L’inchiesta che coinvolge il figlio Hunter, anche se verrà insabbiata (così com’è stata insabbiata prima delle elezioni), non consentirebbe comunque a Joe Biden di restare con serenità alla Casa Bianca. Da qui la carta Kamala Harris. La situazione resta confusa e non si escludono manifestazioni di piazza. Il video di Roberto Mazzoni e la censura dei grani Social
Non sappiamo se, oggi, l’assemblea dei grandi elettori eleggerà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Con quello che sta succedendo in queste ore da quelle parti noi non escludiamo niente. Ciò che possiamo dire è che, in queste ore, sono in corso rivolgimenti. La parola “Secessione” che circola dopo che la Corte Suprema si è rifiutata di entrare nel merito del ricorso presentato dal Texas più altri 18 Stati e 120 parlamentari, non annuncia solo un dissenso diffuso, ma anche uno scenario che evoca gli anni della guerra di secessione americana.
Per la cronaca, come abbiamo già raccontato, l’atteggiamento da Ponzio Pilato della Corte Suprema degli Stati Uniti – che si è rifiutata di esaminare il ricorso presentato dal Texas più altri 18 Stati e 120 parlamentari – non ha riscosso l’unanimità della stessa Corte Suprema.
Due Giudici – peraltro due Giudici non nominati dall’Amministrazione Trump – si sono rifiutati di seguire l’esempio di Ponzio Pilato e han no detto che la Corte Suprema avrebbe dovuto pronunciarsi su tale caso: e questo dà la misura che la spaccatura oggi presente negli Stati Uniti d’America non risparmia la più alta Magistratura.
A parte i Democratici e alcuni personaggi che fanno parte del vertice del Partito Repubblicano (il riferimento è ad alcuni Governatori Repubblicani che si sono schierati con i Democratici contro Donald Trump), in America oltre il 50% della popolazione è convinto che le elezioni presidenziali siano state rubate.
Che significa questo? Che oggi non possono essere escluse altre manifestazioni popolari come quella andata in scena Sabato scorso a Washington, quando in piazza per manifestare in favore di Trump c’erano tantissime persone, oltre un milione.
Sarà così? Non lo sappiamo. In ogni caso Joe Biden rischia oggi di essere eletto Presidente degli Stati Uniti d’America dai grandi elettori in un clima di grande divisione: e questo non è proprio una cosa piacevole.
Con molta probabilità, la parte del Partito Democratico che ha gestito le elezioni (in tutti i sensi…) e che ha gestito e gestisce Biden non si aspettava che Trump riuscisse a coinvolgere il popolo americano nella sua battaglia contro elezioni che sembrano oggettivamente strane.
Tra l’altro, Biden è in grandissima difficoltà per via dell’inchiesta penale che coinvolge il figlio Hunter. E, su questo aspetto, non sta passando sotto silenzio il ruolo svolto dal Procuratore generale, William Barre, che, di fatto – con la connivenza della grande informazione americana – ha tenuto nascosta l’inchiesta che riguarda Hunter Biden durante il periodo delle elezioni.
Se la notizia dell’inchiesta sul riciclaggio di denaro – con il coinvolgimento della Cina, Paese avversario, se non nemico, degli Stati Uniti – con molta probabilità Biden, che già di voti non-postali ne ha presi pochi, ne avrebbe preso ancora di meno.
Un sondaggio di queste ore racconta che Biden avrebbe preso il 10% dei voti in meno se il popolo americano avesse saputo dell’inchiesta penale su suo figlio Hunter. Oggi si teme che, una volta entrato alla Casa Bianca, l’inchiesta sul figlio di Biden venga insabbiata. E si tratta di una considerazione tutt’altro che illogica, considerato quello che è già successo con l’atteggiamento tenuto dalla Procura generale sul caso Hunter Biden prima del voto.
Altre notizie su come William Barre abbia nascosto l’inchiesta del figlio di Biden le trovare qui.
La sensazione è che i Democratici, oggi, facciano eleggere Biden Presidente degli Stati Uniti per poi toglierlo di mezzo e trasferire i poteri alla sua vice, Kamala Harris.
Finirà così? Anche in questo caso non possiamo che scrivere: non lo sappiamo. Così come non sappiamo come finirà questa brutta storia di elezioni ‘postali’ con i morti che hanno votato…
Quello che possiamo dire è che, fino al 20 Gennaio del prossimo anno, Trump sarà ancora il Presidente degli Stati Uniti d’America. Ciò significa che è anche il capo dell’Amministrazione americana, forse militari comprese.
Noi non viviamo negli Stati Uniti: scriviamo dalla Sicilia informandoci sulla rete. E, a proposito d’informazione, non possiamo non notare che Roberto Mazzoni, un giornalista italiano che vive e lavora in Florida – un giornalista che racconta quello che succede senza ‘filtri’ di varia natura – è stato costretto a lasciare Youtube e, da oggi, i suoi video sono su Rumble.
Ed è proprio il video di Mazzoni su Rumble che vi invitiamo a seguire. Dove potrete ascoltare quello che succede in queste ore negli Stati Uniti senza alcuna censura, comprese le novità sui brogli elettorali.
QUI IL VIDEO DI ROBERTO MAZZONI SU RUMBLE
Foto tratta da Yahoo Finanza
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