Scuola: boom di precari ma non si riesce nemmeno a coprire il turn over

5 dicembre 2020

Il precariato è uno dei temi centrali del mondo della scuola italiana affrontato  durante il terzo Congresso nazionale che si è svolto in questi giorni    

Non poteva mancare il precariato, cavallo di battaglia del sindacato autonomo ANIEF, tra i temi affrontati durante il terzo Congresso nazionale svolto in settimana: una delle mozioni approvate dai delegati del giovane sindacato è stata quella sull’esigenza di attuare ‘procedure snelle di reclutamento a tempo indeterminato con graduatorie per titoli e servizio’”.

Dopo avere presentato degli emendamenti specifici sul precariato al disegno di Legge di Bilancio 2021, l’organizzazione sindacale ha approvato una mozione che dà indirizzo ai propri associati ma vuole essere anche un monito all’amministrazione centrale. Tra le disposizioni indicate risulta la riapertura delle GaE, la revisione del Regolamento delle supplenze, un diverso utilizzo degli attuali canali di reclutamento, del concorso e anche delle domande di Messa a disposizione.

Dice Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF:

“Sono disposizioni indispensabili per uscire dal tunnel sempre più buio del precariato infinito nella scuola pubblica italiana. Perseguiremo questa strada e speriamo davvero che le istituzioni che governano la scuola mettano finalmente in discussione un modello indiscutibilmente inefficace se non fallimentare”.

Affrontare con decisione l’annoso problema del reclutamento e del turn over nella scuola, la cui trascuratezza ha portato a livelli di supplenza mai toccati in passato, con 250 mila supplenze annuali sottoscritte quest’anno e ben oltre la metà delle immissioni in ruolo andate in fumo. Una circostanza, quella delle assunzioni andate in fumo, che si riconduce alla complessità delle operazioni di convocazione degli aspiranti all’immissione in ruolo: per superare questo stato di cose, il sindacato propone, “in tutte le sedi ritenute idonee, modifiche e chiarimenti rispetto all’attuale normativa volti all’ottenimento di una modifica e integrazione della regolamentazione nazionale con specifiche e univoche indicazioni riguardo termini certi (entro e non oltre il 31 luglio di ogni anno, con conseguente anticipazione funzionale del termine per la pubblicazione degli esiti della mobilità annuale) per il completamento delle operazioni di attribuzione degli incarichi a tempo indeterminato, che risultino funzionali all’effettivo e corretto avvio dell’anno scolastico”.

Il sindacato ANIEF ritiene che servano anche “procedure snelle di reclutamento a tempo indeterminato con graduatorie per titoli e servizio, parallele alle graduatorie concorsuali, in cui far confluire anche docenti non abilitati o specializzati che potranno conseguire l’abilitazione o specializzazione direttamente durante il periodo di formazione e prova”. Il sindacato auspica anche “l’adozione di ogni provvedimento utile a consentire la copertura integrale dell’organico entro la data di inizio delle lezioni”. A partire dalla revisione del Regolamento delle supplenze, per aprire allo “snellimento delle indicazioni di riferimento con la produzione di un nuovo documento aggiornato e integrato che vada a sostituire integralmente la precedente regolamentazione”, impostata per stratificazione e “continuo susseguirsi di note, circolari e FAQ specifiche, a volte anche contrastanti tra loro”, pure per una terminologia burocratizzata, causa anche di “interpretazioni non univoche da parte delle singole amministrazioni periferiche”.

Uno dei punti più contestati e da rivedere, ad esempio, è “la modalità per attuare la rinuncia, senza penalizzazione, a una proposta di assunzione già accettata e finalizzata all’accettazione successiva di supplenza annuale per il medesimo o diverso insegnamento”. Come occorre adottare delle azioni “volte a una precisa e specifica regolamentazione relativa alle procedure di Messa a Disposizione (MAD) con possibilità per il lavoratore di proporre la propria candidatura in più di una provincia, l’espressa previsione di poter accettare incarico da MAD a prescindere dall’eventuale sanzione intercorsa”.

Inoltre, ANIEF indica la necessità di attingere anche da altre graduatorie rispetto alle attuali:

“La riapertura delle Graduatorie ad esaurimento (GaE) a tutto il personale abilitato e al personale docente ed educativo in possesso di titolo d’accesso valido e con almeno tre anni di servizio in scuola statale di cui almeno uno nella specifica classe di concorso; la trasformazione delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) di cui all’O.M. 60/2020 in Graduatorie Provinciali Docenti (GPD), utili sia per l’immissione in ruolo, sia per il conferimento delle supplenze annuali; l’istituzione di una nuova graduatoria per titoli e servizi, le cui tabelle titoli dovranno essere concordate attraverso istituzione di apposito tavolo tra Ministero dell’istruzione e sindacati” rappresentativi anche per “valorizzare il servizio e il dottorato di ricerca”.

Il giovane sindacato propone poi di “attivare ogni iniziativa volta alla conferma in ruolo dei diplomati magistrale che hanno un contenzioso pendente per l’inserimento nelle GaE e che hanno superato l’anno di prova, nonché per l’annullamento dei provvedimenti di rescissione contrattuale già emessi nei loro confronti e il riconoscimento, alternativamente, del diritto a nuova immissione in ruolo sullo stesso posto in precedenza occupato, ovvero alla retrodatazione giuridica del ruolo alla data di immissione in ruolo avvenuta ‘con riserva’”.

Tra le richieste del sindacato c’è anche quella di mettere mano al “concorso straordinario per la scuola secondaria di cui al Decreto Dipartimentale n. 510 del 23 aprile 2020”, ora pure bloccato per via del Covid-19, affinché sia eliminata la soglia minima selettiva per il superamento della relativa prova scritta e sia stilata una graduatoria per titoli e punteggio ottenuto alla prova scritta di tutti i partecipanti, da utilizzare per le immissioni in ruolo fino al suo completo esaurimento; sarà altresì necessario garantire prove suppletive in favore degli aspiranti che non abbiano potuto svolgere la prova per comprovate cause dipendenti dall’emergenza sanitaria Covid-19”.

Il sindacato si ripromette, tramite i propri terminali associativi sul territorio, di presenziare “a tutte le operazioni di convocazione a tempo determinato e indeterminato rivolte ai docenti e al personale educativo e ATA, con particolare attenzione alla correttezza dello svolgimento delle singole operazioni e al rispetto della normativa e della regolamentazione di settore”.

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