Il meridionalista Gaetano Salvemini ricordava che il Lombardo-Veneto era stato la colonia della grande Austria prima del 1860. Oggi il Nord Italia, che dal 1860 tratta il Sud e la Sicilia come colonia, è ridiventato una colonia, ma della Germania (con due grandi banche semifallite ma in piedi). Corsi e ricorsi storici: il porto di Trieste ai tedeschi e il prezzo del latte bovino ai minimi termini per favorire i produttori di latte del Nord Europa
“L’Italia meridionale – scrive Gaetano Salvemini – è oggi di fronte all’Italia Settentrionale quello che era prima del 1859 il Lombardo-Veneto di fronte agli altri Paesi dell’impero austriaco. L’Austria assorbiva imposte dall’Italia e le versava al di là delle Alpi; considerava il Lombardo-Veneto come il mercato naturale delle industrie boeme; con un sistema doganale ferramente protezionista impediva lo sviluppo dei dominii italiani. E i lombardi erano allora ritenuti fiacchi e privi di iniziativa, ed era ormai ammessa da tutti che il popolo lombardo era nullo”.
E da allora, diciamo dal 17 marzo del 1861, i meridionali furono ritenuti “fiacchi e privi di iniziativa”…e fu “ammesso da tutti “ che il popolo meridionale era nullo.
Così scrive Antonio Grano nel saggio A sinistra della Questione Meridionale – Nordesud Edizioni, pag. 126, 127, che noi riprendiamo da Regno delle Due Sicilie.eu.
C’è però un aggiornamento iniziato in sordina l’1 Gennaio del 2002, quando la vecchia lira è stata sostituita dall’euro. Da allora, piano piano, non soltanto quello che fu il Lombardo-Veneto, ma tutto il Nord Italia, quindi anche il Piemonte, la Liguria e la parte non austriaca del Friuli Venezia Giulia sono tornati ad essere una colonia: non più dell’Austria ma della Germania.
E’ di questi giorni – ne abbiamo già scritto – la ‘germanizzazione’ del porto di Trieste, uno dei porti più importanti d’Europa. Era dai tempi di Hitler che i tedeschi cercavano “l’affacciata” nel Mediterraneo. Tra la fine degli anni ’30 e i primi anni ’40 c’erano riusciti, di fatto, con le armi. Oggi lo fanno grazie a un sistema monetario truffaldino – l’euro – e grazie al fatto che le operazioni finanziarie funamboliche che hanno ‘pilotato’ con una banca – la Deutsche Bank – non possono essere ‘sgamate’ pena il crollo dell’economia di mezzo occidente (in realtà le banche tedesche messe malissimo sono due: oltre a c’è Deutsche Bank c’è anche la CommerzBank).
Di fatto, ormai, il Nord Italia è diventato quello che era il Lombardo-Veneto ai tempi della grande Austria post congresso di Vienna.
E’ di questi giorni l’accordo sul prezzo del latte in Lombardia. Finito il tempo delle quote-latte – strumento con il quale i Paesi del Nord Europa hanno massacrato per anni gli allevatori di bovini da latte italiani e, segnatamente, del Nord Italia – l’Unione Europea a ‘trazione’ tedesca ha studiato un nuovo e più veloce modo per colpire gli allevamenti di bovini del Nord Italia: imporre la riduzione del prezzo del latte.
Per la cronaca, la sopravvivenza degli allevamenti dipende dai prezzi dei prodotti: nel caso del latte bovino, più basso è il prezzo, più difficili diventeranno, nel medio periodo, le possibilità di sopravvivenza degli allevamenti che subiscono la riduzione del prezzo del latte.
L’Unione europea dell’euro ha fatto un ‘investimento’: ha creato le condizioni affinché, tra qualche anno, le aziende zootecniche che producono latte bovino, tra qualche anno, vengano vendute a qualche Paese del Nord Europa, così come il porto di Trieste è stato venduto ai tedeschi…
Che faranno gli amici del Nord Italia – cioè i colonizzatori del Sud Italia e della Sicilia – ora che stanno diventando i coloni del Nord Europa, Germania in testa? Cercheranno di scippare altri soldi al Sud con l’Autonomia differenziata, che il Governo Conte bis – benvoluto dalla Germania – non ha potuto ancora applicare causa emergenza Coronavirus.
I meridionali e i siciliani si preparino: appena l’emergenza Coronavirus darà un po’ di respiro, le Regioni del Nord scipperanno alle Regioni del Sud altri 60-70 miliardi di euro all’anno.
Ringraziamo in anticipo i meridionali e i siciliani che hanno votato per il Governo PD-Movimento 5 Stalle (pardon, Stelle).