Ecco cosa l’Italia ha fatto nel Sud dal 1860 in poi: crimini, misfatti, stragi, ruberie, arresti e tanti, tantissimi morti. E le notizie giunte fino a noi, come si legge in questo scritto sono scritte dagli invasori: quindi stime per difetto
Il 7 settembre 1861, primo anniversario dell’entrata dell’avventuriero Garibaldi in Napoli, Cialdini, con pieni poteri per la repressione del trionfante “brigantaggio”, compie alcuni atti plateali per abbagliare amici e nemici. Innanzitutto fa arrestare dei probi generali borbonici, non passati da traditori nell’esercito invasore, deportandoli a Genova dopo averli fatto con scherno sfilare per le vie dell’ex capitale. Poi crea degli speciali corpi in camicia rossa con carta bianca nella tenuta dell’ordine pubblico riuscendo in tal modo a tranquillizzarsi sulla quiete nella città partenopea, per meglio potersi scagliare con ogni milite sabaudo disponibile sui “briganti”. Nel tentativo di liberarsi dei duci onesti, teoricamente idonei ad infastidirlo, v’è il processo della medaglia con la nomina a commendatori del regno d’Italia dei comandanti traditori od invasori come Nunziante, Pinelli, Bixio, Medici, Turr.
In quei giorni sono riportati dalla stampa i dati a tutto agosto della guerra civile in atto: in nove mesi nel Mezzogiorno si contano 8968 fucilati, 10604 feriti, 6112 prigionieri, 64 sacerdoti passati per le armi insieme a 22 frati, 918 case brucite per rappresaglia, 6 interi paesi arsi totalmente (come Auletta), 2903 famiglie indiziate e perquisite militarmente, 12 chiese saccheggiate, 48 donne uccise assieme a 60 ragazzi per ripicca a causa dell’inafferrabilità dei “briganti”, 3529 persone arrestate per sospetti, 1428 comuni dichiarati insorti! Ben conoscendo la parsimonia dei giornali di regime nello svelare fatti poco edificanti per lui, v’è da essere sicuri di un’approssimazione per difetto!
Vincenzo Gulì Il saccheggio del Sud, Campania Bella Edizioni, pag. 227.
Foto tratta da Unione sindacale di base
Tratto da Regno della Due Sicilie.eu