Così ha deciso il Giudice del Lavoro del Tribunale di Palermo. Così la Regione siciliana (alla quale fa capo l’Eas) dovrà ‘cacciare’ i soldi. La soddisfazione dell’avvocato Nadia Spallitta
Si conclude positivamente l’odissea dei dipendenti dell’Eas (Ente acquedotti siciliani), iniziata nel 2014, quando improvvisamente la Regione siciliana aveva deciso, nell’ambito di una manovra di contenimento della spesa pubblica, di tagliare le loro pensioni. Il Giudice del Lavoro di Palermo ha infatti accolto il ricorso – seguito dall’Avvocato Nadia Spallitta – di 150 pensionati, confermando peraltro principi già inaugurati dallo stesso Tribunale ed in virtù dei quali il diritto al trattamento pensionistico è intangibile, per cui la legge non può incidere sulle pensioni dopo che il lavoratore sia già stato collocato a riposo.
La decisione richiama al riguardo precedenti della Corte Costituzionale che in materia di trattamento pensionistico e indennità integrative hanno affermato il diritto prevalente alla pensione, anche in attuazione dell’articolo 38 della Costituzione.
“Sono soddisfatta – dichiara l’avvocato Nadia Spallitta – del risultato ottenuto e di queste decisioni che sono coerenti con i principi costituzionali e che riconoscono diritti soggettivi intangibili di soggetti più fragili del nostro ordinamento, quali i pensionati che da oggi potranno godere, finalmente, di un trattamento pensionistico dignitoso ed avere quindi una prospettiva di vita più serena”.
Ma a chi è saltato in testa – tra i tanti ‘geni’ che ci sono negli uffici della Regione – di tagliare le pensioni ai lavoratori?
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