Cominciamo oggi un ‘viaggio’ tra il Bilancio dello Stato, senza la pretesa di essere esaustivi. La notizia brutta è che manca un miliardo e 400 milioni di euro per la Medicina del territorio. Quindi non è vero che Governo e Parlamento lavorano per rendere meno caotici gli ospedali. Segnaliamo anche qualche notizia positiva: come la Cassa integrazione per gli autonomi e un piccolo aumento dell’indennità di esclusività per i dirigenti medici ospedalieri. Zero euro per la Non autosufficienza
Con un po’ di pazienza siamo riusciti a raccogliere alcuni dati sul Bilancio dello Stato italiano 2021 che da qualche anno a questa parte si chiama legge di stabilità. Non abbiamo tutti i dati, ma solo alcune voci.
Ricordiamo che ormai la manovra economica viene approvata dai due rami del Parlamento stravolgendo le regole parlamentari e, soprattutto, non informando adeguatamente i cittadini su come si programma la spesa dei fondi. Di fatto, un mezzo dibattito si ha in un solo ramo del Parlamento – che di solito è la Camera – mentre il Senato viene letteralmente ignorato e chiamato solo ad esprimersi, senza alcun dibattito, sul voto di fiducia.
Ma anche a Montecitorio lo scenario non è affatto bello: c’è una mezza finta di dibattito e poi si passa al voto di fiducia. Poche informazioni per i cittadini affidate ai giornali che vanno ad approfondire l’argomento.
Noi partiamo da un articolo dell’Agenzia NOVA:
RINVIO SUGAR TAX – “Via libera alle misure di sostegno per i lavoratori autonomi, al bonus per le auto a basse emissioni e al rinvio della sugar tax”. Apprendiamo così la nuova imposta sulle bevande analcoliche contenenti sostanze edulcoranti (sugar tax) non entrerà in vigore l’1 Luglio del prossimo anno, ma l’1 Gennaio del 2022.
Apprendiamo anche che la Commissione Bilancio – supponiamo della Camera – sta lavorando anche oggi, Domenica 20 Gennaio, per far arrivare il testo in Aula domani mattina.
CASSA INTEGRAZIONE PER GLI AUTONOMI – “Tra gli emendamenti approvati ieri – leggiamo sempre su NOVA – c’è quello che chiede di dar vita a fondo da un miliardo di euro nel 2021 per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, per ridurre gli effetti negativi sul reddito di questi ultimi a causa dall’emergenza Covid-19. Potranno beneficiare dell’esonero dei contributi solo i lavoratori autonomi che hanno percepito nell’anno di imposta 2019 un reddito non superiore i 50 mila euro, e che hanno registrato un calo di fatturato nel 2020 non inferiore al 33 per cento rispetto al 2019. In base a un altro emendamento, invece, viene istituita la Cassa integrazione per gli autonomi: l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro)”.
AIUTI ALLE CASE AUTOMOBILISTICHE – Ci sono anche i provvedimenti in favore delle case automobilistiche che producono auto elettriche: e non si capisce se riguardano quelle italiane o, soprattutto, quelle straniere, francesi e tedesche in primo luogo: ovvero “misure di sostegno all’automotive, con l’incentivo per le auto a basse emissioni di CO2, ma con un ulteriore novità: i cittadini con un Isee inferiore a 30mila euro che acquistano autoveicoli nuovi alimentati esclusivamente ad energia elettrica, con un prezzo di listino inferiore a 30mila euro, avranno un contributo pari al 40 per cento del prezzo”.
ZES – “Tra gli emendamenti approvati – leggiamo sempre su NOVA – anche quello che introduce agevolazioni fiscali per le imprese che intraprendono una nuova attività nelle Zone economiche speciali (Zes), con una riduzione dell’imposta sul reddito del 50 per cento a condizione che mantengano la loro attività nell’area Zes per almeno dieci anni e che conservino i posti di lavoro creati nell’ambito dell’attività avviata per lo stesso periodo. Passa anche l’esenzione della prima rata dell’Imposta municipale unica (Imu) per le strutture turistiche e gli immobili utilizzati da imprese che allestiscono strutture espositive nell’ambito di fiere o manifestazioni, per le discoteche, le sale da ballo e i club”.
E per le famiglie in difficoltà niente agevolazioni sull’Imu?
“Arriva anche il via libera all’emendamento che prevede la sospensione dei versamenti delle imposte e dei contributi previdenziali per lo sport italiano fino a febbraio 2021. Approvato anche l’emendamento che introduce un assegno mensile di 500 euro per le mamme single disoccupate o monoreddito con un figlio che abbia una disabilità di almeno il 60 per cento”.
VACCINI, VACCINI, VACCINI… – Poteva mancare un incentivo per vendere i vaccini antiCovid? Non sia mai! C’è l’esenzione IVA che riguarda vaccini e kit diagnostici. E poi l’assunzione di 3 mila medici e 12 mila infermieri e non si capisce quanti assistenti sanitari a partire dall’1 Gennaio del prossimo sempre per i vaccini.
Considerato quello che sta succedendo con i vaccini, tra la mutazione del virus e le reazioni ai vaccini è il caso di prevedere tutte queste risorse?
C’è anche, leggiamo ancora su NOVA, “un Fondo per il risparmio di risorse idriche, con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2021, che erogherà un contributo di mille euro “per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari”.
Su SOS SANITA’ leggiamo che i Fondo Sanitario Nazionale (FSN) passa da 119 miliardi e poco meno di 500 milioni di euro a 121 miliardi e 300 milioni circa, con un aumento di poco più di 2 miliardi di euro. Si rientra un po’ – ma appena un po’ – dai tagli degli anni passati imposti dalle Ue (potenza del Coronavirus).
AUMENTO INDENNITA’ DI ECLUSIVITA’ PER I MEDICI – “Una parte del FSN 2021 – leggiamo sempre su SOS SANITA’ – avrà una destinazione vincolata: 500 milioni per aumentare (+27%) l’indennità di esclusività dirigenza medica, 335 milioni per una indennità per le/gli infermiere/i del SSN, 70 milioni per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi da parte dei MMG e PLS, 105 milioni per i contratti di formazione dei medici specializzandi”.
Ma non c’è da gioire, perché, conti alla mano – nonostante l’Italia si sia ulteriormente indebitata in poco più di un anno di una somma pari a poco meno di 200 miliardi di euro, mancano ancora i soldi per la sanità:
“L’incremento del FSN – leggiamo ancora su SOS SANITA’ – pur consistente, non è sufficiente a coprire la spesa autorizzata per l’anno 2021 per le misure previste dai Decreti Covid, in specie il DL 18/2020 e il DL 34/2020. Infatti, con l’art. 77 del ddl Bilancio è stabilito che il limite di spesa autorizzata per la proroga delle misure del DL 18/2020 è pari a 1.310 milioni (un miliardi e 300 milioni di euro) di cui: incarichi di lavoro autonomo e a tempo determinato per professionisti sociosanitari, anche in pensione, e medici in formazione (Tabella A: 1.100 milioni), USCA (Tabella B: 210 milioni)”.
MEDICINA DEL TERRITORIO: MANCANO 1,4 MILIARDI – “Mentre la spesa autorizzata nel 2021 per le misure previste dal DL 34/2020 – prosegue l’articolo – è pari a 1246,4 milioni di cui: per infermieri di comunità (480 milioni), piani di potenziamento dei servizi territoriali e di assistenza domiciliare (766,4 milioni), piani di potenziamento degli ospedali (347 milioni). In totale la spesa autorizzata da tali Decreti, per le misure sopra descritte, è pari a 2.903 milioni contro un aumento del FSN deciso con il DL 34/2002 di 500 milioni (art. 265 c. 4) e con il ddl Bilancio, effettivamente disponibile, di 1.000 milioni (essendo gli altri 1.010 milioni vincolati)… Si stima dunque che il FSN 2021 per coprire la cui spesa autorizzata per il potenziamento dei servizi territoriali degli ospedali dovrebbe aumentare ulteriormente di 1.403 milioni. Tale criticità è segnalata anche dalla Corte dei Conti”.
Non è da escludere che i partiti di Governo lo abbiano fatto apposta per giustificare l’utilizzo del MES.
Nell’articolo si leggono anche gli incrementi del FSN per i prossimi anni:
di 822,870 milioni di euro per l’anno 2022
di 527,070 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023*, 2024 e 2025,
di 417,870 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026
*dal 2023 il FSN subirà una riduzione di 300 milioni.
“Si tratta – commenta SOS SANITA’ – di incrementi ancora non adeguati a recuperare il pluriennale definanziamento della sanità pubblica, che vede l’Italia largamente al di sotto della spesa di importante Paesi europei”.
E di questo – aggiungiamo noi – dobbiamo ringraziare l’Unione europea dell’euro, anche se tale informazione viene nascosta agli italiani per non mettere in cattiva luca la Ue. Peccato che il gioco è ormai scoperto e la Ue è sempre più sputtanata.
Non ci sono soldi per la Non autosufficienza.
Stanziati invece 71 milioni di euro per dal 2021 al 2023 per pe persone danneggiate da vaccinazioni obbligatorie e talidomide (quini i problemi ci sono!).
Ci sono 2 miliardi di euro per l’edilizia sanitaria.
Poi c’è il Fondo sanità e vaccini:
“Per l’anno 2021 nello stato di previsione del Ministero della Salute è istituito un Fondo con una dotazione di 400 milioni di euro da destinare all’acquisto dei vaccini anti SARS-COV-2 e dei farmaci per la cura dei pazienti con COVID-19”. Insomma, sui vaccini non si risparmia.
Criptica la rimodulazione tetti di spesa farmaceutica:
“A decorrere dall’anno 2021, il valore complessivo della spesa farmaceutica resta del 14,85% sul FSN ma il tetto della spesa farmaceutica convenzionata è rideterminato nella misura del 7,30 per cento. Conseguentemente, a partire dal medesimo anno il tetto di spesa della spesa farmaceutica per acquisti diretti è rideterminato nella misura del 7,55 per cento. La rimodulazione è attiva se le Aziende private rispettano l’obbligo di ripiano in caso di sforamento del tetto”.
Voi l’avete capito cosa significa? Ciò che a noi è chiaro è che già si pagano tanti medicinali e che chi non ha i soldi non si può curare. E abbiamo la sensazione che le cose, invece di migliorare, peggiorino.
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