Sul Titanic

Vi raccontiamo perché il PD insiste per ‘infilare’ l’Italia nel MES. Le tesi di Stefano Fassina/ SERALE

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Dietro le continue manovre per convincere l’Italia a prendere i 37 miliardi di euro del MES c’è la Germania, oggi alle prese con una grave crisi economica provocata dal Coronavirus, dai dazi doganali americani e dallo scandalo sul riciclaggio che coinvolge una delle più grandi banche tedesche…

Perché il PD insiste per far indebitare l’Italia con il MES? Perché solo l’Italia, nell’Unione europea, dovrebbe prendere questi soldi? Una risposta la leggiamo in un post del parlamentare nazionale Stefano Fassina, esponente della sinistra:

“Caro PD – scrive Fassina su Facebook – basta propaganda sul Mes: Sure 17, Mes 0. Anche oggi, la quotidiana offensiva contro le resistenze, ovviamente ideologiche, all’utilizzo del MES sanitario. I fautori, ovviamente pragmatici, del MES continuano a non spiegare perché 17 Stati dell’Unione europea hanno attinto al Sure, il fondo per il sostegno al reddito dei disoccupati, per importi inferiori a quanto potrebbero ottenere con il MES, ma nessuno, invece, intende accedere al MES. Eppure tutti gli Stati in attesa del Sure hanno, seppur minori di noi, risparmi in termini di spesa per interessi sul debito contratto. La ragione è semplice: il MES sanitario non ha condizionalità all’accesso, ma conserva intatte le norme sulla valutazione della solvibilità del debitore dopo l’accesso. A fronte di oggettivi rischi di solvibilità di uno Stato con un debito pubblico superiore al 160% del Pil in uno scenario di deflazione, scatta, per Statuto del MES e per regolamenti europei, la pressione per un programma di aggiustamento macroeconomico e strutturale, tanto più in considerazione delle condizionalità previste per il Recovery Fund”.

Come anche noi scriviamo da tempo, chi dice che il MES non è più lo strumento con il quale la Germania (con le sua banche ma non solo) ha massacrato la Grecia mente sapendo di mentire. Per certi versi è anche peggiore di prima, perché pur di farti indebitare di danno i soldi – per l’Italia sarebbero 37 miliardi di euro – senza problemi. I problemi comincerebbero subito dopo, perché automaticamente, una volta presi i soldi del MES, l’Italia verrebbe messa sotto controllo dalla Germania.

Allora la domanda è: perché la Germania vuole a tutti i costi che l’Italia si indebiti con il MES? Proviamo a dare qualche risposta.

Intanto va detto che la Germania, sotto il profilo economico, è messa malissimo. Ricodaimo che il 50-60% del Pil tedesco si fonda sulle esportazioni. Ma con il Coronavirus nessuno ha più soldi e voglia di importare i beni prodotti dai tedeschi, a cominciare dalle automobili.

Lo scorso anno la Germania ha fatto i conti con un crollo dell’export dovuto alla pandemia di Coronavirus. Non è entrata in crisi grazie a tutti i soldi e agli asset che ha scippato alla Grecia. Ora i soldi greci si vanno esaurendo e deve trovare un altro Paese europeo da ‘spolpare’: e ha scelto l’Italia. Così tutti i servi italiani dei tedeschi sono oggi mobilitati per esaudire i ‘desideri’ della Germania.

Non solo. Come se non bastasse il Coronavirus, ci sono anche i dazi doganali americani che per la Germania costituiscono un altro problema serio.

Infine c’è lo scandalo sul riciclaggio che coinvolge una delle più grandi banche tedesche, la Deutsche Bank, già esposta pesantemente sul fronte dei derivati. Una banca, la Deutsche Bank, che dovrebbe essere già chiusa e che invece resta in piedi solo perché l’Unione europea e la Banca Centrale Europea (BCE) fanno finta di non vedere: ennesima dimostrazione che l’Europa unita, come si usa dire dalle nostre parti fa solo “fottere di ridere”!

E allora che succederà? Tutto è affidato ai grillini, che fino ad oggi hanno resistito dicendo No al MES. Ma i grillini, si sa, sono quello che sono e, da loro, c’è da aspettarsi di tutto.

Fassina, nel suo post, conclude:

“Il quadro regolativo di finanza pubblica e di politica monetaria va radicalmente riscritto, come ha fatto la Fed negli USA. Invece, da noi, la forza politica che più dovrebbe essere interessata alle condizioni del lavoro e del welfare insiste per legare ancora più le mani al governo e ridurne ulteriormente il potere negoziale. Le risorse necessarie alla riqualificazione del SSN vanno prese sul mercato con un continuo e adeguato sostegno della BCE, la quale non ci fa un piacere, ma svolge la sua funzione in uno scenario da economia di guerra, in linea con la Fed, la Bank of England, la Bank of Japan e tutte le altre”.

Qui, a nostro modesto avviso, Fassina compie l’errore che fanno ancora oggi in tanti: continua a considerare il PD un partito di sinistra. E’ il PD, infatti, secondo Fassina, “la forza politica che più dovrebbe essere interessata alle condizioni del lavoro e del welfare” e che invece “insiste per legare ancora più le mani al governo e ridurne ulteriormente il potere negoziale”.

Fassina, insomma, si rifiuta di prendere atto che il PD non ha nulla a che spartire con la sinistra! Questo partito è espressione della destra economica e finanziaria europea che in Europa fa capo alla Germania: ed è proprio per questo che il PD vuole incasinare l’Italia nel MES. Avendo militato per tanti anni tra i post comunisti Fassina si rifiuta – psicologicamente prima che politicamente – di prendere atto della vera realtà del PD.

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