Il Governo Conte bis – espressione del potere bancario – promette 150 euro a chi effettua acquisti con i sistemi di pagamento elettronici. In realtà vogliono fare fallire i commercianti per sostituirli con il commercio on line. E vogliono soprattutto spiare i cittadini. Provate ad andare dietro alle mirabolanti promesse del Governo Conte: vi accorgerete che vogliono sapere tutto di voi!
di Massimo Costa
Sarà che quando si perde la fiducia in una classe di Governo si ha difficoltà a non avere una cultura del sospetto, uno scetticismo dovuto nei riguardi di tutti i provvedimenti fatti “per il nostro bene”. Il Governo Conte bis passerà alla storia come un comitato d’affari del potere bancario che stringe sempre più feroce il suo braccio usuraio contro Democrazie e Stati di tutto il mondo.
Il disegno è molto, molto più ampio della semplice “abolizione del contante”. Recovery Fund, Mes, la stessa Unione Europea, sono di per sé meccanismi infernali messi a punto apposta per creare prima debito e poi costringere i malcapitati Paesi a seguire un’agenda dettata da poteri forti neanche tanto nascosti. Oggi Polonia e Ungheria (e forse anche Slovenia) dicono di no, ma il disegno procede sempre più feroce con chi ci sta, anche per mezzo della famigerata “cooperazione rafforzata”, cioè di quei trattati paralleli con cui si aggiungono fardelli aggiuntivi (ricordate il Fiscal Compact? Il più assurdo e criminale di tutti).
In questo quadro la lotta al denaro contante serve fondamentalmente a far indebitare ancora più il sistema economico. Ricordiamo che oggi il contante, grazie ad una costante azione in tal senso, conta solo pochi punti percentuali del totale della moneta in circolazione. Si potrebbe dire un fatto residuale, da lasciare in pace. Ma no, bisogna raschiare il fondo.
Ricordiamo che differenza c’è tra moneta bancaria e banconote/monete. La moneta bancaria è emessa da privatissime società per azioni con un movimento contabile (dal nulla, ma non è questo il male, tutta la moneta moderna è così), e prestata a chi ne ha bisogno creando debito al sistema economico. La banconota ha un funzionamento simile, ma l’interesse attivo che ne deriva (quello che la Banca centrale lucra dai titoli presi in cambio delle banconote che vengono “vendute” alle banche che le mettono in circolazione) è girato al Tesoro, quindi con le banconote il signoraggio va allo Stato, almeno quello secondario. Ancor meglio con le monetine, coniate direttamente dallo Stato, in cui non si crea nemmeno alcun debito.
Ogni volta che in un sistema moderno viene immessa un po’ di moneta bancaria, in parole povere, c’è qualcuno che si indebita, e che dovrà restituire questo debito con gli interessi. Favorire l’espansione della moneta bancaria significa favorire l’espansione di questo debito, endogeno ed impagabile.
Il cashback è però fatto “per il nostro bene”…
Quali sono le motivazioni ufficiali? Due: combattere l’evasione e favorire il piccolo commercio. Non ci credi? Con le banconote i commercianti (che vogliamo aiutare) nascondono redditi al fisco (ormai da rapina) e il cashback è escluso dagli acquisti on line. Quindi aiuta proprio i commercianti che vuole fare uscire dal “nero”.
La motivazione è però un’altra, in realtà, e va letta in controluce. Con l’espansione della moneta bancaria a danno della moneta legale aumenta il margine di intermediazione e interesse che le banche lucrano da questa. Altro che evasione! E se proprio dobbiamo parlare di evasione, a quanto ammonterebbe il gettito per lo Stato se la moneta in circolazione anziché essere appaltata alle banche fosse coniata direttamente dallo Stato, come fa oggi con le monetine?
La vera o presunta evasione (spesso di necessità) sarebbe un infinitesimo rispetto al maggior gettito che ne deriverebbe per lo Stato. Questo, in realtà, sembra non avere alcun reale interesse ad aumentare il gettito. Lo Stato (questo Stato, di Conte & co.) vuole in realtà fare esplodere il debito, per poi poter svendere meglio il Paese ai padroni globali, come effettivamente sta facendo.
Le commissioni sulla moneta bancaria, infatti, non solo non sono state abolite, ma neanche calmierate. Oltre al signoraggio secondario (gli interessi che derivano dai crediti creati insieme alla moneta) le banche lucrano direttamente, con le commissioni, il signoraggio primario (detto in soldoni si mettono direttamente in tasca una parte della moneta creata, senza togliere il debito creato).
Io non mi fido dei peana del tipo: “Va bene la moneta elettronica ma almeno si abbassino le commissioni”. Non mi fido perché sono sempre provvedimenti temporanei, fatti per attirare i tonni nella “Camera della morte” della moneta elettronica. Una volta entrati, le commissioni sarebbero CERTAMENTE destinate a risalire. Ma, anche quando,…. qua non stanno neanche scendendo!
Il Commerciante si vede taglieggiato di una parte cospicua delle entrate in moneta bancaria che, certo, non potrà nascondere al fisco, ma sulle quali dovrà pagare le tasse senza averle mai neanche incassate, perché già falcidiate dal sistema bancario. Aiutare il commercio fisico? Non scherziamo! Il vero obiettivo è indirizzare lo strumento nel luogo in cui il contante sta resistendo di più, per il resto – tra banche, fisco e “reset policy” legate al covid – tutte le mosse governative, ma proprio tutte, sono orientate a farli chiudere i commercianti, a favore della rete delle big tech, Amazon in testa.
Il vantaggio per il cittadino? Mah, il 10% delle spese mensili fino a un massimale di 150 euro… Ma chi è che oggi spende 1500 euro in contanti? E’ già tanto se, tolti affitti, mutui, spese mediche ed altre spese, sempre di più, obbligatoriamente tracciabili, si arriva a 500/600. Una famiglia può sperare di arrotondare, forse, con 50 o 60 euro al mese circa con questa “delazione sistematica” al Governo.
E c’è comunque un prezzo da pagare. Non è così semplice. Ci vogliono credenziali informatiche (Applicazione IO, SPID, Carta d’identità elettronica). In realtà il consumatore si avvia ad una schedatura totale delle proprie transazioni, anche le più minute. Ci conteranno i peli nelle mutande, letteralmente.
So già alcune risposte comuni: “non ho nulla da nascondere”, “tanto siamo già supertracciati”, “è per il nostro bene”…. Non mi va di replicare ad atteggiamenti tanto ingenui. Per me, ditemi quel che volete, questo Stato non è un amico, e se sa tanto di me, meno ne posso far sapere e meglio è.
Le informazioni passano su cloud. Ci saranno big data che ci profileranno dalla testa ai piedi come pecore d’allevamento. Se possiamo evitare… per 50 euro al mese poi…. Poi ognuno ha la propria lungimiranza.
Probabilmente non funzioneranno, e francamente me lo auguro. Ma una cosa è sicura. Payback, super Payback per i primi cittadini che si faranno le corse e potrebbero essere sorteggiati (si vincono 30 euro!!), e lotterie scontrini sono operazioni RIGOROSAMENTE TRANSITORIE. Se riusciranno saranno transitorie, perché non appena hanno abboccato tutti chiudono i bancomat e siamo fregati. E non hanno più bisogno di rinnovarli, restando solo gli svantaggi e non i vantaggi. Se invece non riusciranno, avranno un motivo in più per togliersi un inutile peso (che comunque sarà pagato in termini di maggiori tasse o minori servizi da qualche altra parte).
Il problema è un altro. Da un lato la risposta a questa sfida non può essere quella luddista di dire “teniamoci la carta”. Sì, facciamolo, ma non fermeremo a lungo il progresso, possiamo solo resistere un po’. Dall’altro anche la battaglia di Conte & co. è fuori dal tempo. Fra poco la moneta bancaria entrerà in crisi. Le banche centrali, timorose che uno Zuckerberg qualunque si faccia la sua moneta globale che spazza via tutti, sono pronti a passare al contante digitale. Questo schianterà la moneta bancaria (se posso avere un conto corrente presso la Banca d’Italia, perché devo lasciarlo su Banca Intesa?), che sarà costretta a tornare a fare la banca e non l’istituto di emissione, e sarà costretta, per non far scappare i correntisti, a ridare finalmente interessi sui conti correnti attivi.
La gente preferirà comunque il contante, ancorché digitale. E lì si aprono altri problemi, che non voglio trattare in questo articolo. Solo due cenni: uno è che è possibile un cash digitale anonimo, esattamente come con le banconote, e dovremmo fare di tutto per imporlo per motivi di libertà e democrazia (ma con l’aria che tira…), un altro è che bisogna da un lato stare attenti anche qua alle commissioni, che però, mal che vada, andrebbero allo Stato e non più agli azionisti delle banche…
Ma ripeto, quello del cash digitale è un altro argomento, denso di opportunità e minacce, che davvero dovremmo affrontare un’altra volta.
Intanto state alla larga da Conte e dai suoi doni avvelenati. Parafrasando Laocoonte nell’Eneide di Virgilio (quello che diceva di non fidarsi del Cavallo di Troia): timeo piddinos et dona ferentes (temo i piddini anche quando portano regali).
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