Quello che fino ad oggi non ha fatto la politica siciliana (a parte la Commissione Antimafia regionale presieduta da Claudio Fava) lo sta facendo un assessore regionale veneto: ovvero una Commissione d’inchiesta sulle discariche in Sicilia. E’ probabile che ne vedremo delle belle. Anche se lo stesso assessore non è esente da contraddizioni
L’assessore regionale con delega per la gestione per i rifiuti, Alberto Pierobon, che alla fine è veneto, sta facendo quello che la politica siciliana avrebbe dovuto fare nel 2006, quando venne fuori che le esperienze – in alcuni casi importanti – di raccolta differenziata dei rifiuti nella nostra Isola erano state soppiantate dall’esplosione delle discariche private.
Da quel momento fino ad oggi la politica siciliana al gran completo ha ignorato il problema. adesso l’assessore regionale Pierobon ha varato una Commissione d’inchiesta e di verifica della regolarità delle autorizzazioni degli impianti di rifiuti in Sicilia. E l’ha fatto firmando un decreto assessoriale.
In pratica, la burocrazia regionale indagherà su se stessa. Alcuni dirigenti e funzionari del presente passeranno a setaccio gli atti firmati dai dirigenti e dai funzionarti del passato.
“Il provvedimento – si legge in un comunicato diramato dall’assessore – consentirà inoltre di scongiurare il ripetersi di situazioni di disagio legate alla chiusura di impianti, come avvenuto in questi giorni. L’Autorità ambientale, infatti, esaminando la richiesta di ampliamento di una ditta di Alcamo, ha rilevato la mancanza di documentazione in un’autorizzazione che era stata rilasciata nel 2017. La commissione ispettiva, formata da dipendenti dell’amministrazione regionale, sarà a costo zero e passerà ai raggi X tutte i provvedimenti autorizzativi inerenti le discariche e gli impianti intermedi per evitare che in futuro possano ripetersi simili situazioni creando gravi disagi al settore”.
Ci chiediamo e chiediamo: come mai l’Assemblea regionale siciliana non ha mai varato una Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti? A parte la relazione della Commissione Antimafia regionale, presieduta da Claudio Fava, sui rifiuti la politica siciliana è andata sempre con i piedi di piombo: cosa, questa, che riguarda la totale mancanza di attenzione – sempre da parte della politica siciliana – sul complicato (e milionario) mondo dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi.
“La chiusura della struttura di Alcamo – leggiamo sempre nel comunicato – ha interessato 38 Comuni, di cui una ventina ha prontamente trovato sistemazione presso altri impianti dell’Isola. Per altri 17 si attende l’esito di alcune procedure autorizzative di vari rami dell’amministrazione nei confronti di altri impianti. Nel frattempo sono stati autorizzati dei conferimenti straordinari per consentire di smaltire parte dei rifiuti accumulati”.
In questa parte del comunicato la Regione siciliana ammette i propri limiti e, perché no?, anche i propri fallimenti. Se 38 Comuni siciliani hanno bisogno di una discarica dove portare i rifiuti, ebbene, è chiaro che in questi 38 Comuni la raccolta differenziata dei rifiuti non brilla.
Certo, anche con la raccolta differenziata una parte dei rifiuti finisce in discarica: ma dovrebbe essere una parte veramente minima: da quello che intuiamo non ci sembra che questi 38 Comuni siano molto avanti con la differenziata. O ci sbagliamo, assessore Pierobon? Sbagliamo anche ad affermare che la raccolta differenziata non decolla a Palermo, a Catania e a Siracusa, assessore Pierobon?
“Anche oggi abbiamo proseguito il lavoro per superare le criticità che si sono presentate – dice l’assessore Pierobon – stiamo proseguendo il percorso quotidiano per l’apertura dei nuovi impianti pubblici che sono in cantiere e che eviteranno il ripetersi di queste crisi. Vero è che i tempi di realizzazione sono sempre lunghi, ma il percorso tracciato nel Piano rifiuti, ormai giunto al traguardo, è molto chiaro. Più differenziata, priorità al pubblico, gestioni efficienti e non si escludono altre soluzioni. L’Isola è al primo posto in Italia per incremento della carta raccolta e seconda per la plastica, e in due anni sono state recuperate e non destinate allo smaltimento oltre 280 mila tonnellate di rifiuti. I cittadini hanno dimostrato di essere virtuosi nella raccolta e meritano politiche ambientali efficienti”.
Assessore Pierobon, ci faccia capire: prima dice che sta aprendo nuove discariche e poi aggiunge che bisogna puntare sulla raccolta differenziata dei rifiuti? E poi, scusi: se nelle più grandi città della Sicilia la raccolta differenziata è fallimentare a cheserve vantare record sul riciclo di carta e plastica?
Foto tratta da Il Gazzettino di Sicilia
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