Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la presentazione della “Storia istituzionale e politica della Sicilia: un compendio” scritto dal professore Massimo Costa. Oggi cominciamo con la prima puntata. Partiamo da 230 milioni di anni fa. Formazione geologica, leggende, storie, miti fino ad arrivare Media Età del bronzo
Formazione geologica della Sicilia e leggende primordiali
La Sicilia è una terra geologicamente piuttosto recente. Tranne poche rocce, forse “isole” a suo tempo, fino all’era Terziaria avanzata, essa praticamente non esisteva. All’inizio, circa 230 milioni di anni fa, c’era solo un grande golfo della Tetide, tra ciò che poi sarebbe stata l’Europa e ciò che poi sarebbe stata l’Africa. A quei tempi, ciò che un giorno sarebbe stata la Sicilia, giaceva in fondo ai mari. Il movimento dell’Africa verso l’Europa è lo stesso che in epoca lontanissima fece chiudere quello che era il “golfo” dell’Oceano Indiano nell’attuale Mediterraneo, lo stesso che fece emergere Alpi e Appennini. Questo processo di corrugazione durò dai 45 ai 10 milioni di anni fa.
Poi – com’è noto – vi fu un’epoca, nelle lontane ere geologiche, nella quale il Mediterraneo, trasformatosi in mare chiuso, finì per prosciugarsi quasi del tutto, intorno alla fine del Miocene (6/7 milioni di anni fa), finché l’apertura dello Stretto di Gibilterra, circa 5 milioni di anni fa, non ne inondò nuovamente i fondali.
Con il passare del tempo si ebbe la progressiva emersione della Sicilia. Dapprima di forma approssimativamente ellittica, si saldò poi con una grande isola nata in contemporanea al suo sud, data dall’attuale massiccio dei Monti Iblei.
Intorno ai 500.000 anni fa l’Isola avrebbe assunto grosso modo la forma attuale. La comparsa, dal fondo del mare, dell’Etna, poi la sua saldatura con la Sicilia, l’erosione, e la formazione di qualche piccola pianura alluvionale, diedero poi a poco a poco alla Sicilia la forma con la quale la conosciamo oggi.
Similmente le piccole isole che la contornano sono quasi tutte ex vulcani oggi spenti, con l’eccezione di Vulcano e Stromboli, ancora vivi, e qualche residua attività effusiva nella stessa Lipari.
L’alternarsi di diverse glaciazioni consentì il passaggio in Sicilia di molte specie animali dal Continente; il successivo innalzamento dei mari, trasformando la Sicilia nuovamente da massiccio montuoso in isola propriamente detta, avrebbe determinato un relativo isolamento delle specie viventi nella stessa, con fenomeni di “nanismo insulare” tipici, tra i quali il più noto è certamente quello degli elefanti nani, i cui teschi ritrovati dagli antichi siciliani furono scambiati per quelli dei mitici Ciclopi, i mostruosi giganti dotati di un solo occhio nel centro della fronte, considerati dai Greci i primi mitici abitatori dell’Isola…
Fine seconda puntata/ Continua
La Sicilia dalla notte dei tempi ai nostri giorni: il lungo racconto del professore Massimo Costa
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