Non è pensabile che, nel pieno di una pandemia, Stato, Regioni e Comuni procedano ognuno per conto proprio. Sbagliato quello che succede a Palermo dove il sindaco ha deciso di chiudere le scuole, creando difficoltà ai genitori che, per accudire i figli minorenni, non potranno recarsi al lavoro
di Ninni Caronia
No, così non può funzionare, occorre una regia unica, occorre una strategia complessiva valida su tutto il territorio nazionale, ed occorre per questo che vengano messi dei paletti alle iniziative dei responsabili politici territoriali, che siano sindaci o presidenti di Regione, agganciando le loro decisioni a parametri certi fissati preventivamente dal Governo centrale.
In presenza degli stessi numeri di contagiati, di posti letto a disposizione ed altro, non è accettabile che si prendano per iniziativa dei responsabili politici locali decisioni diametralmente opposte. Da ultimo, quella del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di lasciare a casa i bambini della scuola dell’obbligo, decisione gravida di conseguenze non solo per i diretti interessati, ma anche per le loro famiglie, i cui componenti saranno costretti in molti casi a non poter andare a lavorare per accudire i loro figli.
È davvero il caos: la Campania zona gialla nonostante le immagini e le notizie allarmanti che arrivano da quel territorio, con il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, nel ruolo di prima donna; Palermo che va per conto proprio sulla base delle valutazioni personali del suo Primo cittadino.
C’è qualcosa che non funziona, c’è un eccesso di frammentazione del potere decisionale che genera confusione e dunque ansia e difficoltà a volte evitabili nella popolazione.
Alla fine di questa drammatica esperienza buon senso vorrebbe che ci si sedesse a ragionare sulle carenze del sistema, fissando regole e competenze precise, soprattutto in presenza di situazioni d’emergenza come quella che stiamo vivendo. Ma a occhio e croce non sarà così, a occhio e croce superata la buriana, guardando alla classe politica che ci ritroviamo, sia a destra che a sinistra, si lascerà tutto come si trova, venendo meno al principio secondo il quale si dovrebbe imparare dall’esperienza.
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