Pensate un po’: lo Stato che negli ultimi anni ha scippato decine di miliardi di euro alla Sicilia, improvvisamente, investe in Sicilia 300 milioni di euro. Per fare che cosa? Un inquinante elettrodotto per portare l’energia prodotta in Sicilia chissà dove. Ovviamente smentiranno e voi ci dovete credere… Il nuovo elettrodotto sarà interrato per ridurre l’inquinamento? Chiediamolo a Terna
Nuovo inquinamento elettromagnetico in Sicilia. I disastri della Valle del Mela, nel Messinese, e il Muos di Niscemi non hanno insegnato niente. Terna ha pensato bene di ‘completare’ il grande lavoro fatto in questi anni, finanziando con 300 milioni di euro una nuova opera ‘strategica’ per collegare la due sponde della nostra Isola con un nuovo e fiammante elettrodotto. Non siete felici, siciliani?
Dovete esserlo! Perché non possiamo certo accontentarci delle vecchie antenne e del Muos di Niscemi, degli elettrodotti presenti e delle antenne del 5 G già montate (non vediamo l’ora di far assaporare alle nostre cellule il succulento inquinamento di questa nuova tecnologia che arriva dalla Cina: non lo sapete? L’Italia ha scelto il 5 G cinese…).
Sì, la Sicilia avvertiva il bisogno di un nuovo elettrodotto per collegare Chiaromonte Gulfi, provincia di Ragusa, con Ciminna, provincia di Palermo. Senza questo nuovo elettrodotto la Sicilia rischiava di essere poco moderna. Invece ora ci modernizzeremo!
Il nuovo, ‘intelligente’ elettrodotto attraverserà sei province – Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Ragusa – e 24 Comuni, portando tra la gente l’elettromagnetismo che fa tanto bene alla nostra salute! Sarà, pensate un po’ quanto dobbiamo essere contenti, il primo collegamento ad altissima tensione della Sicilia occidentale.
Insomma: potevano certe zone della Sicilia continuare a vivere con una rete da 150 kV? Non scherziamo! Servirà ai siciliani il nuovo elettrodotto? Non ci crediamo proprio. Solo un fesso può pensare che lo Stato italiano, specializzato negli scippi finanziari al Sud e alla Sicilia, investa 300 milioni di euro nella nostra Isola per il bene dei siciliani!
E’ evidente che debbono esportare l’energia – chissà, magari quella eolica prodotta nel Trapanese (le pale eoliche del Trapanese vi ricordano qualcosa? qualche sindaco rimosso, qualche inchiesta della Magistratura e altre ‘delizie’?) – della Sicilia da qualche parte. Se non altro perché, dagli anni ’70 del secolo passato fino a qualche anno fa la Sicilia produceva più energia rispetto ai propri fabbisogni e la esportava.
Insomma, la solita operazione coloniale. E sarà un’operazione coloniale inquinante, perché – a noi risulta così – il nuovo elettrodotto non verrà interrato per ridurre al minimo l’inquinamento da elettrosmog, ma passerà sulle teste dei siciliani per regalargli, appunto, nuovo elettrosmog!
Negli anni ’70 e negli anni ’80 del secolo passato quando ‘sminchiavano’ valli e aree verdi della Sicilia per costruire dighe e acquedotti immaginifici (che ancora oggi sono in parte incompleti e quelli completati sono, in parte, inutilizzati) la giustificazione era la seguente:
“L’operai travagghianu!“.
E diranno così anche stavolta: è un’opera che serve alla Sicilia e che darà lavoro a tante persone…
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