Il senatore Saverio De Bonis, presidente di GranoSalus – l’Associazione che da anni combatte una battaglia per un grano duro pulito, a tutela degli agricoltori del Sud Italia e della Sicilia (e anche a tutela dei consumatori), annuncia prossime iniziative per combattere i contratti di filiera
“Basta con le filiere che denigrano gli agricoltori”.
Così scrive sulla propria pagina Facebook Saverio De Bonis, senatore
“La crisi COVID – scrive De Bonis – pone all’attenzione degli economisti un dato certo: le industrie calano il loro fatturato dell’11%. Per altro verso, sempre in questo periodo pandemico, si rileva che l’AGRICOLTURA È STATA IL MOTORE TRAINANTE dell’economia. Non ho mai smesso di pensare che il settore primario è il cuore pulsante dell’economia, oltre al fatto che gli stessi agricoltori sono i guardiani dell’ambiente. Tuttavia – prosegue il presidente di GranoSalus – questo settore anziché essere rivalutato viene spesso denigrato e discriminato. Basti pensare al sottocosto praticato dalle industrie che cercano di approvvigionare la materia prima a mezzo delle cravatte che chiamano FILIERE!”.
Per la cronaca, la parola “cravatte”, in questo caso, si richiama ai cosiddetti “cravattari”, ovvero gli strozzini. E, in effetti, i contratti di filiera ‘strozzano’ gli agricoltori.
“La mia prossima battaglia – scrive sempre il senatore De Bonis – sarà proprio questa: intervenire a tutela degli agricoltori succubi dei contratti di filiera anche perché”, i contratti di filiera “potrebbero rappresentare un modo per eludere la normativa sulla libera concorrenza. Quando finirà?
Quando si comprenderà che senza agricoltura non si va da nessuna parte?
L’appello è chiaro: SENZA LE BASI SCORDATEVI LE ALTEZZE! Rispetto per gli agricoltori!”.
Noi su contratti di filiera abbiamo scritto tanto. Ma, forse, chi ha spiegato in
“I contratti di filiera servono agli industriali della pasta. Risolvono i problemi degli industriali della pasta, non certo i problemi degli agricoltori. Tutto il potere contrattuale è nelle mani degli industriali. Se un grano duro non raggiunge la percentuale di proteine da loro richiesta, loro ribassano il prezzo. Insomma, sono contratti con riserva: dove la riserva tutela gli industriali, non gli agricoltori. Ti impongono le sementi, ti impongono le concimazioni. Gli agricoltori che siglano un contratto di filiera si consegnano nelle mani degli industriali della pasta”.