Su un autorevole giornale economico – INVESTIRE OGGI – abbiamo letto cosa possiamo fare e, soprattutto, cosa non possiamo fare dopo il vaccino. E siamo rimasti basiti. In pratica, dopo che ci vacciniamo, non si sa per quanto tempo, sempre zero assembramenti, zero concerti, zero vita sociale e sempre mascherina per tutti. Allora a cosa serve ‘sto vaccino?
Premessa: noi non siamo mai stati negazionisti. Chi legge questo blog sa che lo scorso Febbraio, quando il Presidente della Regione, Nello Musumeci, lanciava l’allarme sul Coronavirus nella nostra Isola, per via della presenza a Palermo di alcuni turisti infetti, attirandosi le critiche di mezza Italia, lo abbiamo difeso. E chi ci legge sa anche che abbiamo criticato milanesi e bergamaschi che, a fine Febbraio, organizzavano fine settimana con gli slogan “Milano non si ferma” e “Bergamo non si ferma” (poi, com’è noto, ha pensato il virus a fargli cambiare idea…).
Chi ci legge sa anche che, già lo scorso Agosto, abbiamo cominciato a scrivere che l’apertura delle scuole, in piena pandemia, è un errore gravissimo. Errore doppio se si pensa che le scuole sono state aperte mentre si attendeva la seconda ondata.
No, non siamo negazionisti, anche se non ci convince la gestione della pandemia a colpi di apri & chiudi che – sempre a nostro modesto avviso – avrà come conseguenza l’arrivo di altre ondate (e magari per convincere i cittadini a vaccinarsi).
Non siamo contro i vaccini: anzi. Ma debbono essere vaccini sicuri, testati, corredati di prove e informazioni scientifiche. Non ci convincono i vaccini prodotti in pochi mesi, quando è noto che per produrre vaccini i tempi sono più lunghi.
I vaccini prodotti in fretta possono non essere sicuri. Non lo diciamo solo noi. Ecco cosa scrivono il prof. Salvatore Corrao, primario di un reparto Covid dell’Ospedale Civico di Palermo e componente del Comitato Tecnico Scientifico della Regione siciliana, e il giornalista Pietro Galluccio:
“Ad oggi purtroppo non vi sono ricerche attendibili su questo fronte, per il semplice fatto che, come attestato dalle autorità sanitarie, una valutazione efficace dovrebbe durare almeno un anno. Ciò vale ancora di più per due dei vaccini in studio, proprio quelli di BioNTech/Pfizer e Moderna, che si basano sulla tecnica mRNA (che ricorre all’utilizzo di materiale generico) che non è mai stata prima autorizzata per gli esseri umani”.
E ancora:
“Assistiamo in modo abbastanza preoccupante alla fine della medicina e della ricerca basate sulle “evidences”, cioè sui fatti scientifici documentabili e ad una sostanziale abdicazione alle proprie funzioni di vigilanza da parte degli organismi competenti”.
Come volevasi dimostrare, pochi giorni dopo l’avvio delle vaccinazioni sono cominciati i problemi. Nel Regno Unito piovono le reazioni allergiche. E dire che questo Paese, all’inizio, è stato il primo a puntare sull’immunità di gregge, suscitando l’ironia di chi non sa nemmeno di cosa si tratti. Poi gli inglesi hanno scoperto che, forse, il premio Nobel per la Medicina, Luc Montagner, non ha torto quando parla di un virus cinese. E pur essendo stati i primi a scoprire che l’immunità al Sars-Cov-19 dura, sì e no, tre mesi – e che quindi non ci potrà mai essere immunità di gregge – si sono gettati lo stesso sul vaccino.
Risultato: chi nel Regno Unito soffre di allergie è bene che si tenga alla larga dal vaccino.
In Australia la situazione è ancora più complessa, se è vero che la produzione di un vaccino è stata bloccata perché è stato appurato che stimola la produzione di anticorpi che hanno una reazione crociata con i test diagnostici dell’AIDS, generando così false positività allo stesso Hiv!
Una partenza di ‘successo’, quella dei “vaccini friggi & mangia”, insomma. Detto questo, i vaccini prodotti in quattro e quattr’otto, chissà come e chissà perché, stanno andando a ruba. E i Governi degli Stati hanno fatto a gara nell’acquistarli: chi ne ha acquistati 20 milioni di dosi, chi ne ha acquistati 50 milioni, chi ne ha acquistati 100 milioni e chi, come il Governo italiano, ne ha acquistato 200 milioni di dosi (meglio abbondare…).
Grazie a questi vaccini gl’italiani si libereranno dal virus? Su questo tema abbiamo letto un interessante articolo su INVESTIRE OGGI:
“Che cosa si potrà tornare a fare una volta che sarà arrivato il vaccino in Italia? Nel Regno Unito, è iniziata la distribuzione dei primi vaccini, negli Usa è questione di giorni mentre in Italia bisognerà aspettare Gennaio per l’avvio delle prime vaccinazioni. Ci vorrà tempo, come hanno detto più volte gli esperti per tornare alla normalità. L’arrivo del vaccino, infatti, come ha sottolineato anche il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, permette di vedere la luce in fondo al tunnel, ma ovviamente non apre la strada ad un liberi tutti”.
Ci dobbiamo vaccinare, però… Però, leggiamo su INVESTIRE OGGI, “ci vorrà tempo per raggiungere l’immunità e di conseguenza tornare alla vita di prima. Va anche ricordato che l’efficacia del vaccino si inizia a vedere dopo 10-12 giorni dalla somministrazione che diventa piena dopo la seconda somministrazione, che avviene dopo circa quattro settimane dalla prima. Ecco perché i tempi sono lunghi”.
A questo punto arrivano le notizie più interessanti:
“Secondo gli esperti, un primo miglioramento dovrebbe arrivare dalla Primavera 2021, questo significa poter riorganizzare spostamenti e viaggi e anche le attività commerciali, che più di tutti hanno subito un crollo, potranno tornare a respirare. Meno probabile una normalità relativa ai luoghi affollati e al chiuso, come eventi, concerti e tutto ciò che presuppone un certo numero di persone nello stesso luogo al chiuso senza mascherina e distanza sociale”.
E ancora:
“Difficile pensare ad un ritorno alla normalità in pochi mesi al 100%, questo, almeno, fino a che non si sarà raggiunta l’immunità di gregge. Quello che è certo, è che alcune regole come indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale saranno realtà ancora per parecchio tempo”.
Quindi in Italia – se quello che abbiamo letto corrisponde al vero – ci dobbiamo vaccinare tutti per poi non potere partecipare a eventi, a concerti, per continuare a portare la mascherina negli ambienti chiusi? E quindi perché vaccinarsi?
Se le cose stanno così, che razza di vaccino stanno propinando agl’italiani?
Stando così le cose, vorrebbero pure rendere obbligatorio un vaccino del genere?
I Governi ormai li hanno acquistati e noi ci dobbiamo vaccinare per questo?
Dobbiamo anche ringraziare le multinazionali farmaceutiche che li hanno prodotti?
Se le cose stanno così, i nostri governanti – a partire dal capo del Governo, Giuseppe Conte, e dal Ministro-scrittore della Salute-Sanità, Roberto Speranza – dicono vero o scherzano?
Allora, proviamo a ricapitolare.
Non si sa con precisione quanto durerà l’immunità. Se, dopo il vaccino, ci dicono che dobbiamo indossare la mascherina, beh, è evidente: o che ci possiamo infettare (e questo è assurdo se siamo vaccinati!), o che possiamo infettare (nel senso che il vaccino ci proteggere dalla malattia, ma il virus resta dentro di noi e possiamo infettare gli altri).
Se le cose stanno come le ha raccontare INVESTIRE OGGI la domanda è:
questo sarebbe un vaccino?
QUI L’ARTICOLO DI INVESTIRE OGGI
Foto tratta da Gente d’Italia
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