Sul Titanic

Siciliani Liberi: altra picconata alla Sicilia, il Governo Conte cancella Riscossione Sicilia spa

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Incredibile quello che sta succedendo. Lo Stato sta scippando alla Regione siciliana anche uno degli ultimi brandelli dell’Autonomia siciliana: la riscossione mediante ruolo dei tributi. Ci piacerebbe capire cosa ne pensano il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e il suo vice, nonché assessore all’Economia, Gaetano Armao

dal Movimento Siciliani Liberi
riceviamo e pubblichiamo

Il Disegno di Legge di Bilancio dello Stato, senza alcuna preventiva comunicazione pubblica, in maniera a dir poco scandalosa, all’art. 176 cancella Riscossione Sicilia e, con essa 73 ANNI DI AUTONOMA RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE, garantita tra l’altro dal 2° comma dell’art. 37. Riscossione Sicilia viene fagocitata dall’Agenzia delle Entrate statale, senza neanche interpellare la Regione, “nel quadro del riordino…” bla bla.

Riscossione Sicilia è in difficoltà perché LA POLITICA ITALIANA HA VOLUTO COSÌ.

Alla sua nascita le sono state affibbiate passività del Montepaschi Serit, in una logica coloniale, e poi la gestione scandalosa dei partiti coloniali ha fatto il resto. Le normative nazionali, che hanno riservato i bocconi più grossi a Equitalia, hanno a poco a poco affamato la nostra società di riscossione, al punto che i dipendenti, disperati, oggi sono pure contenti di diventare “statali”. Ma lasciamo perdere i dipendenti, è giusto che questi abbiano una visione ristretta, corporativa.

Pensiamo alla Sicilia!

Dare allo Stato la riscossione significa, né più né meno, dare ancor di più di quanto già non avvenga allo Stato i cordoni della borsa. Lo Stato – come sempre ha fatto – li userà per darci sempre meno risorse e saccheggiarci secondo il solito copione colonialista.

Oggi il colonialismo in Sicilia sta facendo un passo avanti, ed è giusto che si sappia e Siciliani Liberi, unica voce a farlo, lo denuncia con forza!

La norma è gravemente incostituzionale, come tutte le norme che regolano i rapporti tra Stato e Regione siciliana.

Il 2° comma dell’art. 37 riserva alla Regione gli uffici di accertamento e riscossione delle imposte.

L’art. 8 del DPR 1074/1965 (le norme di attuazione in materia finanziaria) dispongono PROVVISORIAMENTE che la Regione si avvalga degli uffici periferici dello Stato per l’accertamento finché non si dota di quelli propri, mentre in via definitiva, nelle funzioni di riscossione per mezzo degli agenti costituiti dalle norme regionali vigenti in materia.

In altre parole la legge viola contemporaneamente la Costituzione e i Decreti attuativi della stessa. Ma tanto lo Stato sa che in Sicilia non troverà alcuna opposizione.

ANZICHÉ REGIONALIZZARE L’AGENZIA DELLE ENTRATE, COME SAREBBE GIUSTO DA STATUTO, SI STATALIZZA L’AGENTE DELLA RISCOSSIONE! INAUDITO!

Per tutto questo noi Siciliani Liberi diffidiamo il Presidente della Regione siciliana a impugnare, qualora dovesse essere promulgata, la Legge di Bilancio in questo passaggio incostituzionale, l’articolo in questione presso la Corte Costituzionale.

Invitiamo gli amici di Attiva Sicilia, che in Assemblea regionale siciliana fanno dell’attuazione dello Statuto la loro bandiera, ad aprire subito una campagna in difesa della nostra Regione, con interpellanze al Governo della Regione e mozioni volte a ripristinare la legalità costituzionale.

Chiediamo con forza a tutti i deputati e senatori siciliani a Roma, in particolare ai non pochi fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, che non debbono più alcuna obbedienza ad una segreteria romana, di porre un emendamento e anche a sfiduciare Conte se necessario, su una norma tanto vitale della Sicilia.

Invitiamo infine tutti i nostri elettori, tutti i simpatizzanti e gli indipendentisti di Sicilia a BOMBARDARE la nostra deputazione legislativa a Roma chiedendo che si fermi il colpo di mano.

Siciliani Liberi con la Sicilia, in difesa del suo Statuto e dei suoi diritti, sempre!

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