L’Associazione Comitati Civici i Palermo punta l’attenzione sulla selva di pali presenti in città, nella stragrande maggioranza inutili. Pali disseminati qua e là, alcuni dei quali pericolosi. E quando servono a qualcosa – per esempio per sostenere i cartelloni pubblicitari – violano, in alcuni casi, l’art.23 del Codice della Strada. Che pessimo modo di amministrare la cosa pubblica!
da Giovanni Moncada
presidente dell’Associazione Comitati Civici Palermo
riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo notato che la nostra città, via via che vengono abbattuti gli alberi per svariati
Ce ne sono di tutti i colori, di tutte le altezze e
Quello che colpisce è il numero veramente
Questa proliferazione assurda è dovuta anche alla mancata rimozione dei pali della pubblica illuminazione sostituiti per l’installazione di strutture più moderne. Eppure così dichiarava a luglio scorso il presidente di AMG Energia:
“La dismissione di strutture non più attive ha una valenza non solo in termini di sicurezza ma anche in termini di decoro urbano e di miglioramento della qualità dello spazio in cui si vive”.
Rimozione che doveva essere eseguita dopo tre anni dalla sostituzione degli impianti nella zona di via Libertà. Ma, a quanto risulta dall’esame delle odierne fotografie, l’operazione non è stata ancora completata.
Molti pali sorreggono le carcasse di quelli che furono cestini gettacarte che, come ricordano le cronache ai tempi del sindaco Diego Cammarata, furono acquisiti a prezzi esorbitanti, pagati come opere d’arte (circa 600 euro a cestino). Adesso sono solamente ferraglia appesa ai pali, per rendere sempre più complicata la vita ai cittadini.
Altre strutture metalliche sorreggevano cassette postali dismesse e, a quanto osserviamo, le Poste Italiane non si preoccupano di eliminare dal suolo pubblico ciò che non serve più, contribuendo al
Altri pali ancora sorreggono tabelle Amat, a loro volta sostituite da altre aggiornate, ma rimaste accanto a quelle nuove per rendere più folta la selva di ferraglia che ormai sommerge Palermo. Inutili e dannose, perché contribuiscono a ingenerare confusione nei cittadini che utilizzano i mezzi pubblici nel totale disinteresse della Amministrazione Comunale.