Quasi quattro mesi di polemiche. Sarebbe bastato iniziare la scuola con la didattica a distanza, evitando di far coincidere l’apertura delle stesse scuole con una seconda ondata che andava messa nel conto. Sarebbe bastato immettere i docenti in ruolo in modo graduale bloccando il concorso. Invece il Governo ha optato per scelte ideologiche ed è andato a sbattere sul virus! Il comunicato dell’ANIEF
Cosa cambia nella scuola con il nuovo DPCM del capo del Governo, Giuseppe Conte? Praticamente tutto. Tutti quello che ha voluto l’attuale Governo viene adesso smentito dal capo dello stresso Governo. Così niente più scuola per licei e scuole superiori, niente riunioni in presenza in presenza, stop al concorso riservato
Proviamo ad entrare nel dettaglio grazie a un comunicato del sindacato ANIEF:
“La didattica a distanza passa dall’attuale 75% al 100% per tutte le scuole superiori. Scuola dell’infanzia e primo ciclo continueranno in presenza, ma con l’obbligo della mascherina anche quando gli alunni saranno seduti al banco. Diventa tassativo il divieto dei viaggi d’istruzione (tranne i Pcto e i tirocini se svolti in sicurezza) e l’organizzazione degli incontri collegiali a distanza, quindi da attuare solo online. Nei territori dove la percentuale di contagiosità è elevata (Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta), le attività didattiche fino alla secondaria di primo grado si svolgeranno in presenza, con la possibilità dalla seconda media di svolgere lezioni a scuola solo per gli alunni disabili, Bes o per attività di laboratorio, sempre comunque garantendo ‘il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata’. In queste località ‘rosse’ i genitori potranno accompagnare i figli a scuola”.
Novità anche per il concorso che è stato oggetto di roventi polemiche:
“Sempre dal 5 Novembre – leggiamo nel comunicato – dovrebbero essere sospese anche le prove uniche del concorso straordinario rivolto ai docenti della scuola secondaria”.
“ANIEF prende atto della difficile situazione epidemiologica che si è venuta a determinare, soprattutto in alcune aree del Paese dove i contagi e il numero di vittime hanno raggiunto livelli altissimi”.
Dice il presidente nazionale del giovane sindacato, Marcello Pacifico:
“La Didattica a distanza prevista ora per tutte le scuole superiori è una condizione probabilmente inevitabile ma che determinerà problemi negli apprendimenti, perché la Dad non può sostituire la didattica in presenza. Di buono c’è, però, che, grazie all’ipotesi di contratto sulla didattica a distanza e le conseguenti linee guida emanate dal Ministero, si danno indicazioni certe a studenti e lavoratori della scuola, a partire dal mantenimento dell’orario di lezione che si svolgeva in aula, anche nel rispetto delle ore di lavoro dei docenti e dunque dei diritti del personale che opera a scuola. Le non regole non sono una buona condizione, per nessuno. Inoltre, a differenza di marzo, aprile e maggio, verrà utilizzato il registro elettronico, un prezioso strumento per monitorare le attività e ufficializzarne la realizzazione.Superata questa fase è chiaro più che mai che bisognerà subito intervenire sulle classi pollaio, così come stabilizzare i precari riaprendo le GaE e stabilizzando con il doppio canale”.
Ultima precisazione su concorso straordinario:
“Continuiamo ad essere convinti – conclude Pacifico – che andava trasformato in uno strumento che permetta ai docenti di essere immessi in ruolo in modo graduale e non selettivo: ben venga lo stop, perché va a tutela dei candidati”.
Qualche domanda al Governo nazionale e, in particolare, alla Ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina: c’era bisogno di impuntarsi sulle scuole aperte ad ogni costo con i banchi monoposto a rotelle e sul concorso da fare in coincidenza con l’Autunno, quando era da mettere nel conto la seconda ondata?
Tante polemiche per arrivare, alla fine, alla didattica a distanza e allo stop al concorso…