“Il mondo ha sempre riso delle proprie tragedie ed è questo l’unico modo in cui è riuscito a sopportarle; di conseguenza tutto ciò che il mondo ha trattato in maniera seria appartiene al lato comico delle cose”
(Oscar Wilde)
Per avere contezza della confusione con la quale in Italia si sta affrontando l’emergenza Coronavirus basta osservare quello che sta succedendo in Sicilia e in Trentino Alto Adige. Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia che le due Province autonome di Trento e di Bolzano si stavano muovendo in autonomia rispetto all’ultimo – peraltro contestatissimo – DPCM del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Insomma, in Alto Adige, a colpi di ordinanze, hanno lasciati aperti i cinema e hanno stabilito che i bar avrebbero chiuso alle 20,00 invece che alle 18,00 e che i ristoranti avrebbero chiuso alle 22,00 invece che alle 18,00.
Insomma, noi il 26 Ottobre abbiamo scritto il seguente articolo:
In Trentino i bar chiudono alle 20 e i ristoranti alle 22. Che fa Musumeci?
Il giorno dopo il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha annunciato la presentazione di un disegno di legge per andare in deroga al DPCM di Conte, per far chiudere i bar alle 20,00 invece che alle 18,00 e i ristoranti alle 22,00 invece che alle 18,00.
Iniziativa lodevole, quella del presidente Musumeci, che, però, avrebbe dovuto essere affiancata da un’ordinanza subito operativa, perché un disegno di legge, prima che diventi legge operativa, ha tempi lunghi. Anche perché in Tentino – Regione autonoma come la Sicilia – per andare in deroga al DPCM di Conte, hanno fatto ricorso, per l’appunto, ad ordinanze.
Si è ‘materializzata’ l’ordinanza di Musumeci? Ma quando mai! Però lo stesso Musumeci, che voleva andare in deroga per tenere bar e ristoranti della Sicilia aperti, rispettivamente, fino alle 20,00 e fino alle 22,00, nelle scorse ha detto che sì, la situazione in Sicilia per ora non è grave (e secondo noi non è nemmeno seria…), ma lui, il capo del Governo siciliano, non esclude di fare quello che stanno facendo in Germania, dove stanno chiudendo tutto!
Che dire? Che in Sicilia abbiamo un Governo che, sulla pandemia, ha le idee molto chiare…
E in Trentino Alto Adige? E’ come se i presidenti delle due Province autonome di Trento e di Bolzano si fossero collegati telepaticamente con Musumeci, perché la deroga al DPCM è durata appena 72 ore: chiusura integrale per bar, gelaterie e pasticcerie. E i ristoranti? Chiusura alle 18,00 come nel resto d’Italia.
Immediate le proteste e i governanti trentini ci ripensano: bar, gelaterie e pasticcerie potranno resteranno aperte fino alle 18,00, ma non più di 4 persone per ogni tavolo: però Sabato e Domenica chiusi.
Hanno accettato il DPCM di Conte? Giammai! “Ci muoviamo in linea con la Germania e l’Austria“, ha detto Arno Kompatscher, esponente della Südtiroler Volkspartei, presidente della Provincia autonoma di Bolzano e presidente della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige (lì alla presidenza della Regione si alternano i due presidenti della Province autonome).
Da quelle parti le indicazioni non arrivano da Roma, ma da Berlino. Da Roma, però, arrivano i soldi. Sembra, infatti che la marcia indietro sull’ordinanza che andava in deroga sul DPCM di Conte sia stata chiesta dalle stesse associazioni di categoria: insomma, meglio acchiappare i ristori del Governo italiano che, senza le chiusure anticipate, non sarebbero arrivati.
E il nostro presidente Musumeci che dice? La prossima settimana il disegno di legge-burla per consentire ai bar e ai ristoranti siciliani di andare in deroga al DPCM dovrebbe arrivare a Sala d’Ercole: così ha assicurato il presidente del Parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè.
Ma adesso, visto che in Trentino hanno fatto marcia indietro su bar e ristoranti, che faranno Musumeci e Miccichè? Mangeranno tarallucci e berranno un po’ di vino? (se sarà così poco, però, non più di un sorso, perché sembra che nel Palazzo Reale di vino ne circoli già tanto…).
Foto tratta da Lo Spiffero
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