa nei mercati nazionali e internazionali”.

Il presidente del Consorzio Arancia Rossa lancia anche un appello:

“Le produzioni Dop e Igp sono una risorsa per la Sicilia ed i numeri lo dimostrano. Alla Regione siciliana chiediamo da tempo un catasto agrumicolo ma nessuno ci ha mai ascoltati. In Sicilia ci sono circa 50 mila ettari di agrumeti di arancia rossa. Questo deve far riflettere. Noi, con quel bollino Igp che mettiamo sulle nostre arance diamo un valore aggiunto, una garanzia di qualità. Ma anche la politica deve fare il suo, investendo insieme a noi sulla promozione. Perché il nostro è e vuole rimanere un settore importante per l’economia dell’Isola”.

Non c’è solo il disinteresse della Regione siciliana. Anche lo Stato non scherza, se è vero che lo scorso Novembre la CIA siciliana ha raccontato che il Governo nazionale ha stanziato quasi 100 milioni di euro per i produttori di mele e pere di Emilia Romagna e Veneto, mentre ai produttori di arance rosse della Sicilia orientale non è stato dato nulla! 

QUI L’ARTICOLO DI ITALFRUIT NEWS 

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