E’ ufficiale: al Governo della Regione siciliana ci sono dei ‘geni dell’Autonomia’. Con la scusa che da Roma, bontà loro, cedono alcune funzioni alla Regione, lo Stato – perché di questo si tratta – taglierà alla Regione anche quei pochi soldi per alcune funzioni che la stessa Regione esercita già da decenni. Dilettanti allo sbaraglio!
Lo Stato ha deciso, bontà sua, di trasferire alla Regione siciliana alcune funzioni (ci saranno anche dipendenti?), ma non c’è chiarezza sui fondi per gestire tali ‘nuove’ funzioni.
Il trasferimento è avvenuto sulla base degli articoli 19, 30, 34, 41 e 48 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
Quali sarebbero le nuove funzioni? Incentivi alle imprese che operano nell’industria, nell’energia, nel settore minerario, nel settore dell’energia geotermica, fiere, mercati, mostre e esposizioni organizzate all’estero. E, ancora, promozione e sostegno alla costituzione di consorzi (esclusi quelli a carattere multiregionale) tra piccole e medie imprese industriali, commerciali e artigiane, sviluppo della commercializzazione nei mercati di altri Paesi dei prodotti agroalimentari locali (questa oggi è una funzione sbagliatissima, come illustreremo in un articolo a parte), promozione di consorzi agroalimentari, promozione e sostegno di consorzi turistico-alberghieri.
Chi ha un po’ di domestichezza con l’economia siciliana e con l’amministrazione regionale sa che queste funzioni la Regione le svolge già da decenni!
Di fatto, lo Stato interveniva con iniziative parallele e con propri fondi.
Di fatto, questa cessione di funzioni alla Regione è una presa per i fondelli: un modo elegante per dire alla Regione siciliana: d’ora in poi queste attività ve le finanziare con i vostri soldi!
Ufficialmente si parla anche di “finanziamento delle funzioni trasferite”: ma è, lo ribadiamo, una presa per i fondelli, perché il finanziamento di tali iniziative dipende da un improbabile “decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome” e bla bla bla.
Come l’attuale Governo regionale possa credere a una cosa del genere non si capisce: il Governo nazionale che scippa già alla Sicilia quasi 600 milioni di euro all’anno di fondi sanitari, più un’altra barca di soldi si mette a erogare fondi alla Sicilia? Mah…
L’unica speranza è che queste funzioni possano essere finanziate dall’Unione europea: ma c’era bisogno di perdere i soldi – peraltro pochi – che lo Stato eroga a tutte le Regioni italiane?
E ancora non sappiamo se, con questa ‘cessione di funzioni’, lo Stato ha ‘sbolognato’ alla Regione anche personale da pagare!