Il Governo della Regione siciliana non sa nemmeno quanti migranti ci sono oggi nella nostra Isola: a quanto pare lo sa solo il Ministero degli Interni. Molti di questi migranti sono rimasti in Sicilia, una parte nei centri di accoglienza, un’altra parte non si sa dove. Chi si occupa di loro, visto che, da oggi, Sabato, Domenica e nei giorni festivi i negozi rimangono chiusi? Ci sono contributi per gli affitti di casa anche per loro?
Un comunicato della presidenza della Regione siciliana – ufficio che non è molto informato su quanto avviene dalle nostre parti: l’attuale Governo, ad esempio, non sa nemmeno quanti migranti arrivati da Maggio ad oggi sono ospitati in Sicilia – annuncia un intervento in favore di chi oggi, causa emergenza Coronavirus, ha difficoltà a pagare l’affitto della casa in cui vive:
“Saranno ben 10mila – leggiamo nel comunicato di Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana – le famiglie siciliane che, nelle prossime settimane, vedranno accreditarsi dalla Regione un contributo fino a 800 euro per meglio sostenere l’affitto della propria casa. Dopo anni, il mio governo – dice il presidente della Regione, Nello Musumeci – ha ripristinato questa misura economica indirizzata a quei nuclei economicamente più fragili gravati anche dai costi di una locazione, impegnando nel complesso sette milioni di euro. In piena emergenza pandemica, la concessione di questi aiuti diventa ancora più importante per migliaia di persone che vivono enormi difficoltà, fra lavoro che manca e restrizioni alla normale vita quotidiana di tutti noi, affinché sentano l’istituzione regionale sempre al loro fianco”.
Musumeci lo afferma commentando “la pubblicazione, da parte del dipartimento regionale Infrastrutture, dell’elenco dei conduttori di alloggi in locazione ammessi al contributo integrativo – Fondo nazionale per il sostegno all’accesso delle abitazioni in locazione. L’elenco è consultabile sul sito istituzionale dell’assessorato alle Infrastrutture, al seguente link: urly.it/38y6h”.
Ci piacerebbe capire come ha fatto un’amministrazione regionale così sbrindellata, dove quasi tutto procede alla carlona ad individuare l’esatto elenco delle persone che, in questo momento, in Sicilia, non riescono a pagare l’affitto.
Qualche cosa di più la racconta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, che, in realtà, sul caos che si registra da mesi nel complicato e caotico mondo dei trasporti marittimi della Sicilia non ha dato, fino ad oggi, una grande prova. Magari, con chi è in difficoltà a pagare l’affitto di casa, l’assessore Falcone ha qualche conoscenza in più rispetto a traghetti e aliscafi:
“Contiamo di allargare ulteriormente il numero dei beneficiari – aggiunge Falcone – poiché nei prossimi giorni verranno riesaminate le istanze degli esclusi che presenteranno appello. Con questa procedura recuperiamo i fondi dell’anno 2018 e prepariamo il terreno per il bando 2019/2020 che intendiamo pubblicare già a fine anno. La dotazione del fondo per i contributi sarà quasi triplicata, da 7 milioni passeremo a 19 milioni di euro, e includeremo fra i beneficiari anche gli studenti fuorisede, come finora non era mai avvenuto”.
Noi, da quando è esplosa la pandemia, non abbiamo fatto altro che scrivere che, se circolano microrganismi pericolosi per la salute umana – in questo caso il virus – è sbagliatissimo accogliere migranti. Il problema è solo sanitario. Ma sembra che tra Lampedusa e la Sicilia – conteggiando anche gli ‘sbarchi fantasma’ che nessuno ha controllato (cioè i tanti sbarchi di migranti registrati in Sicilia da Maggio ad oggi nelle spiagge che si trovano nella parte meridionale della nostra Isola) – dovremmo essere intorno ad almeno 40 mila migranti sbarcati dalle nostre parti.
Alcuni di questi migranti – ma non conosciamo il numero – sono finiti in altre Regioni italiane. Ma tanti di questi migranti, completata la quarantena, hanno ricevuto una sorta di foglio di via con l’indicazione di tornare nei propri Paesi di origine. Hanno fatto così? Noi crediamo proprio di no. Noi crediamo che molti di loro siano ancora in Sicilia.
Raccogliendo i soldi per le strade questi migranti riescono a ‘pagare l’affitto’? Ne dubitiamo. Quello che notiamo – almeno a Palermo è così – è che la loro presenza negli angoli delle strade, o davanti le porte delle chiese, o davanti i supermercati è aumentata.
La realtà è che, nel nome di una malintesa ‘solidarietà’, si fanno arrivare tutte queste persone, anche in piena pandemia (il COVID-19 non ha fermato il ‘commercio umano’ tra Nord Africa e Italia), e poi non si capisce più nulla: ognuno si arrangia come può.
A questo punto, scusate: non sarebbe il caso di estendere anche a loro il regime di aiuti? Lo diciamo perché, da oggi, in Sicilia, Sabato e Domenica e nei giorni festivi i negozi rimarranno chiusi, “compresi i mercati rionali e le vendite ambulanti”: così leggiamo nell’ordinanza del presidente della Regione, Musumeci.
“Rimane sempre consentita – leggiamo sempre nell’ordinanza – la vendita con consegna a domicilio dei prodotti alimentari”. Qualcosa ci dice che tutte queste persone che in parte c’erano già e che in parte sono arrivate da Maggio ad oggi non riceveranno presso il proprio domicilio – ammesso che ne abbiano uno – i prodotti alimentari. O ci stiamo sbagliando?
Ultima considerazione: ci auguriamo che questo contributo per gli affitti passi direttamente dalle ‘casse’ della Regione alle tasche dei cittadini, senza passare dai disastrati Comuni siciliani: a buon intenditor poche parole…
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