Basta andare sulla rete per rendersi conto che ci sono migliaia e migliaia di cittadini contrari alla ‘cementificazione’ di via Libertà. Basta subire: basta restare con le mani in mano. E’ tempo di rimboccarsi le maniche per far trionfare il vero civismo sull’affarismo
Palermo: visto che l’affare Tram non si ferma, visto che vogliono devastare anche via Libertà per fare posto a cemento e linee ferroviarie e visto che nel capoluogo siciliano sono tantissime le persone che sono contrarie all’affare Tram perché non pensare a un candidato sindaco – sostenuto da una lista – che metta a primo punto un progetto di città alternativo al Tram?
Ricordiamo che ormai manca poco più di un anno e mezzo alle nuove elezioni comunali di Palermo. Aggiungiamo che i cittadini palermitani scontenti dell’attuale amministrazione comunale sono tantissimi.
Bene: allora perché non pensare a un’esperienza civica – che metta al centro del proprio programma gli interessi reali della città, partendo da una Palermo senza Tram, con la raccolta differenziata dei rifiuti, con le strade sistemate, con le vere piste ciclabili, puntando sui bus elettrici, come si fa nelle città civili dove non ci sono affari & grandi appalti?
I conti politico- elettorali sono semplici.
Il centrosinistra è ormai fuori gioco: dopo il malgoverno di questi anni nessuno vorrà più sentire parlare di questa parte politica.
Il Movimento 5 Stelle è ormai fuori gioco.
Il problema è il centrodestra: che è lo schieramento politico che (soprattutto con Forza Italia) sta appoggiando il Tram.
L’unico avversario da battere sarebbe il centrodestra, che potrebbe anche non presentarsi unito, perché già, in questo schieramento, ci sono tre o quattro esponenti della vecchia politica pronti a candidarsi per riproporre la stessa ministra: affari, grandi appalti, Tram, con tutti quello che c’è dietro e che non abbiamo bisogno di nominare.
E allora? Il tempo e le intelligenze per trovare una sintesi politica e amministrativa alternativa alla vecchia politica affaristica di Palermo ci sono.
Vediamo quali potrebbero essere i punti di partenza.
Intanto tutti i soggetti che in questi anni hanno denunciato la pessima amministrazione della Giunta di Leoluca Orlando. Basta andare sulla rete e se ne contano tanti: c’è chi si è battuto contro il Tram, chi per una città pulita, chi per un trasporto pubblico senza grandi appalti, magari puntando sui bus elettrici e via continuando con gli interessi reali dei cittadini: per esempio, contro quella gran porcata del 5 G.
Poi ci sono i Movimenti sicilianisti, che ormai sono una realtà in crescita, soprattutto tra le nuove generazioni.
Ci sono i protagonisti delle pagine Facebook che affrontano i temi della città di Palermo. Noi non siamo molto bravi sulla rete e ne citiamo solo alcune che conosciamo: Associazione Comitati Civici di Palermo, Liberiamo Palermo e altre ancora che potrebbero essere interessate a tale idea.
Poi c’è il disfacimento della politica tradizionale. Ci riferiamo, per lo più, agli elettori prima che ai dirigenti di partiti e movimenti politici. I grillini sono un esempio classico: tanti, tantissimi cittadini hanno dato credito nel Movimento 5 Stelle e si sono già allontanati. C’è una grande massa di elettori palermitani delusi: cittadini che potrebbero essere recuperati. E ci sono anche cittadini che si sono spesi personalmente per il Movimento 5 Stelle – che lo ricordiamo, nasce come movimento civico – che potrebbero essere coinvolti.
Ci sono anche tanti elettori di sinistra letteralmente nauseati dai partiti che hanno fino ad oggi votato. Non sono tantissimi, ma una parte di loro potrebbe risultare interessata a un grande progetto civico e culturale.
Allora, ci vogliamo provare?