Signori del Governo nazionale e del Governo siciliano: gli unici luoghi dove il virus non c’è sono le chiese? Ricordiamo che, fino a quando la Chiesa non ritiene valida la Messa domenicale vista da casa, i credenti sono obbligati ad andare ogni Domenica in chiesa
Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, firma un’ordinanza. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sembra stia per illustrare il televisione un nuovo DPCM. Tutti scrivono e firmano, ma nessuno si occupa di un problema che, in piena pandemia, con i contagi in crescita non ci sembra secondario: le Sante Messe.
Eh già, perché mentre, con ritardo, si chiudono le scuole, mentre, sempre con ritardo, si dimezza il numero delle persone che possono prendere i mezzi per il trasporto pubblico, mentre si appioppano restrizioni a destra e a manca, alle Sante Messe – dove gli assembramenti, con tutta la buona volontà, ci sono – nessuno ci pensa.
Non è facile capire le cosa italiane. Fino a qualche giorno fa il Governo nazionale, ad esempio, faceva sapere che le scuole dovevano restare aperte. Ora le Regioni che chiudono le scuole non si contano più. E il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e la Ministra della Pubblica istruzione, Lucia Azzolina, che dicono oggi delle scuole?
Tornando alle Sante Messe – che continuano ad essere celebrate – ci piacerebbe capire: c’è per caso un Decreto governativo, ecclesiastico, o magari divino che ha stabilito che, dentro le chiese, Coviddi uncinnè?
Per carità: almeno in Sicilia c’è ancora caldo e tutte le finestre e le porte delle chiese sono aperte: non c’è la certezza che tutto sia a posto, ma almeno c’è la volontà di provarci.
Ma sta arrivando la stagione fredda: e in alcune parti dell’Italia un po’ di freddo è già arrivato. Con il freddo porte e finestre dovranno restare chiuse. Siamo sicuri che le chiese saranno sicure al centro per cento?
Va detto – lo ricordiamo a chi magari non ha molta domestichezza con le cose di Chiesa – che fino a quando Santa Madre Chiesa non stabilisce che la Santa Messa domenicale in televisione può sostituire la Santa Messa in presenza, i fedeli sono obbligati a recarsi ogni Domenica in chiesa.
Insomma, fino a quando la Chiesa cattolica non dice ai propri fedeli che la Santa Messa ascoltata in televisione vale quanto quella in presenza, il problema non si rivolve.
P.s.
Ci scrive ha preso parte tre volte alla Santa Messa da quando le chiese sono state riaperte, dopo la chiusura di Primavera. In tutt’e tre le chiese di Palermo c’erano, nell’ordine:
persone con la mascherina sotto il naso;
persone che, una volta sedute, abbassavano la mascherina sotto il mento;
e, in qualche caso, qualche persona esentata dalla mascherina per problemi medici.
Abbiamo anche assistito alla predica di un sacerdote che criticava una signora che aveva chiesto a un’altra signora di indossare la mascherina!
Dopo di che non abbiamo più messo piede in chiesa.