Però, 150 anni dopo la strage, lo Stato italiano ha chiesto scusa. Anche se, ancora oggi, non c’è accordo sul numero degli abitanti ammazzati. Per le cronache ufficiali non arrivavano a venti. Poi è stato detto 400. Oggi si scopre che sono stati più di mille. Perché? Per vendetta contro i patrioti del Sud chiamati ‘briganti’ che si difendevano dall’invasione piemontese! La testimonianza di un bersagliere
“Al mattino del mercoledì, giorno 14, riceviamo l’ordine superiore di entrare nel Comune di Pontelandolfo, fucilare gli abitanti ed incendiarlo. Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava, indi il soldato saccheggiava ed infine abbiamo dato l’incendio al paese, di circa 4500 abitanti. Quale desolazione non si poteva stare d’intorno per il gran calore e quale rumore facevano quei poveri diavoli che la sorte era di morire abbrustoliti e chi sotto le rovine delle case”.
Carlo Margolfo, bersagliere entrato a Pontelandoflo, 1861
Foto tratta da Anteprima24.it
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