Il Movimento 5 Stelle si conferma sempre di più un “doppio concentrato liofilizzato” di incoerenza politica. Non passa giorno che non spuntino notizie sputtananti. E quei pochi che cercano di mantenere la barra del timone dritta sul programma e sulle ragioni fondanti del Movimento – tipo Alessandro Di Battista – vengono messe da parte. Che tristezza!
Poi dicono che siamo noi che non facciamo altro che attaccare i grillini! Ma come si fa a non commentare questa vicenda del finanziamento, in campagna elettorale per le elezioni europee, arrivato a Dino Giarrusso, candidato del Movimento 5 Stelle nel collegio Sicilia-Sardegna?
Prima premessa: noi non seguiamo l’informazione televisiva. L’ultimo TG che abbiamo visto risale ai primi anni ’80 del secolo passato, quando ancora facevamo la spola tra Palermo e Sciacca e succedeva, ad ora di pranzo, dagli zii, prima di Capitol, di ascoltare qualche notizia di telegiornale. Da allora, a parte i film la sera, non seguiamo né i TG, né altre trasmissioni di informazione.
Allora ci informavamo leggendo i giornali (che allora erano scritti bene ed erano anche interessanti e pieni di notizie). Oggi ci informiamo con la rete. E quando ci segnalano un programma, o un servizio di TG un po’ particolare lo andiamo a cercare. Ieri ci hanno segnalato il servizio di Report sull’eurodeputato Dino Giarrusso: e siamo rimasti basiti!
Seconda premessa: noi non teniamo in grande considerazione Giarrusso come politico. Forse perché la sua candidatura – noi almeno l’abbiamo vista così – ci è sembrata un po’ strana, quasi un modo per mettere in difficoltà l’eurodeputato grillino uscente, Ignazio Corrao, un politico che pensa con la propria testa e che invece gode della nostra stima per la sua preparazione e per le battaglie che ha condotto a tutela dell’agricoltura siciliana.
Certo, magari risultati concreti se ne sono visti pochi: ma questo perché Corrao fa parte di un Movimento politico – il Movimento 5 Stelle – che, nei fatti, del Sud, della Sicilia e dell’agricoltura meridionale e siciliana non gliene può fregare di meno!
Detto questo, sono stati eletti entrambi e Corrao – a differenza di Giarrusso – ha mostrato indipendenza di giudizio e carattere: il fatto di aver votato contro quella gran porcata che è la ‘nuova’ PAC – la Politica Agricola Comunitaria trasformata più di prima e peggio di prima in ‘scendiletto’ degli interessi della chimica in agricoltura – rende lui e gli altri quattro europarlamentari grillini che hanno detto “No” alla ‘nuova’ PAC dei giganti.
Fatte queste premesse ci chiediamo e chiediamo: ma che bisogno aveva Giarrusso di prendere i soldi da queste lobby? Lo scorso anno, quando sono andate in scena le elezioni europee, il Movimento 5 Stelle non era completamente sputtanato come lo è oggi. Nella Primavera dello scorso anno i grillini pagavano l’errore del Governo con la Lega, la credibilità politica era scemata, ma non scomparsa: tant’è vero che il collegio Sicilia-Sardegna ha consegnato al Movimento 5 Stelle due eurodeputati: Corrao e Giarrusso.
Il voto grillino, quando c’era, è sempre stato di opinione. Di fatto, con i fondi ricevuti Giarrusso si è avvantaggiato sui suoi avversari all’interno della lista. Cosa che nel Movimento 5 Stelle non è ammessa, perché i grillini hanno fatto della lontananza dal denaro la loro bandiera politica.
Vero è che i grillini si sono rimangiati quasi tutti i grandi impegni morali e gli impegni con gli elettori: però nella Primavera dello scorso anno il Movimento non era politicamente ‘sbracato’ com’è oggi: insomma, questa storia non è affatto bella: anzi.
Che succederà, adesso? Giarrusso non è un grillino che dissente dalla linea governativa del Movimento: per questo sembra difficile che venga messo fuori dallo stesso Movimento 5 Stelle. Ma il problema si porrà e questo metterà in difficoltà i grillini ‘governativi’.
Intanto è un altro colpo alla credibilità politica del Movimento 5 Stelle. Qualcuno obietterà – e a ragione – che la credibilità politica i grillini se la sono già giocata e oggi è quasi pari a zero. E’ vero: però è un altro colpo di maglio al Movimento e ai grillini fautori del Governo Conte bis.
Pensate un po’ che situazione strana: c’era – così si racconta – chi brigava per mettere fuori dal Movimento i cinque europarlamentari che hanno votato contro la PAC, quindi contro gli ‘scendiletti’ del liberismo economico; e invece ora un grillino governativo – il citato Dino Giarrusso – è finito nell’occhio del ciclone…
Foto tratta da Giornalettismo