Con molta probabilità, è la paura per l’Ordine Esecutivo che, ieri, ha spinto i Democratici a mettere in giro la voce, destituita di fondamento, che i grandi elettori avrebbero ‘incoronato’ Biden nuovo Presidente degli Stati Uniti. La verità è che, tra due giorni il Presidente Trump applicherà l’Ordine Esecutivo che smaschererà eventuali interferenze straniere nelle elezioni presidenziali
Come vi abbiamo anticipato ieri sera, oggi entriamo nel merito del caos che in queste ore caratterizza l’andamento delle elezioni presidenziali americane. Ieri vi abbiamo anticipato che la notizia, diramata ieri da molti grandi media, in base alla quale Joe Biden sarebbe stato ‘incoronato’ nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America dai grandi elettori non corrisponde al vero.
Fino a quando il Parlamento americano non certifica i dati – e questo avviene il 6 Gennaio – nessun candidato può dichiararsi o essere dichiarato Presidente degli Stati Uniti d’America.
La realtà, insomma, è che, in questo momento, tutto è ancora in ballo. Ieri sera abbiamo posto quattro domande e abbiamo risposto solo alla prima domanda. Stamattina risponderemo alle altre tre domande.
Riepiloghiamo.
Prima domanda: perché alcuni media hanno dato eletto Biden? Perché, con molta probabilità, si sono rifatti a una dichiarazione di voto che non ha alcun valore!
Ora andiamo alle altre tre domande. Alle quali risponderemo con qualche nostra considerazione e, soprattutto, invitandovi ad seguire attentamente il video di Roberto Mazzoni, un giornalista professionista italiano che vive e lavora in Florida. Mazzoni, con grande onestà intellettuale, ci racconta per filo e per segno quello che sta succedendo.
Questo video è molto importante. Mazzoni, infatti, in questo video, per agevolare la comprensione dei fatti, racconta come funzionano le elezioni americane dalla nascita degli Stati Uniti fino ai nostri giorni. Un’occasione importante per capire come funziona il sistema elettorale americano.
La seconda domanda che abbiamo posto ieri sera è: perché i grandi media hanno parlato della “incoronazione” di Biden e non della “incoronazione” di Trump? La risposta è semplice: perché il Deep State – il Governi dei Governi del mondo – ha puntato sui Democratici, ovvero su Biden, ma in questo momento non riesce e vincere e sta utilizzando il mondo dell’informazione per non informare correttamente milioni di persone.
La terza domanda che abbiamo posto ieri sera è: perché i grandi elettori di Biden hanno sentito il bisogno di comunicare all’universo mondo la “incoronazione” dello stesso Biden, raccontando una menzogna? Risposta: perché avvertono che il terreno sotto i piedi gli comincia a mancare.
Questa forse è la domanda più importante. Come abbiamo anticipato ieri, nello Stato del Michigan un Giudice ha voluto vedere cosa è successo con il sistema Dominion, il sistema informatico con il quale, in quasi tutti i 50 Stato americani sono state gestite le elezioni.
La perizia forense sul sistema Dominion in Michigan ha dimostrato che il sistema informatico ha alterato il risultato del voto. Con questa perizia – che è stata acquisita da un Tribunale statale e pubblicata e quindi resa pubblica – è stata dimostrata l’alterazione delle elezioni nello Stato del Michigan.
Dopo questa perizia forense – che ha rotto il muto di gomma che fino ad ora ha impedito ai legali di Trump di dimostrare la frode elettorale – non è più possibile dire, come hanno fatto fino ad ora i Democratici, che i brogli elettorali sono un’invenzione di Trump e dei suoi legali.
Non a caso – e anche questa è una notizia importante – i legali di Trump, forti del risultato delle perizia forense ottenuta nel Tribunale dello Stato del Michigan – hanno presentato in queste ore decine di ricorsi in tanti altri Stati dove c’è il dubbio che, grazie al sistema Dominion, siano state truccate le elezioni.
Attenzione: questi ricorsi non riguardano soltanto le elezioni presidenziali, ma anche le elezioni di senatori e parlamentari della Camera dei Rappresentanti: c’è il dubbio, infatti, che l’alterazione del voto abbia investito anche le elezioni di senatori e deputati!
La quarta domanda che abbiamo posto ieri sera è: che cosa succederà il 6 Gennaio, quando, in sessione congiunta, il Senato e la Camera dei Rappresentanti si riuniranno per certificare i voti dei grandi elettori per decidere chi sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America?
La risposta è semplice: un ‘gran bordello’. I Democratici proveranno a forzare la mano per certificare l’elezione di Biden? Quasi certamente sì. Ma non sarà una cosa facile.
In Italia quando la maggioranza, in Parlamento, vuole far approvare qualcosa in frett’e furia, il Governo pone la questione di fiducia e tutto è fatto. Ma se in Italia – con la connivenza di chi avrebbe dovuto salvaguardare la funzione parlamentare – il Parlamento viene spesso umiliato, in America non funziona così. Negli Stati Uniti d’America – soprattutto quando si riuniscono in sessione congiunta Senato e Camera dei Rappresentanti per certificare i voti dei grandi elettori – deputati e senatori non solo hanno il diritto di esporre le proprie ragioni, ma se non si raggiunge una larghissima intesa non si procede.
Per quello che noi sappiamo, il 6 Gennaio saranno tanti i deputati e i senatori che contesteranno la regolarità delle elezioni in tanti Stati. La Giustizia americana è piuttosto veloce. E’ probabile che, da qui al 6 Gennaio, altri Giudici di altri Stati si saranno pronunciati sul sistema Dominion. La situazione, insomma, è in continua evoluzione.
Ma c’è un altro elemento che, da qui al 6 Gennaio, scompaginerà ulteriormente lo scenario americano. Lo ha sintetizzato in modo molto centrato sulla propria pagina Facebook Augusto Sinagra, che nella vita fa il giurista:
“Il prossimo 18 Dicembre scadono i previsti 45 giorni per il responsabile della sicurezza nazionale per riferire al Presidente in carica se si sono verificate, come si sono ben verificate, interferenze durante le votazioni presidenziali ad opera di soggetti ed entità interne ed estere. Sulla base di quanto sarà formalizzato di ciò che in effetti è accaduto, il Presidente in carica deciderà se dare o meno attuazione all’Ordine Esecutivo del 12 Settembre 2018. Non sarà la legge marziale ma sarà una situazione veramente di emergenza che comporterà l’arresto di molti – nessuno escluso – e il sequestro di ogni bene personale. Sarà un terremoto politico anche se, ripeto, non sarà questione di ‘legge marziale’ che fu introdotta solo una volta dal Presidente Abramo Lincoln e che vide la sospensione delle garanzie costituzionali, arresti di massa e Tribunali militari”.
L’Ordine Esecutivo, voluto da Trump poco più di due anni fa, che allora venne considerato una delle tante manifestazioni bizzarre del Presidente Trump, prevede che, in caso di interferenza di Paesi esteri nelle elezioni presidenziali, la parola passi al Governo federale.
In parole semplici, grazie a questo Ordine Esecutivo, le elezioni presidenziali sono state poste sotto il controllo del Governo federale, là dove si dovessero verificare interferenze straniere.
La perizia forense effettuata nel Michigan ha già dimostrato la presenza di interferenze straniere nelle elezioni presidenziali americane. Basti pensare al sequestro della macchine Dominion effettuato nelle scorse settimane a Francoforte, in Germania. E altre interferenze sono state riscontrate in altri Stati.
Ma ora diamo la parola a Roberto Mazzoni.
QUI IL VIDEO DI ROBERTO MAZZONI
Foto tratta da Crossover Sport
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