Ormai nel mondo dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi succede di tutto e di più. Noi ce ne occupiamo da più di due anni e ogni giorno scopriamo ‘novità’. Questa dei disabili incredibilmente danneggiati l’abbiamo paventata qualche giorno fa e puntualmente le nostre previsioni si sono verificate. Siamo le streghe del Macbeth dei trasporti marittimi siciliani o è il settore che è un delirio?
Due giorni fa abbiamo scritto un articolo con il seguente titolo:
“Ma che stanno combinando con le navi che collegano la Sicilia con i suoi arcipelaghi?”.
In particolare, siamo rimasti stupiti nel sapere che la nave Caronte (già il nome non è molto invitante…) era in mare. Ecco cosa abbiamo scritto:
“In tutta questa ‘moria’ continua di navi la cosa veramente incomprensibile, senza che nessuno dica chiaramente come stanno le cose, sono alcune sostituzioni. Da quello sappiamo, la nave che sostituisce il traghetto Simone Martini nella linea statale è la nave Caronte. Per noi questa è una notizia, perché noi eravamo ancora fermi al Gennaio di quest’anno, quando si è materializzato il sequestro della nave Caronte bloccata, insieme con altre due navi: la nave Pace e l’Ulisse. Evidentemente tutto è stato chiarito. Ma queste navi, lo scorso Gennaio, non erano state oggetto di polemiche per via di carenze per il trasporto delle persone “a mobilità ridotta”, disabili, anziani e mamme incinte?”.
Manco a dirlo, ecco la notizia che leggiamo su Tp 24:
“E’ una storia incredibile quella raccontata da Anna Rita Cocco. Una storia che ha come protagonista, anzi come vittima, il marito disabile. Il viaggio a bordo del traghetto Caronte è stata una vera e propria odissea”.
Ecco la denuncia della donna.
“Oggi mi reco in agenzia ‘traghetti’ per acquistare dei biglietti per tutta la mia famiglia, di cui fa parte mio marito, disabile in sedia a rotelle. In biglietteria vengo a conoscenza che la nave che solitamente fa la tratta Marettimo-Trapani e viceversa, viene sostituita dal traghetto ‘Caronte’ utilizzata per trasportare merce, bombole, spazzatura ecc. ecc. In biglietteria vengo a conoscenza che sulla nave ‘Caronte’ non vi è un ascensore per poter trasferire i soggetti in sedia a rotelle nella saletta dei passeggeri. Inoltre vengo informata che dovevo comunicare la partenza del disabile almeno 48 ore prima. Non riesco a capire il motivo. Visto che ci possono essere degli imprevisti per cui una persona può decidere di partire all’improvviso. Benissimo, appena arriva la nave Caronte chiedo al personale quali fossero le condizioni di imbarco e di navigazione per mio marito disabile. Mi propongono un abitacolo angusto e stretto dove la sedia a rotelle non può nemmeno girare, dove la porticina deve rimanere aperta perché dentro l’abitacolo non vi è un oblò per la luce, lasciando la porticina aperta vi è il rischio di bagnarsi se ci fosse stato un po’ di mare e, ancora, l’eventuale accompagnatore deve rimanere in piedi per più di 3 ore. Tutto ciò, a me ed altre persone che hanno assistito alla discussione, è risultato improponibile e incivile da parte di questa ‘società’ e di coloro che hanno autorizzato la nave ‘Caronte’ al trasporto disabili”.
Creare disagi a chi deve recarsi nelle isole Egadi sembra stia diventando un’abitudine. Nei primi di Ottobre un’avaria ha bloccato la nave Simone Martini, fra le proteste dei cittadini. Ora i problemi creati ai disabili.
Torniamo a chiedere, per l’ennesima volta: ma chi è che effettua i controlli su queste benedette navi che collegano la Sicilia con i propri arcipelaghi? E’ questo il modo di trattare le persone? Nessuno interviene?
Foto dell’isola di Marettimo tratta da Wikipedia
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