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Ennesima fuga di migranti a Siculiana: avevano o no completato il periodo di quarantena?/ MATTINALE 454

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A nostro modesto avviso, è questa la notizia che è interesse dei cittadini conoscere. Perché in tempo di Coronavirus, mentre i contagi sono in aumento, la fuga di migranti che non hanno completato il periodo di quarantena non è una bella notizia. Il problema dei migranti con il foglio di via obbligatorio per lasciare l’Italia che rimangono in Italia  

Ennesima fuga di migranti in Sicilia. E’ accaduto ieri sera nel già noto centro di accoglienza ‘Sikania’ di Siculiana, in provincia di Agrigento. Sui giornali on line c’è anche il video che immortala la fuga di una quarantina di migranti che si avventurano prima in strada e poi nelle campagna circostanti per cercare di fare perdere le proprie tracce. Nelle cronache che leggiamo qua e là manca però la notizia a nostro avviso più importante che si sintetizza nella domanda: che ci facevano i migranti fuggiti nel centro di accoglienza di Siculiana?

La domanda è importante, perché se questi migranti si trovavano lì solo perché non si sa dove ospitarli è un conto, ma se erano lì perché stavano osservando il periodo di quarantena, ebbene, allora la notizia acquista un significato diverso.

A nostro avviso, le autorità dovrebbero chiarire questo punto, che è essenziale. Insomma: se i migranti fuggiti avevano già completato il periodo di quarantena e se alle visite mediche non erano stati riscontrati altri problemi la domanda è: perché li tenevano ancora lì?

Ma se non avevano completato il periodo di quarantena, beh, lo scenario allora è diverso. Soprattutto in un momento in cui, in Sicilia, il numero dei casi di Coronavirus è in aumento. Ribadiamo: questa notizia è fondamentale, anche a tutela della popolazione.

Per la cronaca, lo scorso 4 Settembre, proprio a Siculiana, un migrante fuggito dal centro di accoglienza è stato investito da un’automobile ed è morto.

Sul quotidiano AGRIGENTONOTIZIE  – che pubblica anche il video con la fuga dei migranti – leggiamo la testimonianza di un automobilista, Francesco Consiglio, che, ieri sera, intorno alle 20 e 30, ha assistito alla fuga dei migranti dal centro di accoglienza di Siculiana:

“Ho avuto paura, ero immobilizzato. Ho visto trenta, forse quaranta, migranti uscire di corsa da Villa Sikania”.

I migranti hanno imboccato la strada statale 115 e si sono dileguati tra le campagne.

“E’ stato terribile – leggiamo sempre su AGRIGENTONOTIZIE -. La polizia urlava: ‘Chiudete i cancelli’ per poi inseguire queste persone che fuggivano da ogni parte. Io ho chiuso l’auto e non sapevo che fare. Si è rischiata, ancora una volta, una tragedia”.

Dopo di che sarebbe interessante capire come il Governo nazionale intende affrontare la questione migranti in Italia. Fino ad ora – a parte i problemi legati al Coronavirus – il Governo sta riempendo la Sicilia e l’Italia di migranti provenienti per lo più dalla Tunisia, Paese dove non si sono né guerre, né carestie.

Qualche settimana fa, la Ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, si è impegnata a far rimpatriare i migranti. Magari ci sbagliamo, ma noi non abbiamo notizie di rimpatri. Leggiamo, invece, altre notizie. E’ di qualche giorno fa un articolo pubblicato dal quotidiano La Sicilia:

“Hanno ricevuto il foglio di via obbligatorio per lasciare l’Italia. Ma è quasi certo che nessuno osserverà la decisione della Questura che segue la prassi di legge. Decine e decine di tunisini che hanno finito la quarantena sulla nave Raphosody sono stati lasciati liberi. Decine e decine di loro sono stati avvistati un po’ ovunque a Porto Empedocle con i cittadini che hanno chiamato, più volte, le forze dell’ordine”.

“La sindaca, Ida Carmina – conclude l’articolo – attende ancora di poter parlare con la ministro Lamorgese perché contraria al fatto che questa gente venga lasciata libera di andare dove vuole, seppure in tasca hanno il foglio di via obbligatorio”.

Guarda caso, i migranti lasciati liberi di ciondolare a Porto Empedocle sono tunisini: sono cioè migranti economici che, per definizione, dovrebbero essere rispediti in Tunisia, visto nel loro Paese non c’è alcuna emergenza, a parte gli interessi dei capitalisti liberisti che hanno investito in Tunisia (magari per produrre a prezzi stracciati un ‘ottimo’ olio d’oliva che poi vendono in Italia a un euro al chilo-litro per distruggere l’olivicoltura di Puglia, Calabria e Sicilia, facendo arricchire gli imbottigliatori di olio d’oliva tunisino!) che non vogliono disoccupati tra i piedi!

Così, di fatto, alla fine, questi migranti – in buona parte tunisini – restano in Italia a ciondolare per le città. Come vivono? Dove vivono? Dormono tutti insieme in un unico ambiente? Qualcuno si sta occupando di questi aspetti?

La domanda non è gratuita. Se questi migranti restano in Italia bisogna capire dove e come vivono. Perché, fino a prova contraria, siamo nel pieno di una pandemia con il numero di contagi in crescita.E vivendo assembrati possono far aumentare i contagi.

O il divieto di assembramento, in Italia, serve solo a fare chiudere le discoteche e, in generale, altre attività economiche? 

Già abbiamo visto come vengono ‘ospitati’ i migranti a Lampedusa e nei centri di accoglienza della Sicilia: tutti ammassati gli uni accanto agli altri, in condizioni igieniche che, in molti cas,i sono disastrose.

Tutto questo, piaccia o no ai ‘buonisti’ della finta sinistra italiana, è potenziale fonte di contagio.

Per ora ci fermiamo qui, in attesa di capire dalle autorità se i migranti fuggiti dal centro di accoglienza di Siculiana erano in quarantena o avevano completato la quarantena. In questo secondo caso bisognerebbe spiegare che cosa ci facevano i migranti nel centro di accoglienza se il periodo di quarantena era stato completato.

QUI L’ARTICOLO DE LA SICILIA

Foto tratta da comunicalo.it

 

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