Il virus che muta, il Regno Unito isolato, il Governo Conte bis in crisi: e il caos va!/ MATTINALE 540

21 dicembre 2020

Il virus mutato ha accelerato la Brexit. E il Regno Unito isolato o è la Ue isolata senza il pescoso mare del Regno Unito? Intanto il Sars-Cov-19 si è ripreso la scena ricordando ai più che lui è pur sempre un Coronavirus che muta, muta, muta… La ‘mutazione’ investe anche la politica italiana dove è iniziata la lunga corsa per la conquista del Quirinale

Le coincidenze di queste ore sono tante. Ma le più eclatanti riguardano i vaccini e il Regno Unito. E, alla fine, sono due coincidenze che si intersecano.

La prima coincidenza è rappresentata dal virus mutato e dalla Brexit. Fino all’ultimo l’Unione europea sta provando in tutti i modi di garantire ai pescatori di mezza Europa di andare a fare incetta di pesce nelle pescosissime acque che il Regno Unito ha mantenuto integre; e fino ad ora il “No” secco dello stesso Regno Unito ha impedito l’accordo sulla Brexit; adesso la Ue, per paura del virus scoperto e mutato studiato nel Regno Unito, ha isolato questo Paese, avviando, di fatto, la Brexit.

“Il Regno Unito è isolato”, scrivono i giornali dei Paesi Ue; e qui arriva la mai tramontata battuta degli inglesi stando alla quale ad essere isolata è l’Unione europea…

Basterà il blocco dei collegamenti con il Regno Unito per bloccare la diffusione del virus mutato? Ovviamente no, perché nel mondo globalizzato, dove merci e persone circolano liberamente è praticamente impossibile! E infatti in Italia è stato già segnalato la presenza del virus mutato.

Quanto alla presenza del virus mutato nel Regno Unito, ricordiamoci che lì sono ben organizzati: non c’è da stupirsi se siano stati i primi a segnalare la mutazione.

E allora? La paura delle multinazionali, che ormai si sono sostituite agli Stati nella produzione di farmaci e vaccini, è che il virus mutato blocchi sul nascere il grande business dei vaccini.

Insomma, in queste ore i dubbi sui vaccini contro il Covid-19 si sono moltiplicati.

Ma c’è anche la seconda coincidenza, tutta italiana. In questo caso alla crisi di credibilità dei vaccini si somma la possibile crisi del secondo Governo di Giuseppe Conte. Mal sopportati dagli esponenti di PD e del Movimento 5 Stelle, Matteo Renzi e il suo gruppo di parlamentari hanno, di fatto, aperto la crisi di Governo. E l’hanno fatto nel momento in cui, come si fa ormai in Italia da tempo, il Parlamento dovrebbe approvare in quattro e quattr’otto la manovra economica e finanziaria 2021 (un tempo si chiamavano Bilancio e Finanziaria).

Che succederà? Fino a qualche settimana fa sembrava quasi matematica la sostituzione dei voti di Italia Viva di Renzi con i voti di Forza Italia di Berlusconi. Magari questo potrebbe salvare la manovra economica 2021, ma dubitiamo che Berlusconi entrerà nel Governo con PD e grillini, perché sarebbe la fine di Forza Italia.

E’ evidente che la partita che si sta giocando va ben al di là di Conte e del suo Governo ormai è in crisi. Così, in queste ore, emerge la contraddizione – creata dai grillini – di un partito, il PD, che con uno scarno 18% controlla tutta l’Italia come quando, dopo le elezioni europee del 2014, poteva contare sul 40% dei consensi (risultato, quello delle europee del 2014, che ricorda, in un certo senso, le elezioni americane dello scorso 3 Novembre…).

Insomma, vaccini in possibile pre-crisi e Governo Conte in pre-crisi. E mentre sui vaccini anti-Covid bisognerà capire cosa succederà, visto che tutto, adesso, sembra appeso al condizionale (il virus mutato non dovrebbe rendere inefficace il vaccino…), lo scenario politico non dovrebbe invece riservare sorprese. La regola “la Lega di Salvini no” rimarrà valida e non si andrà al voto, perché il centrodestra vincerebbe senza problemi prendendosi il Governo e la Presidenza della Repubblica. Quindi…

Quindi – è inutile che ci giriamo attorno – la vera partita che si sta giocando con la crisi del Governo Conte bis già in atto – è sulla Presidenza della Repubblica. 

Quindi, piaccia o no ai grillini, sempre più disperati dalla prospettiva di uno scioglimento anticipato delle Camere che li manderebbe a casa con pochissime probabilità di essere rieletti (sondaggi benevoli li danno al 15%, ma c’è il rischio che non superino il 5%: ricordiamoci che anche il Nuovo centrodestra dell’ex Ministro Angelino Alfano veniva dato nei sondaggi al 15%…), ci sarà comunque un nuovo Governo.

Già si fa il nome di Mario Draghi. Noi non ci crediamo, perché il suo nome darebbe una grande forza ai tanti italiani che ormai dubitano dell’Unione europea dell’euro. Se Berlusconi avesse il 30% voti, ebbene, un Governo Draghi sarebbe plausibile. Ma con la Lega e Fratelli d’Italia, che insieme ‘viaggiano’ verso il 50% dei consensi, il Governo Draghi non avrebbe vita facile.

Forse l’unico che avrebbe tanto da guadagnare da un Governo Draghi sarebbe il nuovo soggetto politico di Gianluigi Paragone, Italexit: ma non crediamo che gli daranno questo vantaggio.

E allora meglio non sbilanciarsi sul nome del possibile nuovo Presidente del Consiglio. Secondo noi, Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Matteo Renzi lo sanno chi sarà il nuovo capo del Governo: ma non crediamo che scopriranno subito le carte. Con molta probabilità, terranno in vita l’attuale Governo fino a dopo le vacanze di Natale. E, magari, aspetteranno – questo potrebbe essere un passo importante – quello che succederà negli Stati Uniti d’America il 6 Gennaio, quando Senato e Camera dei Rappresentanti dovranno decidere su chi sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti.

E il virus? Il dato positivo è che il Consiglio di Stato ha rimesso in pista l’Idrossiclorochina, messa sbrigativamente di lato per fare posto ai vaccini. Grazie ai giudici del Consiglio di Stato, questo farmaco è di nuovo disponibile: e il merito è dei medici che hanno presentato ricorso e hanno vinto.

Sarebbe interessante capire chi ha voluto l’eliminazione dell’Idrossiclorochina (in realtà, noi un’idea l’avevamo già maturata lo scorso Aprile, come potete leggere qui).

Ma, in questo momento, meglio evitare altri commenti. Così come, sempre in questo momento, altre previsioni politiche e sanitarie potrebbero risultare azzardate.

 

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