Il parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia, invita la Regione a darsi una mossa, perché 130 mila persone non possono più aspettare
“Molti siciliani rimasti senza reddito e senza lavoro a causa dell’emergenza attualmente in atto attendono il pagamento della Cassa integrazione in deroga. Lentezza e farraginosità della burocrazia hanno determinato un rallentamento dei processi di pagamento che non possono essere giustificabili. Più di 130 mila siciliani ridotti in condizioni drammatiche non possono più aspettare tempi biblici”.
A dichiararlo è l’on Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars e leader del movimento Cambiamo la Sicilia.
“Per tali motivazioni – prosegue Figuccia – ho presentato diversi atti parlamentari in cui chiedo espressamente di esternalizzare i servizi espletati dall’Amministrazione regionale per velocizzare i processi, ovvero aumentare il numero di pratiche della Cassa integrazione lavorate al giorno”.
“Ritengo deplorevole il fatto che, con la complicità di qualche dirigente – prosegue il parlamentare – rimandino la lavorazione delle pratiche della Cassa integrazione al riconoscimento di un bonus pari a 10 euro per i dipendenti, mentre i cittadini sono ridotti alla fame”.
“Invece di proporre soluzioni paradossali che rasentano il ridicolo – conclude Figuccia – si metta in campo una task force coinvolgendo CAF, patronati, commercialisti ed il CIAPI, in modo da rendere più celere lo smaltimento delle pratiche e, al contempo, si fissi una data certa entro la quale i siciliani possano ricevere la Cassa integrazione che spetta loro di diritto”.
P.s.
Questa storia del coinvolgimento delle Regioni nell’erogazione della Cassa integrazione è una vergogna creata dal Governo nazionale negli anni passati solo per ritardare i pagamenti. Sarebbe sufficiente cambiare la legge per fare in modo che l’INPS eroghi direttamente la Cassa integrazione ai lavoratori.
I ritardi nei pagamenti della Cassa integrazione sono i frutto di un gioco delle parti tra Stato e Regioni. Perdono tempo per risparmiare sulla pelle di chi non ha nemmeno i soldi per campare.
Gli uffici della Regione siciliana potrebbero fare di più, anche se, una volta ‘insigniti’ dell’incarico di verificare le pratiche, i dipendenti della Regione debbono per forza di cose controllare ogni passaggio.
La responsabilità dei ritardi sono del Governo nazionale e del Parlamento nazionale che non cambiano la legge, perché i ritardi nei pagamenti creano un risparmio…
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