Ricordatevi una cosa: quando un prodotto alimentare costa troppo poco, il costo o lo paga l’ambiente, o lo pagate voi mettendo a rischio la vostra salute. E vi abbiamo detto tutto…
Arriva il Natale e arrivano le offerte, anzi, le ‘offertissime’ che campeggiano su cartelloni pubblicitari e negli opuscoli che affollano le buche delle lettere. Ce n’è per tutti i gusti e per tanti prodotti. Una di queste occasioni, mettiamola così, ci ha colpiti: una confezione in vetro con quasi tre quarti di litro di passata di pomodoro a 50 centesimi di euro.
Il pomodoro con il quale è preparata questa passata a prezzi stracciati è italiano? Ce lo chiediamo perché, se facciamo quattro conti, gli stessi conti non tornano. Vediamoli.
Cominciamo con il seme: si deve acquistare e ha un costo: costo basso, sicuramente, ma è pur sempre un costo.
Ci sono i costi per la preparazione del terreno prima della semina (ricordiamo che stiamo parlando del pomodoro che si coltiva in pieno campo).
Quindi il costo per la semina.
Poi i costi per le operazioni colturali da effettuare fino a prima della raccolta.
A un costo così basso non può essere passata preparata con pomodoro biologico: ciò significa che dobbiamo aggiungere i costi per i ‘trattamenti’ contro i vari parassiti.
Poi c’è il costo per la raccolta: se è effettuato a norma di legge e non con il ricorso al ‘caporalato’ una giornata di lavoro per un operaio, in Italia, costa circa 80 euro (mentre in Cina e in Nord Africa costa meno di 5 euro al giorno).
Una volta raccolto, il pomodoro deve essere trasportato nella sede dell’industria: e anche questo ha un costo.
Poi c’è la lavorazione per produrre la passata di pomodoro: e anche questo ha un costo.
Quindi il confezionamento: che – nel caso della ‘offertissima’ di cui stiamo parlando – è una confezione di vetro: e anche questo ha un costo (che è più elevato rispetto al pomodoro lavorato conservato in confezioni di metallo o in brik).
Infine il costo per la distribuzione, che ormai significa arrivare sugli scaffali della Grande distribuzione organizzata: e anche questo ha un costo.
Bene: se il costo è così basso – ricordiamo: 0,50 centesimi di euro – è chiaro che, chi lo ha prodotto, deve avere risparmiato su tutto: soprattutto sul costo del pomodoro e sul costo del lavoro. da qui le domande:
Che passata di pomodoro arriva sulle nostre tavole? Che cosa contiene veramente questa confezione in vetro?
Oggi le colture di pomodoro di pieno campo, nel Sud Italia, vanno diminuendo, perché il prodotto subisce la concorrenza spietata di pomodoro, fresco e trasformato, che arriva dalla Cina e dal Nord Africa.
Oggi quasi tutte le industrie del pomodoro d’Italia sono dislocate nel Centro Nord Italia. Ci vogliono fare credere che, da quelle parti, il pomodoro coltivato è più buono rispetto a quello coltivato nel Sud? Quanto li pagano, nel Centro Nord Italia, gli operai per raccogliere il pomodoro? E, soprattutto, siamo così sicuri che i derivati del pomodoro prodotti nel Centro Nord Italia derivino da pomodoro italiano?
Tutte queste domande ci conducono ad altre domande: che pomodoro ci fanno mangiare? Che passata di pomodoro arriva sulle nostre tavole? Qualcuno ha mai pensato di effettuare le analisi su questi prodotti finiti?
Ce lo chiediamo, in primo luogo, perché in certi Paesi si utilizzano pesticidi che in Italia sono stati banditi alla fine del secolo scorso perché dannosi per la nostra salute.
Tenete sempre a mente una legge di economia naturale: quando un prodotto alimentare costa troppo poco, il costo o lo paga l’ambiente, o lo paghiamo noi rimettendoci la nostra salute.
E un consiglio finale: la salsa di pomodoro e i pomodori pelati preparateveli in casa, come si faceva una volta. Da noi il pomodoro – fresco o trasformato – se non si porta in tavola ogni giorno, beh, siamo più o meno lì. E allora evitate di acquistare questi prodotti che arrivano da chissà dove, preparati chissà come.
Se siete veramente sicuri del prodotto acquistatelo. Altrimenti fate come si faceva una volta. Ci guadagnerete in salute.
Pomodoro: volete un consiglio? La salsa, ‘u strattu e i pelati fateveli da voi in casa!