Una delle prime regole, in presenza di una pandemia, è il blocco della libera circolazione delle persone. In Italia e soprattutto in Sicilia, invece, si sta facendo l’opposto. E allora perché stupirsi se contagi e ricoveri aumentano? Il paradosso ‘filosofico’ di Trapani: sono contenti che l’aeroporto sia tornato a fare i ‘numeri’ e, contemporaneamente, preoccupati per l’aumento dei contagi…
Coronavirus in Sicilia: salgono i contagi e aumentano i ricoveri. E ancora: il virus avanza, si cercano nuovi posti letto COVID. E ancora (dato di ieri): 106 nuovi casi e boom di ricoveri in terapia intensiva.
Insomma, a leggere quanto scrivono i giornali siciliani non c’è da stare molto allegri. Detto questo, va aggiunto che è così in quasi tutta l’Italia. Con una differenza sostanziale rispetto a Marzo e ad Aprile, quando morivano migliaia di persone. Il perché dei morti lo hanno spiegato i protagonisti dell’Associazione L’Eretico: il virologo di fama mondiale Giulio Tarro, il medico legale Pasquale Bacco e il giudice siciliano, Angelo Giorgianni:
Su questa storia dei possibili errori ci sono varie denunce.
Noi, oggi, registriamo un dato oggettivo: il virus si va diffondendo di nuovo in tutta l’Italia, ma il numero di decessi non è nemmeno paragonabile a quello che succedeva a Marzo e, in parte, anche ad Aprile.
Resta da capire cosa fare oggi. A cominciare dalla Sicilia. Non è molto difficile ipotizzare il perché, anche nella nostra Isola, il virus si vada diffondendo. C’è stato un rilassamento generale, sintetizzato dalla donna protagonista della ormai ‘celebre’ formula linguistica:
“Uncinné covid, uncinné!”.
Sì, il rilassamento generale c’è stato anche perché, in tanti, anche in Sicilia, sono convinti che sì, il virus c’è, ma non è affatto mortale: male che va si prende, si diventa positivi e poi non succede nulla. Non è proprio così, visto che chi prende il virus può sviluppare la malattia: ma in tanti in Sicilia, optano come dire?, per l’ottimismo dell’irrazionalità.
Ma accanto ai teorici del cosiddetto “Uncinné” ci sono anche altri elementi. In queste ore a Trapani e dintorni – metagora e immagine della Sicilia ‘filosofica’ – si gioisce perché l’aeroporto è tornato a fare i ‘numeri’ e, contemporaneamente, ci si preoccupa per l’aumento del numero dei contagi…
Una regola aurea che dovrebbe essere adottata durante le pandemie è il blocco della libera circolazione delle persone. Ma in Italia e in Sicilia questa regola è stato ignorata: nella nostra isola sono arrivati i turisti, dalla nostra Isola sono partiti i siciliani per andare in vacanza di qua e di là.
Che dire dei tanti ragazzi del Sud Italia e della Sicilia che, a Giugno, a Luglio e ad Agosto, si sono catapultati a Malta, per godersi le notti di Paceville? Quanti sono, solo nella nostra Isola, i ragazzi tornati positivi da Malta?
E dei circa 20 mila migranti arrivati negli ultimi tre mesi in Sicilia ne vogliamo parlare? Ci sono gli sbarchi ufficiali, con un numero di positivi di un certo tenore. E ci sono anche gli ‘sbarchi-fantasma’: centinaia di migranti arrivati direttamente in Sicilia lungo le coste meridionali: migranti dei quali non si è saputo più nulla.
Riassumendo: turisti arrivati in Sicilia; siciliani che hanno passato le vacanze fuori dalla Sicilia e che sono rientrati nella nostra Isola; migranti a tutto spiano. Il tutto in un’atmosfera di ‘rilassamento’ all’insegna dell’uncinné.
Noi non siamo né medici, né virologi. Ma ci chiediamo e chiediamo: siamo così sicuri che il continuo rimescolamento di virus che arrivano dall’Europa, dall’Africa e da altri Paesi del mondo non possa essere un fattore pericoloso?
Siamo arrivati così a Settembre, a qualche giorno dalla riapertura delle scuole. Che succederà? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che la situazione non è semplice. E’ di ieri sera il seguente comunicato stampa del Governo regionale siciliano:
“Un vertice presieduto dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, con tutti i manager delle aziende del Servizio sanitario siciliano per fare il punto della situazione sull’emergenza Coronavirus nell’Isola e per predisporre ogni misura utile ad affrontare una eventuale crescita del ricorso alla ospedalizzazione. È quanto si è tenuto oggi a Palermo (ieri per chi legge ndr) nella sede dell’assessorato regionale alla Salute dove, alla luce della crescita dei contagi tra la popolazione, si sono analizzate le fasi dei piani di prevenzione dal virus e di incremento delle terapie intensive (già redatti nelle settimane successive al post lockdown)”.
“In particolare – prosegue il comunicato – sulla base del monitoraggio e dello sviluppo dei dati attuali, l’assessore ed i manager hanno valutato la possibilità di attivare tempestivamente l’ulteriore disponibilità di posti letto Covid-19, di personale e mezzi dedicati anche alla luce degli effetti che potranno produrre l’avvio dell’anno scolastico e la piena ripresa di ogni attività professionale dopo la pausa estiva”.
Da quello che abbiamo capito, il Governo regionale ha tutta l’intenzione di riaprire le scuole.
“È stato una sorta di tagliando, uno screening al nostro sistema in base all’attuale andamento epidemiologico. Come è noto, oggi il rapporto tra contagiati asintomatici e pazienti che necessitano di un ricovero è particolarmente basso e la situazione è sotto controllo, ma non vogliamo e non possiamo lasciare nulla al caso anche perché andiamo incontro ad un periodo dell’anno, l’autunno, che tradizionalmente presenta delle criticità. Stavolta dovremo essere ancora più attenti, visto che in questi mesi abbiamo imparato a conoscere il virus. Mi sento, infine, di rivolgere un appello affinché ciascuno osservi quelle regole, note ormai a tutti, che consentono di contrastare la diffusione di questo nemico invisibile”.
Ma tra le “regole” che si dovrebbero rispettare in tempo di pandemia non c’è anche il blocco della libera circolazione delle persone?
Invece continuiamo con i turisti che arrivano da mezzo mondo (ricordiamoci che in Sicilia i turisti ormai arrivano tutto l’anno, con la solita concentrazione nei mesi estivi e autunnali, fino a Natale), con i siciliani che partono e rientrano e con i migranti.
A queste continue ‘rimescolate’ di virus si andrà a sommare la grande ‘rimescolata’ della scuola che riapre.
Speriamo bene.
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