Ce lo chiede una lettrice. La risposta potrebbe essere tranciante: perché una candidatura annunciata due anni prima ha poco senso. Comunque proviamo a dare una risposta almeno un po’ ‘politica’
Egregio direttore,
mi può spiegare perché non avete riportato la notizia di Giancarlo Cancelleri candidato alla presidenza della Regione siciliana? Anche io, come lei, sono un’elettrice delusa del Movimento 5 Stelle che, ovviamente, non voterò mai più. Però mi piacerebbe sapere cosa pensa lei di questa candidatura.
Lettera firmata
Cosa vuole che pensi? Intanto non ci è sembrata una notizia importante. Anzi, se proprio la vuole sapere tutta, a noi è sembrata una notizia disperata: la disperazione di chi, come Cancelleri, sa che quando finirà la sua esperienza nell’attuale Governo nazionale non metterà più piede nei ‘Palazzi’ della politica. Magari continuerà a fare politica, ma difficilente verrà eletto.
Lei ci costringe a ripeterci. Noi la fine che faranno i vari Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Giancarlo Cancelleri e via continuando l’abbiamo scritto nel Luglio dello scorso anno: faranno la fine politica che ha fatto l’ex Ministro Angelino Alfano: scompariranno dalla politica.
Loro lo sanno? Certo! E appunto per questo, nei due anni di tempo che gli rimangono, stanno cercando una collocazione. Cancelleri la cercherà in Sicilia, perché sa che, a Roma, le prossime elezioni politiche le vincerà il centrodestra.
Cancelleri ha annunciato la sua terza candidatura alla presidenza della Regione siciliana (la prima volta che si è candidato era il 2013, la seconda volta nel 2017) perché s’illude non di vincere (non ha alcuna speranza di vincere!), ma di arrivare secondo per farsi un altro ‘giro’ di 5 anni in Assemblea regionale siciliana.
Come lei certamente saprà, il candidato alla presidenza della Regione che arriva al secondo posto ha diritto al seggio di deputato a Sala d’Ercole. Cancelleri ha fatto male i conti, però. Perché ci sono già candidati che prenderanno molti più voti di lui: l’attuale presidente uscente, Nello Musumeci, che si ricandiderà; e il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
Poi ci sarà di certo il candidato del PD, che dovrebbe essere Giuseppe Lupo.
Non escludiamo che Totò Cuffaro, lavorando sotto traccia, possa fare qualche, come dire?, scherzetto democristiano.
Poi c’è l’universo degli autonomisti, dei sicilianisti e degli indipendentisti: sono tanti movimenti, da Siciliani Liberi a Le Api di Salvo Fleres e Andrea Piraino, fino agli indipendentisti catanesi di Mario Di Mauro. Riusciranno a trovare un’intesa su un candidato? Non lo sappiamo.
Ma la nostra impressione è che ci sarà comunque una lista Indipendentista.
Quello che sappiamo con certezza è che i grillini, da Roma alla Sicilia, hanno bruciato un’esperienza politica importante e sono destinati a scomparire. Anche in questo caso – era il Settembre dello scorso anno – abbiamo intuito che Beppe Grillo aveva ‘chiuso’ l’accordo con il PD.
Il prodotto di questo accordo politico ‘intelligente’ è il Governo Conte bis che sta portando l’Italia allo sbaraglio.
Non pensiamo ci sia altro da aggiungere.
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