C’è una cosa – una sola cosa – che funzioni in questo Comune di Palermo? Come fanno ad accorgersi che mancano le aule quando le scuole devono aprire? E nei mesi scorsi gli amministratori comunali che dovrebbero occuparsi delle scuole che hanno fatto? Lo sfogo di una mamma
Riapertura delle scuole: il caos era previsto. Però, a Palermo, il Comune avrebbe potuto operare prima, invece di arrivare all’apertura delle scuole con 38 aule non ancor disponibili.
In un articolo del Giornale di Sicilia si fa menzione di un incontro tenuto in video conferenza dall’assessore comunale, Giovanna Marano.
“Durante l’incontro – leggiamo sul Giornale di Sicilia – è emerso che l’esigenza di spazi aggiuntivi è minore rispetto a quanto si pensasse. In particolare per la VIII circoscrizione il fabbisogno non è di 52 aule, ma di sole 38. Nei giorni scorsi erano già state individuate le 25 aule necessarie per il fabbisogno delle scuole della II Circoscrizione e le 6 necessarie in V Circoscrizione. Per quanto riguarda l’ottava, che da subito era stata quella che presentava maggiori criticità, il risultato è stato raggiunto grazie ad una nuova verifica sull’effettiva disponibilità di spazi negli edifici esistenti, alla collaborazione di alcune parrocchie ed al ricorso a privati”.
Sempre nell’articolo del Giornale di Sicilia leggiamo una dichiarazione dell’assessore Giovanna Marano:
“Da parte del Comune si stanno attivando tutte le risorse possibili per dare certezze quanto prima alla comunità scolastica. Siamo fiduciosi che l’attribuzione dei fondi al Comune per formalizzare i contratti di locazione arriverà a breve. Restiamo fiduciosi in attesa che il governo nazionale attivi anche una deroga per facilitare l’utilizzo degli spazi parrocchiali idonei all’attività didattica, ma non sempre corredati di tutti gli standard richiesti dalle norme vigenti per la specifica destinazione scolastica”.
Molto critica, sulla propria pagina Facebook, la consigliera comunale, Giulia Argiroffi. Che ospita l’intervento di una mamma, Angela Fasano:
“Ricordate queste parole e incidetele nelle meningi: ad un giorno dall’inizio della scuola. Danno da ritardo. Violati, calpestati, spezzati tutti i diritti fondamentali del minore. Vergogna, neppure dinanzi ai bambini si dimostra un minimo di pudore morale, sociale e giuridico. Ma io dico, questi aspetti burocratici non potevano risolversi prima a tempo debito? Ovviamente la mia domanda è retorica. Perché tanto poi ci saranno le famiglie per bene che dovranno risolvere il problema. Come sempre. Chi ha la possibilità economica si affiderà a terzi, chi invece non ha tali risorse si porterà i minori dentro la borsa al lavoro. Senza immaginare il danno didattico e psicologico che si infonderà nei minori portatori di handicap. La tanto decantata continuità didattica gettata nella spazzatura. Genitori, non possiamo rimanere fermi dinanzi a questo scempio didattico. Dobbiamo fare sentire la nostra voce. Chiedo aiuto alle istituzioni nazionali e comunitarie tutte. Aiutateci a trovare i locali per i nostri bambini in sicurezza strutturale. Condividete perché tutti devono sapere”.
Solo una domanda, non al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore Giovanna Marano, se non altro perché come stanno amministrando Palermo è ogni giorno sotto gli occhi di tutti.
La domanda la vogliamo rivolgere ai venti consiglieri comunali che hanno salvato la poltrona al sindaco e ai presidenti e ai consiglieri delle Circoscrizioni della città dove si registra questo disservizio:
secondo voi quello che succede è normale?
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