Una riflessione ironica sulle infelici parole pronunciate dall’ex senatrice della Lega, Angela Maraventano, sulla mafia di una volta
di Ninni Caronia
In effetti l’ex senatrice Angela Maraventano non ha tutti i torti. Non c’è più la mafia coraggiosa e sensibile di una volta, la mafia che credeva nella famiglia, ritenendo ad esempio che la moglie dovesse seguire le sorti del marito sempre e comunque. E sennò, perché decise di ammazzare Emanuela Setti Carraro? Avrebbe mai potuto consentire che la povera donna rimanesse da sola a piangere per tutta la vita l’amato consorte? “Con-sorte”, lo dice la parola stessa, e la parola si mantiene, sempre.
E il piccolo Di Matteo? Anche quella fu una manifestazione di sensibilità. Si era comportato male suo padre, dando un cattivo esempio al bambino, perché gli amici non si tradiscono, e allora come sarebbe potuto crescere con quel genitore accanto? Meglio eliminarlo. Opera misericordiosa fu.
E stessa cosa per i figli le madri e sorelle di Buscetta e Marino Mannoia, morti per compassione da parte di quel grand’uomo di Totò Riina, per evitargli la mortificazione giornaliera di essere parenti di un pentito, brutta parola questa, perché bisogna sempre guardare avanti e non pentirsi mai.
Eh sì, non c’è più la mafia di una volta, quella che ha reso bella la nostra città costruendo tanti palazzi, e siccome già allora c’erano problemi di sepolture un po’ di cadaveri li metteva nei piloni, ma solo per aiutare gli amici del Comune, allora retto da quelle brave persone di Lima e Ciancimino.
E come non ricordare con nostalgia quell’altra pagina, forse la più luminosa, riguardante i cosiddetti “delitti eccellenti”? Ma che avrebbe dovuto fare un’organizzazione attenta al futuro dell’Isola se non eliminare quel cancro di magistrati e poliziotti e politici e giornalisti che, col loro agire, offuscavano il buon nome della Sicilia, compromettendone l’economia?
No, non ci sono più i coraggiosi boss di una volta, sono rimasti solo i quaquaraqua, quelli che si scantano a sparare un colpo solo, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Speriamo, per il futuro, che qualche bella carica di tritolo faccia capire chi comanda per davvero, mettendo fine a questa anarchia, alla pretesa di qualcuno che sia lo Stato a dover dettare le regole.
Grazie quindi alla ex senatrice della Lega per avere urlato la verità a questo mondo di ipocriti che ora la criticano. Un sentito abbraccio.
Foto tratta da PalermoToday