Il Governo nazionale e il Governo regionale siciliano, con il Coronavirus, ne hanno combinato di tutti i colori. Hanno fatto arrivare turisti. hanno fatto arrivare crocieristi. Hanno fatto partire per le vacanze le persone. hanno fatto arrivare migliaia e migliaia di migranti. Però la colpa dell’aumento dei contagi è dei cittadini e non di chi ha combinato un sacco di ‘casini’!
Coronavirus & sceneggiate siciliane. A parte un video della presidenza della Regione siciliana per aprire il quale occorre una laurea in informatica che non abbiamo, una cosa crediamo di averla capita: dopo aver consentito ai siciliani di andare in vacanza (vedi i ragazzi di Malta tornati in Sicilia positivi: ma non ci sono solo loro), dopo aver fatto arrivare turisti a tinchitè, dopo aver fatto arrivare i crocieristi, dopo aver fatto sbarcane nella nostra Isola migliaia e migliaia di migranti, insomma dopo aver aperto di tutto e di più, di chi è la colpa del contagi in aumento? Dei cattivi comportamenti dei cittadini!
E chi è che ha consentito ai siciliani di affollare le spiagge a Giugno, Luglio e ad Agosto (‘memorabili’ le foto della Plaia)? Chi sta riaprendo le scuole? E chi è che vorrebbe addirittura riaprire gli stadi?
Così – almeno è quello che leggiamo sui giornali – il presidente della Regione, Nello Musumeci, vorrebbe adesso le mascherine per tutti, dentro e fuori, e la chiusura del locali alle sette di sera per finire di distruggere un’economia siciliana già boccheggiante.
La verità è che tra il Governo nazionale che ha riempito la Sicilia di migranti e il Governo regionale che adesso mostra la faccia severa, come si dice dalle nostre parti, un c’è nenti ‘i pigghiari!
Da tempo scriviamo che, in presenza di una pandemia, la prima cosa da fare è limitare al minimo, se non eliminare, turisti, crocieristi e migranti. Impedendo alle persone di andare a passare le vacanze fuori dalla Sicilia o, peggio, all’estero.
Tutto questo non è stato fatto, se è vero che i turisti, croceristi e migranti continuano ad arrivare in Sicilia. Ma allora di cosa stiamo parlando?
Se c’è una pandemia e la malattia è mortale perché il Governo nazionale e il Governo siciliano hanno riaperto tutto? Per salvare l’economia? Ma, di fatto, l’hanno solo affossata con le prescrizioni, le limitazioni e, adesso, con la nuova ordinanza annunciata per la sempre più disastrata Sicilia dal presidente Musumeci.
Torneremo in un prossimo articolo, entrando nel dettaglio di questa infezione ora ininfluente, ora grave.
Quello che possiamo dire è che non si può essere severi con i cittadini – e soprattutto con i titolari di attività commerciali e turistiche oggi in grandissima difficoltà – se non c’è coerenza da parte dei Governi nazionali e regionali.
Invece di buttare un sacco di soldi su iniziative inutili, il Governo nazionale e i Governi regionali avrebbero potuto sostenere bar, ristoranti, titolari di attività turistiche e via continuando. Invece gli hanno ‘concesso’ una riapertura a metà nella speranza di incassare tasse e imposte perché, al di là delle chiacchiere sul Recovery Fund, dall’Europa, fino ad oggi, non è arrivato un euro!
Sono arrivati invece altri 300 miliardi di euro di indebitamento dell’Italia di cui si sa poco o nulla: se ne parla pochissimo e non si capisce che fine abbiano fatto questa enorme massa di denaro.
Ora che è arrivato l’Autunno e il Coronavirus sta presentando il conto, beh, il conto, Roma e la Sicilia, lo vorrebbero fare pagare alle famiglie e alle imprese.
Però, nel frattempo, hanno riaperto le scuole (e già c’è un mezzo ‘casino’…) e vogliono riaprire gli stadi!
Ma un bel carico di luppini per tutti ‘sti geni della politica no?