Domani gli Stati dovrebbero certificare i nomi dei grandi elettori che il 14 Dicembre dovrebbero eleggere il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Ma domani potrebbe anche arrivare un segnale dalla Magistratura che potrebbe varare un provvedimento destinato a influenzare l’esito delle elezioni
Elezioni americane: ricordate il provvedimento del Giudice della Suprema Corte Samuel Alito? Rispolveriamo per grandi linee la vicenda.
Questo Giudice ha firmato un provvedimento rivolto ai consigli elettorali della contea della Pennsylvania. Invitando i consigli di contea (le contee, negli Stati Uniti sono assimilabili alle Province italiane) di separare tutte le schede ricevute per posta dopo il 3 Novembre alle 20,00 da quelle ricevute prima di tale ora. Tale atto fa parte di una causa attualmente pendente dinanzi alla Corte Suprema. Causa i cui esiti esiti potrebbero interessare tutto il Paese, a prescindere dal possibile impatto sulle elezioni presidenziali.
L’argomento in questione è: come debbono essere condotte le elezioni presidenziali? Decide il legislatore statale o la magistratura statale? La questione è di natura costituzionale. Per quello che sappiamo noi, la Costituzione americana conferisce ai legislatori statali, e non alla magistratura statale, l’autorità di stabilire le regole per le elezioni presidenziali.
Per la cronaca, il Giudice della Suprema Corte Alito è stato recentemente applicato al circuito delle Corti d’Appello federali della Pennsylvania, che è uno Stato-chiave di questa elezione. La Corte Suprema della Pennsylvania ha rigettato il ricorso con il quale si sostiene che l’intera elezione nello Stato è illegale, a causa della violazione delle norme costituzionali sul voto per posta (solo le schede elettorali ricevute per posta entro le 20,00 del giorno delle elezioni sono valide e legali, le schede arrivate dopo non sono valide).
Contro la sentenza della Corte Suprema statale i legali di Trump hanno presentato ricorso presso la Corte Suprema federale. E qui arriva la notizia.
Domani, Martedì 8 Dicembre, è la scadenza della cosiddetta safe harbor: è la data in cui gli Stati debbono certificare la designazione dei grandi elettori che il 14 Dicembre dovrebbero eleggere il nuovo Presidente degli Stati Uniti.
Ebbene, in relazione al ricorso pendente presso la Corte Suprema federale, il Giudice Alito aveva inizialmente fissato un termine nei confronti del Governo della Pennsylvania per Mercoledì 9 Dicembre, al fine di far pervenire le loro difese.
Ricordiamo che il Parlamento della Pennysilvania contesta al Governatore di questo Stato di aver cambiato una particolare procedura che riguarda il voto postale. Il Parlamento della Pennysilvania sostiene che tale atto spetta allo stesso Parlamento e non al Governatore.
Ora il giudice Alito ha anticipato il termine a domani, Martedì 8, giorno del citato safe harbor.
Ricordiamo che non sempre la Corte Suprema accoglie i ricorsi. Ma il fatto che l’udienza sia stata anticipata a domani lascia pensare che i Giudici siano effettivamente interessati a trattare il ricorso.
Ricordiamo che si tratta di una causa il cui esito potrebbe influenzare l’intero risultato delle elezioni.
Ricordiamo che l’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America da parte dei grandi elettori, fissata per il 14 Dicembre, non interrompe le cause legali avviate dai legali di Trump. Certo, in teoria, la Corte Suprema – se dovesse convincersi che ci sono stati brogli elettorali – potrebbe bloccare tutto. Ma potrebbe verificarsi un secondo scenario: e cioè che le cause davanti alla Corte Suprema vadano avanti anche dopo l’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti da parte dei grandi elettori.
Domani ne sapremo di più.
Foto tratta da NYK Daily