SIFUS CONFALI: la Regione siciliana sta infilando le mani nelle tasche degli operai della Forestale

15 novembre 2020

Andare a mettere le mani in tasca, scippandoli 50 euro al mese, a chi ha un’indennità mensile di poco più di mille euro mensili non ci sembra una bella trovata. Imponendogli anche di restituire anche le quote di chi è già in pensione! Poi proprio in questo momento ci dovevate pensare, onorevoli Nello Musumeci, presidente della Regione, e Gianfranco Miccichè, presidente del Parlamento siciliano? 

“Forestali siciliani: ecco perché vi verranno trattenute 50 euro dalla busta paga! Opponetevi firmando la petizione e la diffida promosse dal SIFUS oppure, state zitti e non lamentatevi”.

Si apre così il comunicato firmato dal segretario generale del SIFUS CONFALI, Maurizio Grosso. Argomento: la restituzione di arretrati contrattuali che la Regione dice di vantare nei riguardi di questi lavoratori. Il momento scelto dal Governo regionale per riprendersi questi soldi non è il migliore: ma tantè. A questa restituzione forzosa si oppone il sindacato SIFUS CONFALI, che rappresenta tati operai della Forestale che hanno lasciato i sindacati tradizionali.

leggiamo adesso il comunicato di Grosso che riassume i termini della questione:

“Nei mesi scorsi – scrive Grosso – ci siamo opposti con tutte le forze alla restituzione degli arretrati contrattuali relativi al periodo 2006-2009, sia perché rappresentano un diritto previsto dalla legge, sia perché la sentenza che stanno utilizzando per chiederne la restituzione non può essere estesa a tutta la categoria forestale. Contro tale restituzione abbiamo distribuito a tutti i forestali una petizione perché venisse sottoscritta in massa e messo a disposizione degli interessati una diffida da compilare ed inviare al mittente singolarmente”.

“I forestali siciliani purtroppo, come spesso gli accade – prosegue il segretario generale del SIFUS CONFALI- si sono fatti travolgere dalla ‘sindrome di Stoccolma’ (si manifesta quando la vittima si innamora del proprio carnefice) e non hanno inteso attivarsi in massa, né per la petizione, né per la diffida. In verità, i forestali sono rimasti immobili perché c’è stato un impegno che, ancora oggi è attuale, di governo, sindacati confederali e credo parte di autonomi (eccetto SIFUS e SNAF) a sostenere una norma che sospende la richiesta di restituzione nelle more del rinnovo del contratto integrativo regionale. Risultato: il Parlamento siciliano non ha ancora votato la norma che sospende la restituzione degli arretrati”.

E qui bisognerebbe chiedere ‘lumi’ al presidente del Parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè, e a Forza Italia: non sono interessati alla sorte di questo personale?

“Ciò determina, di fatto – scrive sempre Grosso – il potere all’azienda di mettere le mani in tasca dei forestali e trattenersi 50 euro al mese. I forestali che, invece, hanno sottoscritto la diffida promossa dal SIFUS, nel momento in cui non riceveranno le 50 euro, potranno opporsi attraverso un azione legale che verrà sostenuta dalla nostra organizzazione. In conclusione: posto che la restituzione contrattuale venga prossimamente sospesa con il voto di una norma dal Parlamento dell’Isola, ciò varrà fino al rinnovo del Cirl (che dovrebbe essere il Contratto integrativo ndr). Col rinnovo del Cirl, infatti, i forestali in attività dovranno restituire anche gli arretrati percepiti dai forestali in pensione. Lavoratori forestali attivatevi: sia per promuovere la petizione, sia per promuovere la diffida individuale, poiché, a nostro giudizio, ci sono tutte le condizioni per spuntarla dal punto di vista legale e non restituire alcunché, poiché trattasi di un diritto”.

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