Il Governo ha riaperto le scuole, ma la responsabilità è stata scaricata sui presidi. Che minacciano lo sciopero

9 ottobre 2020

Ma che bel Governo nazionale! Ha riaperto le scuole in un clima di caos generale, tra aule e banchi che mancano, assenza di distanziamento tra gli studenti, contagi in aumento. E di chi è la responsabilità di tutto questo? Dovrebbe essere di chi ha voluto per forza riaprire le scuole, invece la responsabilità è stata scaricata sui presidi. Da qui lo stato di agitazione e il probabile sciopero. Il comunicato dell’ANIEF   

Sale il numero dei contagi nella scuola e, com’era prevedibile, n assenza di una norma chiara sulla responsabilità penale i presidi minacciano lo sciopero.

La storia è nota. Da mesi i presidi chiedono al Governo italiano chiarezza sulle responsabilità. Il problema è serio perché la situazione, nelle scuole, peggiora di giorno in giorno. E la Ministra della Pubblica istruzione, Lucia Azozlina, quella che è sempre tutto a posto che dice?

“Ancora una volta – leggiamo in un comunicato del sindacato della scuola ANIEF – salta lo scudo penale richiesto dai presidi per poter affrontare con minore preoccupazione i casi giornalieri di contagio da Convid-19 nelle proprie scuole. Il ministro Azzolina chiede responsabilità ma deve essere il Governo a dare garanzie perché di fronte a possibili denunce penali il giudice è costretto a interpretare la responsabilità di chi non riesce a far applicare, per colpa dello Stato, lo stesso protocollo sulla sicurezza. Sale lo stato di agitazione che potrebbe portare a uno sciopero generale. Nel frattempo, il giovane sindacato ha deciso di dotare tutti i propri iscritti di un’assicurazione suppletiva Covid-19, per evitare i rischi patrimoniali e risarcire i periodi di eventuale malattia”.

Dice Marcello Pacifico, presidengte dell’ANIEF:

“I contagi tra i giovani stanno salendo e la situazione all’interno degli Istituti rischia di diventare ingestibile. Il Governo deve intervenire con una norma chiara nella prossima legge di bilancio entro fine mese. Chi si occupa della tutela del lavoro svolto con tanto spirito di abnegazione dai dirigenti scolastici, della loro difesa di fronte a denunce penali circa l’impossibilità di rispettare incolpevolmente alla lettera le indicazioni fornite dal Ministero e dal Comitato tecnico scientifico? Serve una norma chiarificatrice urgente”.

“A tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico – leggiamo ancora nel comunicato – con i contagi in crescita in tutto il Paese giunti ai record di aprile che non lasciano indenni le scuole, come riporta la Repubblica, le preoccupazioni dei dirigenti scolastici si trasformano in denuncia aperta, insieme allo sconforto di dover instancabilmente lottare, a dispetto di banchi, aule, test sierologici che mancano, tra mille difficoltà per garantire il distanziamento, assenza di test rapidi per cercare di tenere aperte le scuole tutelando la sicurezza di personale e alunni”.

Oggi nel Decreto agostano (DL 104/20) è salta lo “scudo penale” al Senato perché non è stato recepito dal Governo nel maxi-emendamento nonostante alcuni senatori avessero presentato uno specifico emendamento. Insomma, il Governo nazionale ha aperto le scuole, ma la responsabilità, fino ad ora, è stata scaricate sui presidi.

“I presidi sono responsabili e lo dimostrano giornalmente con i fatti – si legge sempre nel comunicato dell’ANIEF – lavorano per far rimanere aperte le scuole nonostante i tagli che si sono abbattuti nei loro istituti negli ultimi quindici anni. Sono stanchi di rispondere a questionari, sono loro oggi che vogliono una risposta e chiedono di essere tutelati. Il Governo ascolti la voce di chi in prima persona sta garantendo che la Scuola vada avanti assumendosi grossissime responsabilità anche sociali”.

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