Adesso mascherine fuori e in casa! La verità è che l’attuale Governo, nella gestione di questa pandemia, ha commesso un sacco di errori e, adesso, sta provando a scaricare sui cittadine le proprie insufficienze. Il tutto con il solito DPCM molto discutibile sul piano costituzionale, con nuove imposizioni cervellotiche che limitano le libertà personali
Quello che colpisce dell’ennesimo DPCM del Governo Conte bis per fronteggiare l’intermittente emergenza Coronavirus è l’intromissione nella vita privata delle persone. Vero è che la proposta del Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza, noto ‘intellettuale di sinistra’, di vietare i party in casa è stata ‘bocciata’, ma è anche vero che dà un po’ fastidio la “forte raccomandazione” a evitare riunioni in casa con più di sei amici o familiari!
Forse questa parte del provvedimento andava illustrata e spiegata meglio, evitando semplificazioni, Perché un conto è un inquilino che organizza una festa in questo momento invitando decine e decine di persone, ma altra e ben diversa cosa a noi sembra invitare a a pranzo o a cena i familiari che, in tantissimi casi, possono essere più di sei!
Nel primo caso sarebbe legittima la protesta degli inquilini, che si ritroverebbero – giusto per citare alcuni esempi – a prendere l’ascensore utilizzato dalle decine di invitati e via continuando con altre fonti di possibili contagi. In questo caso chiamare le forze dell’ordine non sarebbe un’odiosa delazione, ma il richiamo al rispetto del buon senso e della legge.
Troviamo, però, molto singolare applicare lo stesso criterio a chi invita i propri parenti in casa per il pranzo domenicale! Forse sarebbe meglio mandare a casa questo Ministro della Salute che fino ad ora, in verità, non ha brillato: anzi!
Anche l’invito di utilizzare in casa le mascherine “in presenza di persone non conviventi” ci sembra sbagliato e contraddittorio rispetto, ad esempio, al mantenimento delle scuole aperte.
E’ impossibile non sapere che in una scuola si determinano, che piaccia o no, momenti di inevitabile socialità. La scuola, tra studenti, docenti, papà, mamme, nonni, zii, cugini coinvolge i due terzi della popolazione italiana. L’inevitabile socialità della scuola si riverbera – altrettanto inevitabilmente – in ogni famiglia. Sono effetti inevitabili.
Tra l’altro, si era detto che le mascherine in classe, per sei ore, non sarebbero state appioppate a studenti e docenti. E’ così o nelle classi studenti e docenti sono di fatto costretti ad indossare le mascherine?
Il problema delle mascherine a scuola, per sei ore di fila, per studenti e docenti è una questione seria: e siccome non sappiamo che cosa sta succedendo dentro le classi, ebbene, dovrebbe essere il servizio pubblico televisivo – pagato dai cittadini con il canone RAI inserito nella bolletta dell’ENEL – a dire agli italiani se, in questi giorni, studenti e docenti, causa la crescita dei contagi, sono costretti a indossare le mascherine.
Lo diciamo con estrema chiarezza: noi non sappiamo se in questi giorni studenti e docenti indossano le mascherine in classe: ma se dovesse essere così, beh, riteniamo sbagliato pensare di continuare le lezioni con le mascherine fino al Giugno del prossimo anno!
Tornando alle contraddizioni – cosa, questa che scriviamo da due giorni – ci chiediamo e chiediamo: il capo del Governo Giuseppe Conte e il Ministro della Salute – sempre con riferimento al noto ‘intellettuale di sinistra’ Speranza – sono mai andati a vedere cosa succede nell’orario di entrata nelle scuole, soprattutto nelle scuole elementari?
Sono mai andati a vedere che cosa succede nelle scuole al momento della ricreazione? O forse è meglio che questi due signori dal DPCM facile non ci vadano, onde evitare che, con un ulteriore DPCM, aboliscano anche la ricreazione nelle scuole?
E’ inutile che, adesso, il Governo scarichi le responsabilità dell’aumento dei contagi sui cittadini inasprendo le misure di contenimento di qua e di là, che a noi sembrano soltanto il tentativo di nascondere l’inadeguatezza e le scelte sbagliate adottate dallo stesso Governo, soprattutto nei mesi passati. E ci spaventa il ‘miscuglio’ tra questo Governo e una certa informazione.
In questi giorni abbiamo letto e ascoltato che i contagi sarebbero “familiari”, perché si svilupperebbero all’interno delle famiglie. Quest’informazione è un po’ tragicomica: dove si dovrebbero manifestare le eventuali infezioni se non in famiglia, dal momento che tutti, bene o male, viviamo in famiglia?
O forse questi ‘scienziati’ che hanno coniato la formula del ‘virus familiare’, per salvaguardare gli errori del Governo, tentano di scaricare le responsabilità sulle famiglie?
A questi ‘scienziati’ va ricordato che il virus – là dove arriva – arriva sempre da fuori. La ‘teoria della generazione spontanea’ – in questo caso, la teoria della generazione spontanea del virus all’interno delle famiglie – è stata smentita ‘qualche anno fa’, da Francesco Redi, Lazzaro Spallanzani e da Luis Pasteur.
Il virus, nelle famiglie, non si è formato ‘spontaneamente’: è arrivato perché il Governo nazionale ha consentito agli italiani di passare le vacanze in giro per le Regioni italiane e all’estero: il virus è arrivato perché il Governo nazionale ha consentito ai turisti di venire a passare le vacanze in Italia: il virus è arrivato perché il Governo nazionale ha consentito a migliaia e migliaia di migranti di sbarcare in Sicilia: il virus è arrivato perché il Governo nazionale ha consentito e consente ancora ai crocieristi di sbarcare nelle città.
Poi è arrivata la riapertura delle scuole che sta provocando una bella ‘rimescolata’ del virus. Una scelta ‘intelligente’ che sta andando a coincidere con l’abbassamento delle temperature: e le basse temperature, è noto, favoriscono la diffusione dei virus.
La verità è che siamo passati da “Milano non si ferma”, “Bergamo non si ferma” e dagli abbracci e baci con i titolari dei ristoranti cinesi all’elicottero che, un mese dopo o giù di lì, nella spiaggia di Mondello, a Palermo, ‘assicutava’ un uomo solo che prendeva il sole!
Tre mesi dopo l’elicottero per bloccare l’uomo che, in solitudine, prendeva il sole a Mondello, siamo passati nella spiaggia della Plaia di Catania, con migliaia di persone accalcate come avviene nelle estati normali!
Poi i migranti che, a centinaia, per tutta l’estate, nella nave di linea viaggiavano da Lampedusa a Porto Empedocle insieme a comuni passeggeri, militari delle forze dell’ordine ed equipaggi. Tutti insieme, appassionatamente…
A Giugno, a Luglio, ad Agosto e a Settembre in Sicilia di mascherine se ne sono viste poche. C’era il sole, si andava al mare al ritmo di “uncinnè Coviddi, unicinnè!” e al diavolo le mascherine…
Noi non siamo negazionisti. Non solo non siamo negazionisti, ma aggiungiamo che, soprattutto in Sicilia e nel Sud Italia, abbiamo perso una grandissima occasione per liberarci di questo maledetto virus. Sarebbe bastato adottare alcuni provvedimenti:
vietare di passare le vacanze all’estero;
vietare ai ragazzi della Sicilia e del Sud di recarsi a Malta;
evitare l’arrivo di turisti sostenendo con la riprogrammazione dei fondi europei operatori turistici e titolari di bar, ristoranti, agriturismi e via continuando;
bloccando i migranti e rispedendoli nei Paesi di origine;
impedendo alle navi da crociera di attraccare;
non riaprire licei e scuole superiori, provando, con le aule recuperate e con grande attenzione, a riaprire scuole elementari e scuole medie con una media di 10 studenti per ogni classe.
Invece abbiamo l’esatto contrario!
E adesso? Verrebbe da dire a Conte e ai suoi Ministri:
“Unni vi facistivu l’estati, facitivi ‘u ‘mmernu!”.
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