Della vicenda si sta occupando il Centro per i diritti del Cittadino (Associazione CODICI). Che ha chiamato in causa l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone. Linee statali: per caso è cambiata la convenzione?
Non sta passando sotto silenzio l’interruzione del servizio di collegamento via mare tra la Sicilia e le isole Egadi di qualche giorno fa. Se ne sta occupando l’Associazione CODICI, sigla che sta per Centro per i diritti del Cittadino.
La notizia la leggiamo su Tp 24:
“Dalle informazioni pubblicate dai media locali, nonché dal comunicato della stessa amministrazione comunale – spiega l’Avv. Vincenzo Maltese, responsabile della Delegazione Codici di Trapani e componente dell’Ufficio legale regionale della stessa organizzazione – sembra che per la giornata del 21 Novembre scorso, viste le condizioni meteomarine (documentate a mezzo registrazioni video), i mezzi veloci e traghetti avrebbero potuto viaggiare consentendo a tanti cittadini, lavoratori e commercianti di spostarsi come peraltro avevano già programmato, oltre a consentire l’approvvigionamento alimentare per le isole di Marettimo e Levanzo”.
L’avvocato Maltese ha inviato una nota all’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone, nella quale “chiede di verificare quanto accaduto e vigilare sul corretto espletamento del servizio pubblico di collegamento. E’ importante, conclude il legale – che con il protrarsi della stagione invernale tali interruzioni non abbiano più a verificarsi, poiché in danno dei residenti delle Isole”.
Per la cronaca, nelle linee statali vengono impiegati catamarani o monocarena anziché gli aliscafi, così come previsto nella convenzione.
La convenzione è stata cambiata? Tutto è possibile. Ma sarebbe bene appurare questo punto, che non ci sembra secondario. Dovrebbe essere la politica ad occuparsi di questo e di altri aspetti. La questione riguarda tutta la politica siciliana e, segnatamente, le opposizioni.
Anche perché, se la convenzione è cambiata, sarebbe interessante capire se è cambiato anche il contributo statale che, lo ricordiamo, per i trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi ammonta a poco più di 50 milioni di euro all’anno (a questo si aggiunge il contributo della Regione siciliana per i trasporti regionali, che, grosso modo, ammonta ad altri 50 milioni di euro all’anno).
La nostra non è curiosità, ma è una constatazione oggettiva, se è vero che che i costi di un catamarano o di un monocarena. Non solo. La velocità di un catamarano o di un monocarena è inferiore alla velocità di un aliscafo: e questo fa la differenza per i passeggeri che, per arrivare a destinazione, con mezzi diversi dall’aliscafo, impiegheranno più tempo.
Chissà, magari i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle, che hanno già acceso i riflettori sulla documentazione antimafia in questo settore, si incuriosiscono e decidono di fare un po’ di chiarezza.
Foto tratta da Wikipedia