J'Accuse

Sabrina Figuccia: “Orlando vuole chiudere le scuole nel nome del virus, ma dimentica gli asili nido abbandonati”

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La consigliere comunale fa notare le contraddizioni del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che, a proposito della pandemia, si preoccupa delle scuole, ma dimentica gli asili nido comunali dove personale, genitori e bambini navigano a vista… 

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – che grazie alla pandemia ha trovato il modo per eludere i problemi della città che non sa risolvere – non esclude di chiudete le scuole nel nome dell’emergenza virus. Ma si dimentica degli asili nido, come gli ricorda la consigliera comunale, Sabrina Figuccia:

“Come spesso accade, il sindaco fa la voce grossa quando non può intervenire, mentre su materie di sua competenza il silenzio è assoluto: da un lato, minaccia di chiudere tutte le scuole, potere che non ha se non in casi eccezionali, dall’altro non fa nulla per gli asili nido, strutture queste sì comunali, già alle prese con mille problemi in tempi normali e che in questo momento stanno soffrendo ancora di più”.

“Da troppo tempo – aggiunge Sabrina Figuccia – quasi tutti gli asili nido comunali hanno grandissime sofferenze, soprattutto di carattere strutturale, dove anche la normale amministrazione è un miraggio. Edifici spesso vecchi e mal tenuti, personale ridotto all’osso, con molti di loro che non hanno sostenuto i corsi di aggiornamento, soprattutto chi si occupa delle mense. Insomma, invece di provvedere con immediatezza in un campo di sua stretta competenza, il sindaco preferisce, come ormai ci ha abituato, a strumentalizzare il momento e a lanciare proclami che spesso restano tali”.

“Per una volta – conclude la consigliera comunale – lasci stare comunicati stampa e dirette sui social e intervenga dove è più necessario, quegli asili nido che devono affrontare difficoltà immense, molti dei quali hanno chiuso e riaperto più volte a causa del virus, non garantendo così un servizio degno di questo nome ai cittadini, soprattutto ai genitori che spesso rimangono spiazzati e non sanno dove portare i propri figli”.

 

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