Scene italiane al tempo del Covid che c’è e non c’è. Tutti concentrati sull’invasione di tunisini a Lampedusa e nessuno che si occupa di Pantelleria dove i migranti sbarcati vengono cercati con gli elicotteri. Anche nei momenti difficili l’Italia – noi diciamo per fortuna – non perde il senso della farsa. Come le ricreazioni nelle scuole tra millefoglie e arancine!
A sentire la Ministra degli Interni dell’attuale Governo italiano, Luciana Lamorgese, la regola stando alla quale, durante le pandemie, bisogna ridurre, se non eliminare del tutto la libera circolazione delle persone per evitare che il virus circoli potrebbe non valere per i migranti.
“I migranti – ha detto la Ministra – non portano Covid”.
E infatti, da qualche giorno, Lampedusa è di nuovo invasa dai migranti, quasi tutti tunisini. Dicono che nella stessa Lampedusa cominciano a fioccare i primi positivi al virus. Ma tranquilli: è un virus familiare, se lo passano i lampedusani tra di loro. Tra i migrati coviddi unicinnè!
E’ la stessa cosa a Pantelleria? Ancora la nostra Ministra-virologa non si è occupata della ‘Figlia del vento’ (è il nome con il quale è conosciuta Pantelleria, per il vento che ogni tanto soffia impetuoso, costringendo gli alberi di olivo a crescere bassi bassi, mentre i rari alberi di agrumi vengono recintati da muri a secco: ma queste sono divagazioni).
Sì, vento a parte, anche Pantelleria è alle prese con una mezza invasione di migranti. Attenzione: non è la prima volta che succede. Lo scorso 23 Luglio Nicola Cristaldi, già presidente del Parlamento siciliano, più volte parlamentare nazionale, già sindaco di Mazara del Vallo scriveva sulla propria pagina Facebook:
“Immigrazione clandestina. Pantelleria non interessa a nessuno e non fa notizia. Sbarcati 120 clandestini…vagavano tranquillamente nell’isola”.
Ricordiamo che, tre mesi fa, siamo riusciti a trovare un articolo su TRAPANO OGGI con un video.
Oggi troviamo la notizia dello sbarco a Pantelleria sempre su TRAPANI OGGI:
“Sono arrivati lungo le coste dell’isola di Pantelleria a bordo di un grosso gommone. Poi sono sbarcati nell’isola. Oltre cento migranti sono approdati in zona Suvaki. Sul posto sono intervenuti gli uomini della capitaneria di Porto, per le operazioni di identificazione. Al momento non si conosce la provenienza dei migranti, ma non è escluso che possa trattarsi di tunisini. I migranti ora saranno trasferiti sulla terraferma e sottoposti a quarantena obbligatoria”.
Per “terraferma” si intende la Sicilia? E con quali mezzi verranno trasferiti da Pantelleria in Sicilia? Con i traghetti di linea, insieme con i passeggeri ordinari, come è stato fatto nei mesi scorsi con i migranti che sbarcavano a Lampedusa? Tutti insieme appassionatamente, visto che, tra i migrati “uncinné coviddi, uncinnè“?
Un momento: non è che, poi, la nave che collega Pantelleria con Trapani va in avaria e i migranti – quelli che non portano coviddi, come ci ricorda la Ministra degli Interni – rimangono in mezzo al mare?
Ma arriva un’altra notizia che ci lascia assai perplessi. Lo scrive sulla propria pagina Facebook Nicola Cristaldi che, da buon politico trapanese, non perde di vista Pantelleria:
“Nella giornata di ieri (dovrebbe essere Sabato scorso ndr) 150 migranti clandestini sbarcati a Pantelleria… Oggi (cioèieri, Domenica 11 Ottobre ndr) un folto gruppo è scappato dal centro accoglienza… Elicotteri in perlustrazione… Forse sarebbe costato meno fare un’ azione di controllo preventivo… vabbé va’”.
Non ci possiamo credere: a Pantelleria si alzano in volo gli elicotteri per cercare migranti e la televisione non gli ha dedicato nemmeno un servizio?
Ma le notizia delle notizie, in queste ore, in materia di Coviddi italiano, o familiare come si usa dire in questi giorni (il virus che circola all’interno delle famiglie normali non atri tipi di ‘famiglie’), ce la regala uno dei tanti DPCM ‘costituzionali’ del nostro capo del Governo.
La prima è molto interessante. Chi esce da casa e corre per perdere un po’ di peso e tenersi in forma non deve indossare la mascherina; chi esce da casa e cammina deve invece indossare la mascherina!
E se uno cammina facendo finta di correre? O se corre facendo finta di camminare? Per non parlare di chi si cimenta nella marcia. Sì, la marcia, che fino a prova contraria è una disciplina contemplata nell’atletica leggera. Allora Presidente Conte: chi marcia la deve indossare o no la mascherina? Non crede che ci vorrebbe un nuovo DPCM anche per chiarire questo punto.
Presidente Conte, se non lo chiarisce la cose si possono complicare. Pensi un po’ cosa potrebbe succedere se un signore esce da casa senza mascherina e cammina a passo veloce. Lo fermano i Vigili per appioppargli una contravvenzione e lui risponde:
“Fermi, signori Vigili, io sto marciando!”.
Poi che fa i Vigili lo multano e lui fa ricorso e vince perché la marcia è come la corsa e voi governanti, ignorando l’atletica leggera, non l’avete previsto? Via, presidente Conte, ‘normiamo’ anche la marcia al ritmo del covid o coviddi…
E delle feste private ne vogliamo parlare? “Niente più feste private”, annuncia il Governo Conte.
Quindi se noi, a casa, prepariamo una torta per festeggiare qualcosa arrivate voi e ci multate? E come fate a sapere che noi, in casa, prepariamo una torta? Con qualche app che funziona anche se non l’abbiamo scaricata?
Però noi, se vengono in casa a dirci:
“Avete preparato la torta, quindi qui c’è una festa”, ci possiamo sempre difendere dicendo che noi le torte le prepariamo sempre. Allora che fa ci multate lo stesso?
Chiudiamo con le scuole aperte. Alla fine non abbiamo capito come sta finendo con le mascherine. I docenti e gli studenti,in aula, la debbono indossare o no? Qui in Sicilia l’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha trovato una soluzione salomonica: da seduti tra i banchi la mascherina non si indossa, se gli studenti si alzano la mascherina si indossa.
Ai tempi nostri il problema non si sarebbe posto perché i professori non permettevano che ci si alzasse durante le lezioni. Ora ci si alza? Boh!
Noi comunque alla Ministra Lucia Azzolina abbiamo il dovere di dire che siamo stati più volte testimoni delle bolgie che si creano nelle scuole all’orario di entrata, specie nelle scuole per bambini, visto che i genitori, giustamente, accompagnano i figli.
Ma la cosa più interessante, sotto il profilo della neo-sociologia Covid è il momento della ricreazione. Un paio di giorni fa, casualmente, sia finiti nella via di un noto Liceo di Palermo al momento della ricreazione. La via è stretta e il marciapiede dove si affaccia il cancello della scuola è ancora più stretto.
Le lasciamo immaginare, signora Ministra, che cosa succede in questa strada al momento della ricreazione: studenti di qua, studenti di là, tutti insieme con mascherine abbassate per mordere con passione lì una millefoglie (quando sono preparate bene, con zucchero abbondante e uva passa ne vale la pena, alla faccia del Coviddi!), là un’arancina; e poi sorrisi, abbracci, baci…
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