In questa riflessione – che è amara e, al tempo stesso, battagliera, frutto di due agricoltori che non si arrendono ai veleni economici, sociali e anche alimentari della Globalizzazione dell’economia – c’è il racconto dell’olio extra vergine di oliva prodotto nella Valle del Belìce. Parole coraggiose che fanno meditare
da Santo Bono e Gianvito Profera
di Terra è Vita
riceviamo e pubblichiamo
Come si fa a vendere olio di oliva 2,70 euro al litro? Ce lo chiediamo osservando le promozioni che campeggiano nei manifesti della città piccole e grandi. Ma qualcuno ha spiegato ai consumatori cosa c’è dietro il vero olio d’oliva extra vergine?
Siamo due olivicoltori. Già da un mese è iniziata la raccolta delle olive. Le nostre aziende agricole sono è ubicate nella Valle del Belìce.
Proprio questo nome – Valle del Belice – è famoso in tutto il mondo, perché in questo spicchio di territorio che si snoda tra Partanna, Castelvetrano e Campobello di Mazara si coltiva la varietà Nocellara del Belice.
L’ulivo è una pianta secolare e più invecchia più la chioma si espande e più produce, ma la cosa più bella è che con il tempo il tronco si scolpisce trasformandosi in un opera d’arte vera e propria, pezzi unici che solo la natura può fare.
Entrare dentro un uliveto è come entrare in un museo, trovi pace e serenità, l’ulivo è vita. Questa pianta produce un frutto straordinario: le olive: olive da mensa e olive per la produzione di olio.
Non ci dilunghiamo a raccontare cosa ne viene fuori dalla spremitura delle olive, perché solo assaggiando certi prodotti – in questo caso il nostro olio d’oliva extra vergine – si può capire in fondo di cosa stiamo parlando.
Chi legge questo articolo e non è del settore pensa che siamo stati fortunati ad essere nati olivicoltori nella Valle Del Belice; invece non è così, perché purtroppo ormai da decenni le cose vanno di male in peggio e non per colpa delle piante o di noi olivicoltori, ma per colpa di chi ci ha governato a prescindere dalla corrente politica a cui appartiene.
Con la globalizzazione dell’economia siamo costretti a competere con oli sia comunitari, sia extracomunitari che vengono commercializzati a prezzi irrisori: in alcuni casi a poco più di un euro al litro!
Sono olio d’oliva prodotti in nazioni dove non si rispettano disciplinari di produzione, dove i costi della manodopera sono bassissimi. Sono oliveti coltivati in modo intensivi dove l’ultima cosa che si rispetta è l’ambiente!
Come mai il frantoio, a noi produttori, paga il nostro olio dai cinque ai sei euro al chilo (che non è un prezzo per niente remunerativo per i costi di produzione che abbiamo) in funzione all’annata se è più o meno produttiva, e poi nei Centri commerciali si trova olio in bottiglia meno di tre euro al litro? Va anche precisato che noi l’olio lo vendiamo sfuso e chi lo commercia imbottigliato deve sostenere costi di stoccaggio, confezionamento, assicurando anche un margine di guadagno i negozianti.
La nostra domanda è semplice: dentro le bottiglie di “olio d’oliva extra vergine” vendute a meno di 3 euro a bottiglia che olio c’è?
Il nostro Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha poco di essere fiero dell’accordo fatto con la Tunisia per il corridoio verde, così come la nostra Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, non si deve commuovere per regolarizzare i clandestini, ma dovrebbe piangere di rimorso perché non è in grado di tutelare l’agricoltura italiana in generale.
Ogni anno che passa nel nostro territorio tanti appezzamenti di terreno vengono abbandonati perché non c’è più il ricambio generazionale. I giovani non sono disposti a fare la vita che facciamo noi: una vita di stenti e sacrifici per tenere in piedi le nostre aziende.
Noi del Movimento Terra è Vita lottiamo per far cambiare questo stato di cose che ci porterà a chiudere, ma la cosa ancora più grave è che per fare soldi ci stanno avvelenando.
Aggiungiamo che, quando si paga il nostro olio a 6/7 euro al litro, non si paga solo l’olio extra vergine di oliva, ma anche la biodiversità, la desertificazione, il dissesto idrogeologico, la riduzione del buco dell’ozono, la salvaguardia ambientale e tutte quelle cose che le lobby e le multinazionali non potranno mai garantire. Loro vogliono fare solo profitto.
Da qui il nostro invito ai Siciliani:
“MANGIATE BENE E VIVETE SANI SCEGLIENDO E COMPRANDO SICILIANO”.
Foto tratta da Eunews
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