Confesercenti Sicilia ha scritto una lettera al Governo regionale a proposito del Bonus Sicilia. Invitando l’esecutivo ad apportare alcune correzioni per migliorare il provvedimento
Funziona il Bonus Sicilia voluto dal Governo regionale di Nello Musumeci? Sì e no. L’intenzione è buona, ma ci sono alcuni aspetti da migliorare, come sottolinea in una nota Confesercenti Sicilia:
Durante le ultime riunioni del direttivo, si legge nel comunicato di Confesercenti Sicilia, l’organizzazione imprenditoriale “ha approfondito l’esame del Bonus Sicilia’ istituito dal Governo regionale a sostegno delle imprese del settore turistico, tra le più colpite dalla pandemia. Un confronto positivo – si legge nel comunicato di Confesercenti Sicilia – durate il quale insieme all’apprezzamento condiviso per la scelta dell’Esecutivo regionale, sono emerse alcune criticità per l’accesso alla misura, evidenziate dalla base associativa. Punti che il presidente regionale di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina ha sintetizzato in una lettera inviata ieri pomeriggio all’Assessore regionale Alle Attività produttive Mimmo Turano”.
Tra le preoccupazioni evidenziate dalle imprese, “il possesso del DURC rilasciato da INPS e INAIL come precondizione per accedere al Bonus.
“È evidente – scrive Vittorio Messina – che le difficoltà a cui le imprese sono state esposte a causa della pandemia non hanno permesso a molte aziende, e non per propria volontà, di essere in regola con il Documento unico di regolarità contabile. Pertanto tale previsione, che non è stata impiegata nemmeno dal Governo nazionale per gli aiuti a fondo perduto, si appalesa come uno ostacolo per molte imprese che non permetterà loro di concorrere alla presentazione dell’istanza al contributo, malgrado sia evidente ed oggettiva la necessità di avere un supporto per scongiurare il rischio di dovere chiudere l’attività”.
Confesercenti Sicilia ha ragione: in piena pandemia le imprese turistiche non possono certo occuparsi di tenere in piedi l’INPS: se ne può occupare benissimo il Governo Conte bis, che ha portato il debito pubblico a 3 mila e 500 miliardi di euro, con un aumento,in breve tempo, di circa 300 miliardi di euro.
“Altra questione sollevata da Federagit-Confesercenti – leggiamo sempre nel comunicato – riguarda le Guide turistiche. Tra i soggetti beneficiari del fondo perduto – spiega la presidente regionale Corinna Scaletta – vengono contemplate le Guide e gli Accompagnatori turistici purché iscritti alle Camera di Commercio. Ma l’iscrizione per queste attività non è obbligatoria e in questo modo a potere beneficiare della misura sarebbe solo il 10 per cento degli operatori: un centinaio a fronte di oltre 1000 tra guide e accompagnatori turistici”.
“Tra le criticità segnalate dagli operatori del settore, anche la modalità di accesso al contributo attraverso il click-day.
“Se tale strumento – si legge ancora nel comunicato – viene incontro alle esigenze di semplificazione amministrativa prevedendo l’affidamento delle economie disponibili in base all’ordine temporale di presentazione delle domande rimane tuttavia avvertito il problema circa la presunta iniquità della procedura. Non tutte le imprese, stando ai rilievi posti dalla base, possono contare infatti su eguali sistemi informatici e di connessione, a cominciare dalla copertura territoriale della banda larga”.
Foto tratta da Sicilias