A differenza delle reazioni allergiche registrate nei giorni scorsi nel Regno Unito – dove il vaccino viene sconsigliato a chi soffre di reazioni allergiche – la reazione registrata in Alaska viene definita “grave”. Chieste “maggiori informazioni per comprendere meglio i rischi”
Dopo i casi nel Regno Unito problemi con il vaccino contro il Covud-19 anche in Alaska.
La notizia la leggiamo su quotidianosanità.it Scienza e Farmaci:
“17 DIC – (Reuters) – Un operatrice sanitaria dell’Alaska ha avuto una grave reazione allergica dopo aver ricevuto il vaccino contro il Covid di Pfizer/BioNtech. Le autorità sanitarie riferiscono che ora le sue condizioni sono stabili, dopo la somministrazione in emergenza di epinefrina, anche se è ancora ricoverata in osservazione al Juneau’s Bartlett Regional Hospital”.
“La reazione allergica – prosegue l’articolo – si è verificata alcuni minuti dopo la somministrazione della dose del vaccino ed è stata simile a quelle dei due casi segnalati nel Regno Unito. Casi che avevano spinto l’Agenzia del farmaco britannica a sconsigliare la somministrazione del vaccino alle persone con storia di anafilassi e gravi reazioni allergiche”.
“Diversa, invece, è la posizione della FDA – leggiamo sempre nell’articolo -. L’Ente regolatorio americano ha lanciato il warning solo per le persone che hanno avuto in passato gravi reazioni allergiche ai vaccini e ai loro componenti. Pfizer riferisce che il vaccino viene fornito con il chiaro avvertimento che un trattamento medico e una supervisione appropriati dovrebbero essere sempre prontamente disponibili in caso di anafilassi e si è detta disponibile, se necessario, ad aggiornare il foglietto illustrativo”.
“L’ex chief scientist della FDA, Jesse Goodman – conclude l’articolo – ha definito ‘preoccupante’ la reazione allergica dell’operatore sanitario dell’Alaska, ma ha affermato che è necessario avere maggiori informazioni per comprendere meglio i rischi”.
Già, maggiori informazioni. Arriveranno queste informazioni?